ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLe conclusioni del vertice

G7: sì a un tetto al prezzo del petrolio russo, esplorare anche quello sul gas

Il G7 «chiederà ai ministri di lavorare con urgenza allo sviluppo di un tetto al prezzo del petrolio»

dal nostro corrispondente Beda Romano

Da sinistra, Boris Johnson, Joe Biden, Olaf Scholz, Emmanuel Macron e Mario Draghi (Afp)

3' di lettura

BRUXELLES - I paesi del Gruppo dei Sette hanno deciso oggi, martedì 28 giugno, di lavorare a livello tecnico per adottare un tetto al prezzo del petrolio russo, pur di ridurre le entrate petrolifere del Cremlino, mentre continuano i combattimenti in Ucraina. Il tentativo verrà allargato anche al prezzo del gas. Interpellati a margine del vertice che si sta tenendo nelle Alpi bavaresi, diplomatici ammettono che la misura è complicata da adottare e da imporre.

«Mentre eliminiamo gradualmente il petrolio russo dai nostri mercati domestici – spiegano i sette paesi più industrializzati dell'Occidente in un lungo comunicato di quasi 30 pagine -, cercheremo di sviluppare soluzioni che soddisfino i nostri obiettivi di ridurre le entrate russe dagli idrocarburi e di sostenere la stabilità dei mercati energetici globali, riducendo al minimo gli impatti economici negativi, soprattutto sui Paesi a basso e medio reddito».

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Quanto al gas, più precisamente, il comunicato si limita ad accogliere «con favore la decisione dell’Unione Europea di esplorare con i partner internazionali le modalità per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa la possibilità di introdurre, ove opportuno, dei tetti temporanei ai prezzi delle importazioni». Il riferimento è al più recente vertice comunitario che si è svolto giovedì e venerdì della settimana scorsa qui a Bruxelles.

Interpellato a margine del G7, un funzionario europeo ha fatto notare che il comunicato finale è più preciso per quanto riguarda il petrolio, più vago per quanto riguarda il gas. Il G7 pensa di potere stabilire un tetto al prezzo del petrolio, imponendolo agli assicuratori e ai trasportatori di greggio che sono sotto la sua giurisdizione. Il petrolio è tendenzialmente trasportato via mare. Lo stesso meccanismo è più difficile da imporre al gas, poiché questo viaggia via gasdotto.

«Per quanto riguarda il greggio, il meccanismo è chiaro, difficile da mettere a punto tecnicamente, ma chiaro. Quanto al gas il tutto è più difficile. Nei due casi va chiarito anche il rapporto con le regole dell'Organizzazione mondiale del Commercio», riassume il nostro interlocutore. «Nei fatti la presa di posizione del G7 riguardo al gas non si differenzia dalle ultime conclusioni del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. Anche in quella occasione si è deciso di studiare tetti al prezzo del gas».

Commentando la questione in una conferenza stampa finale del summit, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha ammesso anch'egli le differenze di approccio tra petrolio e gas. “Evidentemente siamo ambiziosi. Abbiamo parecchio lavoro dinanzi a noi prima di poter rispondere a domande di dettaglio”. A livello comunitario, la questione del gas è soprattutto politica. Se si decide di fissare un prezzo del gas chi paga la differenza rispetto al prezzo di mercato: il governo nazionale o l'Unione europea?

Secondo le informazioni circolate a margine del vertice bavarese, Francia e Italia hanno chiesto e ottenuto di introdurre nel comunicato finale del G7 menzione di un possibile tetto al gas. È presumibile che le due diplomazie nazionali abbiano visto nell'idea americana di un tetto al prezzo del petrolio russo una sponda per tentare di smuovere le acque anche a livello europeo. I Ventisette hanno deciso la settimana scorsa di riparlare del tema del tetto ai prezzi energetici dopo la pausa estiva.

Sul particolare versante del gas, bisogna poi fare la differenza tra il gas trasportato via gasdotto e il gas liquefatto che di solito viaggia per nave. Si tratta di una ulteriore complicazione. L'impegno preso dal G7 sul fronte energetico potrebbe rivelarsi problematico per l'Unione europea. Il tetto al prezzo del petrolio, per esempio, richiederà il consenso della Grecia, di Cipro o di Malta, paesi con importanti flotte marittime, che negli anni sono diventati fornitori di Mosca nel trasporto di greggio.

Nel loro comunicato, il G7 tocca varie questioni. Da segnalare oltre all'appoggio all'Ucraina nella sua guerra contro Mosca anche la critica alla Cina, accusata di “mancanza di trasparenza e di misure che falsano la libertà di mercato”. Infine, sul fronte ambientale, il G7 vuole creare un Club del Clima, in altre parole “un forum intergovernativo di grande ambizione” con il quale raggruppare i paesi che hanno sensibilità simili in modo da coordinare il lavoro ed evitare per quanto possibile svantaggi competitivi.


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