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«Gap di competenze è sfida cruciale, per risollevare telco incentivi per le Pmi»

Il punto di Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb su formazione e innovazione nelle tlc. «Il 65% dei bambini farà mestieri che non esistono»

di Simona Rossitto

Alberto Calcagno, ad di Fastweb

4' di lettura

(I Sole 24 Ore Radiocor) - Il problema del mismatch di competenze si fa sentire nel settore del digitale e delle telco e, per colmare, il gap le aziende devono svolgere un ruolo centrale nel creare un'offerta formativa mentre il Governo può fare da «cabina di regia». Alberto Calcagno, che da poco ha pubblicato il suo libro "Tu sei Futuro" detta la sua ricetta per colmare lo squilibrio tra domanda e offerta di competenze («Il 65% dei bambini farà professioni che oggi non esistono») che si sente in particolar modo nel settore telco. Intanto le aziende di telecomunicazioni, chiamate, oltre a formare competenze, a investire nelle infrastrutture, hanno il problema di risollevare il trend dei ricavi del settore. Per Calcagno la soluzione passa anche dagli incentivi per la trasformazione digitale a 360 gradi delle Pmi: non solo connettività, cioè, ma anche voucher per servizi cloud, cybersecurity e, per l'appunto, formazione.

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C'è un problema di mismatch di competenze, soprattutto per le telco; cosa possono fare le aziende?

Il gap di competenze tra domanda e offerta è una sfida cruciale per il Paese non solo per il settore. L'indice Desi 2022 è chiaro: mentre il gap di infrastrutture è interamente colmato, sulle competenze digitali siamo molto indietro rispetto ai paesi leader e alla media EU e può determinare una perdita di competitività del nostro Paese. Le aziende come Fastweb che vivono di innovazione hanno costantemente lo sguardo rivolto al futuro, alle evoluzioni tecnologiche e alle loro possibili applicazioni, conoscono già oggi quali saranno le professioni del domani e le competenze necessarie da qui ai prossimi anni per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Possono quindi svolgere un ruolo centrale nel creare un'offerta formativa affinché si riduca il disallineamento tra domanda e offerta di figure professionali qualificate in ambito digitale. Noi, dal canto nostro, abbiamo deciso di muoverci in due direzioni: già dal 2016 con la Fastweb Digital Academy ci impegniamo per promuovere la più ampia diffusione delle competenze digitali tra la popolazione fornendo corsi gratuiti sulle professioni del futuro. Accanto agli investimenti in infrastrutture e tecnologie – le "autostrade digitali" - abbiamo deciso di lavorare cioè sul rilascio delle "patenti digitali", facilitando l'upskilling e il reskilling in chiave digitale di chi già lavora o di chi è in cerca di lavoro. Dal 2016 a oggi abbiamo formato più di 52.000 persone a riprova del forte bisogno di questa tipologia di formazione professionalizzante. Inoltre, abbiamo aperto a Milano Step FuturAbility District, uno spazio progettato e creato con l'obiettivo di dare a tutti l'opportunità di sperimentare in modo più diretto la trasformazione digitale in atto stimolando, soprattutto nei ragazzi e nelle ragazze, la capacità di "visualizzare" il mondo che li aspetta e, ad esempio, alcune delle professioni del futuro che li vedranno protagonisti, dall'hacker etico al "garbage designer".

Che ruolo sono chiamati a giocare per formare le nuove competenze Governo e istituzioni?

Il Governo e le istituzioni possono svolgere il ruolo di cabina di regia di un sistema integrato tra il mondo della formazione gestito dal settore pubblico e quello delle aziende private per lavorare in sinergia e creare rapidamente le competenze necessarie alle imprese di oggi e di domani. La trasformazione in chiave digitale e la formazione sono un capitolo fondamentale all'interno del Pnrr – ad esempio per adeguare le competenze di chi lavora nella Pubblica amministrazione. La nostra Digital Academy ha creato dei corsi ad hoc per la Pa e nel giro di poche settimane abbiamo avuto qualche migliaia di partecipanti. Questo è un esempio virtuoso di sinergia tra pubblico e privato. Le risorse vanno tradotte in azioni diffuse a più livelli su tutto il territorio perché non ci possiamo permettere di perdere altro tempo.

Il settore telco è chiamato a rinnovarsi per poter essere competitivo; quali gli incentivi o la strada migliore che il Governo può mettere in campo? I voucher?

Siamo convinti che sia necessario introdurre dei meccanismi che non solo incentivino le piccole e medie imprese a dotarsi di connettività avanzata ma che le supportino a 360 gradi nel loro percorso di trasformazione digitale: Il voucher deve essere utilizzabile per dotarsi di servizi cloud, di strumenti di cybersecurity e di formazione, così da rendere i processi aziendali delle pmi resilienti e sicuri.

Su quali servizi si punta oggi, cosa fare ad esempio in tema di cybersecurity, settore dove mancano migliaia di figure professionali in Italia?

La cybersecurity è una delle aree dove in modo più preponderante sta emergendo la mancanza di personale specializzato. Una situazione che mette a rischio la continuità operativa delle aziende nel settore privato così come nel settore pubblico e la loro capacità di erogare servizi ai cittadini facendole cadere facili prede dei pirati informatici. Le stime parlano di 100mila addetti in sicurezza informatica che mancano all'appello. Strumenti "statici come i firewall, non sono più sufficienti per tutelare dati e processi aziendali, sono fondamentali servizi avanzati di "intelligence" in grado di prevenire gli attacchi e personale all'interno di tutte le aziende che abbia conoscenze avanzate per servirsene in modo efficace. Con la Fastweb Digital Academy abbiamo sviluppato due corsi altamente professionalizzanti insieme agli esperti di 7Layers, la società del gruppo Fastweb leader nei servizi per la sicurezza informatica, per formare figure queste professionali.

DIGITECONOMY.24 – LA SFIDA DELLE COMPETENZE

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Di recente ha pubblicato "Tu sei futuro", un libro che si rivolge ai giovani, quale il messaggio principale?

"Tu sei Futuro" è innanzitutto un messaggio di ottimismo, in un periodo storico non proprio facile da attraversare, rivolto alle giovani generazioni ma non solo. E' anche uno strumento per dare a tutti la possibilità di costruirsi un proprio futuro in un contesto che cambia ad una velocità mai sperimentata: basta pensare che il 65% dei bambini farà professioni che al momento non esistono. E allora l'idea è quella di racchiudere il futuro in una formula che tutti possono applicare alla propria vita: individuare una direzione, per esempio esplorare le nuove professioni generate dalla rivoluzione digitale, dotarsi dell'attrezzatura giusta, ovvero le competenze che serviranno nei nuovi percorsi professionali e, infine, avere il compagno giusto, la fiducia nelle proprie capacità.

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