Garanzie e collezioni sostengono il mercato dei dipinti antichi da Sotheby’s
Un lavoro della bottega di Tiziano supera 10 milioni di £. Metà del catalogo proveniente da una singola collezione tutta garantita
di Giovanni Gasparini
5' di lettura
Nell'ambito della sessione prenatalizia di aste dedicate all'arte antica a Londra, Sotheby's ha battuto la sera del 7 dicembre un catalogo di soli 36 lotti, dopo due ritiri che hanno ulteriormente ridotto il numero, fra cui spicca un lavoro notturno di Harald Sohlberg ‘Midnight' stimato 1,2-1,8 milioni di £. Il ricavo complessivo di 32,7 milioni di sterline si colloca alla stima alta pre-asta (22-32,8 milioni di £) una volta aggiunte le commissioni, grazie ad un numero tutto sommato limitato di cinque lotti invenduti pari all’86% di venduto.
Se si considerano i prezzi di offerta prima delle commissioni, solo un terzo dei lotti ha superato le stime alte e nove non hanno raggiunto nemmeno le stime basse (le stime non tengono conto delle commissioni).
Il risultato è largamente influenzato dalla presenza di garanzie a pioggia: ne abbiamo contate ben otto di parte terza, che coprivano quasi tutti i lotti di maggior valore mettendoli quindi al sicuro dal pericolo di non trovare acquirenti, e altre 11 dirette della casa d'aste (che se ne assume quindi il rischio in caso di mancata vendita) a coprire i rimanenti lotti della collezione Grasset che era garantita nel suo complesso. Un terzo del risultato inoltre dipende da un solo lavoro, una grande composizione mitologica attribuita a Tiziano e al suo Studio.
‘Venere e Adone' di Tiziano e bottega
Nonostante l'attribuzione o meno alla mano del maestro sia oggetto di dibattito fra gli esperti e studiosi, una breve successione di rilanci ha portato la tavola di ‘Venere ed Adone' databile attorno al 1555-57 e classificata come ‘Titian and workshop' a superare la stima garantita di 8-12 milioni per finire probabilmente in mano americana alla più alta offerta di 9,5 milioni che divengono 11,2 milioni di £ con le commissioni. Il fatto che l'originale di Tiziano del 1554 sia al Prado e che altri due musei del peso del Met di New York e Getty di Los Angeles posseggano versioni di bottega dello stesso dipinto ha sicuramente aiutato a realizzare il secondo prezzo per l'artista veneziano. La popolarità del tema mitologico proveniente dalle «Metamorfosi» di Ovidio, la sensualità del dipinto e il fatto che il committente originario fosse Filippo Secondo di Spagna (si tratta di uno dei sei pannelli che raccontano l'intera storia) ha fatto produrre dagli assistenti del maestro un’altra decina di versioni note, fra cui questa, per lungo tempo conservata in Svizzera è considerata una delle migliori, pur non avendo trovato acquirenti oltre 20 anni fa in asta.
La qualità museale del dipinto e la difficoltà di reperire opere autografe certe di grandi nomi come Tiziano, di cui gran parte della produzione è proprietà di musei, hanno sicuramente influito in misura positiva sul risultato comunque rilevante per un lavoro di bottega.
La collezione Grasset
Ben 17 lotti provenivano dalla collezione di Juan Manual Grasset, tutti garantiti fra cui ben sei da parti terze che ne hanno assicurato la pre-vendita; ciononostante vi è stato un lotto invenduto, ma il ricavo totale di 12,7 milioni di £ (oltre un terzo del totale dell'asta) ha superato il complesso delle stime pre-asta di 7-10,8 milioni di £, con sette aggiudicazioni oltre le stime alte già prima dell'aggiunta delle commissioni. Nonostante la focalizzazione della collezione nell'ambito delle nature morte e paesaggi tipici della pittura delle province olandesi e fiamminghe fra il 1500 e il 1600, il realizzo più importante è dovuto ad una veduta del Canal Grande di Canaletto, tipica composizione del maestro veneziano che dopo un solo rilancio da parte di un misterioso acquirente online (probabilmente contro il garante di parte terza), è passata di mano alla stima bassa di 3 milioni di £, che divengono 3,7 milioni con le commissioni, ben lontano dalla stima alta di 5 milioni di £. Fra le ‘nature morte' proposte spicca il record battuto per ben due volte nella stessa serata per Osias Beert il Vecchio, la prima volta con una composizione di rose aggiudicata oltre la stima garantita a 630mila £, e appena oltre con un vaso di tulipani e rose conteso fino a 882mila £. Nell'ambito delle vedute di genere ha ottenuto un nuovo record personale Barent Avercamp con un paesaggio invernale che si è fermato entro la stima a 378mila £. I lavori più richiesti sono stati però una composizione floreale con insetti di Jan De Heem che ha superato la garanzia e la stima di 1-1,5 milioni per fermarsi a 2,7 milioni di £, e una tavola riccamente imbandita dipinta da Floris van Dijck che ha raggiunto 2,1 milioni da una stima di 600-800mila £, entrambi risultati frutto di protratte contese a colpi di rilanci.
Il catalogo generale
La rimanente metà del catalogo consegnata da diversi venditori anonimi era dominata dall'arte del XIX secolo, con tre risultati milionari guidati da un dipinto orientalista ‘Old Damascus' di Lord Leighton che dopo un solo rilancio ha confermato la stima bassa di 1,8 milioni, quattro volte quanto speso ben 30 anni fa per acquistarlo in asta, per un prezzo finale di 2,2 milioni di £ con le commissioni. A seguire, la sensuale figurazione simbolica ‘Campaspe' di John William Godward è stata contesa fino a 1,3 milioni da una stima di 300-500mila £, suggerendo qualche ritorno d'interesse per il periodo vittoriano quantomeno nel Regno Unito.Triplica il prezzo di aggiudicazione di 15 anni prima il drammatico ‘The Wrath of the Seas' di Ivan K. Aiavazovsky, aggiudicato a 1,7 milioni di £, il doppio della stima di 600-800mila £, un risultato interessante dato il momento politico. L'irrequieto artista di origine armena nacque in Crimea durante il periodo zarista e compì numerosi viaggi fra cui per lunghi periodi in Italia, divenendo un grande specialista in Marine di ogni tipo: un testimone anzitempo della bellezza del linguaggio artistico e culturale, naturalmente incline all'internazionalismo e al superamento dei limiti artificiali del becero nazionalismo che affligge la nostra era. Oltre al Canaletto della collezione Grasset, il catalogo presentava un numero ridotto di lavori di scuola italiana, fra cui una Crocefissione a fondo oro di scuola bolognese del Duecento, salvato probabilmente dalla garanzia di parte terza alla stima bassa di 1,4 milioni, che divengono 1,7 milioni di £ con le commissioni. Non sempre l'associazione con un grande nome porta al successo, come nel caso del leonardesco Marco d'Oggiono: la sua tavola con chiari riferimenti alla Vergine delle Rocce del maestro da Vinci e nota come ‘Madonna Thuelin' è rimasta invenduta da una stima di 800mila - 1,2 milioni di £.
L'asta conferma il declino generalizzato del mercato dei dipinti antichi, dovuto alla difficoltà di reperire opere di qualità sul mercato, con le eccezioni di alcuni grandi nomi che attraggono ancora un ristretto numero di miliardari a caccia di trofei (Leonardo e Botticelli in particolare), particolarmente accentuato dal declino di Londra come piazza d'affari post-Brexit. Le aste di fine gennaio a New York potrebbero però dare le soddisfazioni che sono mancate in questo frangente, grazie in particolare ad un raro lavoro del Bronzino.
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