Bolletta del gas, aumento dell’8% o 9%: cosa aspettarsi
Intanto è slittato ancora l’esame del nuovo decreto energia da parte del Consiglio dei ministri
I punti chiave
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La bolletta del gas sul mercato tutelato (10 milioni di utenti, un terzo del totale) dovrebbe aumentare dell’8%, forse del 9. Sono le previsioni degli esperti alla vigilia dell’aggiornamento mensile della tariffa da parte dell’Arera, l’autorità pubblica dell’energia. Pesano sui prezzi i primi freddi, che fanno aumentare i consumi, e le tensioni internazionali, che muovono la speculazione. Nel pomeriggio l’Arera renderà nota la tariffa del metano per le bollette di ottobre.
Tabarelli (Nomisma): verso aumento dell’8% della bolletta del gas
«Prevedo per domani (venerdì 3 novembre, ndr) un aumento dell’8% della tariffa del gas di ottobre sul mercato tutelato, rispetto a settembre, a 1,02 euro al metro cubo - ha detto il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli -. Per una famiglia tipo che consuma 1400 metri cubi all’anno, la maggior spesa sarà di 105 euro all’anno».
Mario Rasimelli, responsabili Utilities di Facile.it, è più pessimista: «La tariffa del gas di ottobre sul mercato tutelato aumenterà del 9% rispetto a settembre, con una maggiore spesa in bolletta di 120 euro all’anno per una famiglia tipo». Da Bruxelles, Simone Tagliapietra del think tank sull’energia Brueghel condivide l’analisi: «Sicuramente lo scenario mediorientale sta avendo impatto sul prezzo del gas in Europa, che spingerà al rialzo la quotazione anche nel mercato italiano».
Il Dl energia slitta ancora
Intanto slitta ancora la presentazione in Consiglio dei ministri del decreto legge energia . Rimangono ancora nodi da sciogliere e si vogliono evitare ingorghi istituzionali, con troppi decreti legge da convertire in parlamento. Il provvedimento era già saltato al Consiglio dei ministri della scorsa settimana. Secondo le fonti, dovrebbe essere portato in Cdm entro novembre. I punti ancora da definire sono tre. Il più delicato è la fine del mercato tutelato dell’energia, fissata al 10 gennaio 2024 per il gas e al 1/o aprile per l’elettricità. Le scadenze non possono essere prorogate, perché rientrano fra gli impegni presi con la Ue per il Pnrr. Il governo però sta studiando una qualche forma di dilazione o di uscita “morbida”, per favorire gli utenti interessati (oltre 5 milioni). Altro punto caldo sono le concessioni per l’idroelettrico. La Ue insiste per metterle tutte a gara, il governo vorrebbe favorire in qualche modo le aziende che gestiscono impianti da anni. Il terzo nodo da definire è il progetto di un polo industriale al Sud per l’eolico offshore. Un investimento da 420 milioni di euro dal 2024 al 2026 (fondi che non rientrano nel Pnrr), articolato su due porti del Mezzogiorno. Qui c’è un problema di individuazione delle aree, di mappatura, di permitting.
Codacons, il governo proroghi il mercato tutelato del gas
«Il rischio concreto - sottolinea l’associazione dei consumatori Codacons - è quello di nuovi rialzi improvvisi dei prezzi dell’energia con l’avvicinarsi dei mesi invernali, e per questo chiediamo al Governo di prorogare la fine del mercato tutelato prevista per gennaio, data l’estrema volatilità delle quotazioni sui mercati e l’esigenza di tutelare le famiglie dopo due anni di caro-energia che hanno prodotto danni economici enormi a cittadini e imprese». «Sui prossimi rialzi delle tariffe gas pesa in modo evidente la guerra scoppiata in Israele, che avrà ripercussioni dirette per le tasche delle famiglie italiane - analizza il Codacons -. A partire dallo scoppio del conflitto in Israele, i mercati hanno reagito con una impennata delle quotazioni, salite di oltre il 30% dal 6 ottobre ad oggi. Un incremento speculativo, considerato che i paesi fornitori non hanno subito alcuna ripercussione, né si sono registrati tagli sul fronte delle forniture».
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