Gas, il prezzo s’impenna del 30% sui timori per l’offerta. Per E.On la crisi non è finita
«La crisi non è finita» ha detto l’ad Leonhard Birnbaum in un’intervista a Bloomberg Television. In Europa comunque le scorte sono insolitamente elevate e la domanda contenuta, anche se - osservano gli operatori - i ritardi nella manutenzione stagionale della Norvegia potrebbero fornire pressioni al rialzo.
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Le quotazioni del gas si impennano improvvisamente dopo mesi di flessioni: i futures sono scambiati ad Amsterdam in rialzo addirittura del 31% a 40 euro al Mwh dopo che Eon, la utility tedesca, ha avvertito che il mercato è ancora a rischio.
«La crisi non è finita» ha detto l’ad Leonhard Birnbaum in un’intervista a Bloomberg Television. In Europa comunque le scorte sono insolitamente elevate e la domanda contenuta, anche se - osservano gli operatori - i ritardi nella manutenzione stagionale della Norvegia potrebbero fornire pressioni al rialzo.
«Dobbiamo continuare a lavorare sul tema dell’austerità. Questo è il modo migliore per garantire l’accessibilità economica per i clienti e anche per raggiungere la competitività della nostra società e della nostra economia», ha concluso Birnbaum.
I prezzi sono spinti anche dalla riduzione dei flussi di gas naturale liquefatto nella regione mentre la concorrenza con l’Asia aumenta.
Possibili scioperi in Australia
C’è poi il rischio di fornitura del Gnl dopo gli annunci di sciopero dei lavoratori di alcune strutture in Australia.I lavoratori degli impianti di Chevron Corp. e Woodside Energy Group Ltd. in Australia hanno votato per uno sciopero che potrebbe avere ripercussioni sulle esportazioni di gas naturale liquefatto dal Paese, rendendo più rigido il mercato globale del carburante. I tempi esatti dell’azione sindacale - se verrà portata avanti - non sono stati immediatamente chiariti.
Stoccaggi molto alti
La situazione delle scorte in Europa in realtà è rassicurante. Come evidenziato dai dati aggregati (Agsi) di Gie (Gas Infrastructure Europe), allo scorso 7 agosto le scorte in Europa superano i 993,2 Twh, con un riempimento dei depositi all’87,72%. In prima linea come sempre la Germania, con 224,36 TWh pari all’89,62% della capacità di stoccaggio, seguita dall’Italia, con 173,4 Twh e un indice di riempimento dell’88,83% di stoccaggi. In terza posizione l’Olanda con 129 TWh e oltre il 90% di stoccaggi, 4/a invece la Francia, con 107,23 Twh e il 78,7% di scorte disponibili.
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