Gel igienizzante al posto di profumi e grappe
Biofarma ha lanciato un appello per sospendere le accise sull'alcol
di Barbara Ganz
3' di lettura
Introvabili, tanto da spingere più di una azienda a convertire le proprie linee produttive. I gel igienizzanti sono praticamente scomparsi dal mercato: a Venezia è stato affidato a una farmacia comunale il compito di produrli.
Fra le prime a prendere una decisione in questo senso Biofarma Group di Udine - realtà industriale nell’ambito dello sviluppo, produzione e confezionamento di integratori alimentari, dispositivi medici, farmaci a base di probiotici e cosmetici esclusivamente conto terzi nata dalla fusione fra Biofarma e Nutrilinea; base a Udine, 170 milioni di fatturato e oltre 650 dipendenti - che già da marzo scorso ha avviato una iniziativa di solidarietà nello stabilimento friulano e quartier generale del Gruppo, a Mereto di Tomba. La prima produzione di gel igienizzante mani, pari a 30mila chili, è stata interamente donata alla Protezione civile, agli ospedali italiani e a tutti gli organi ministeriali.
Il lavoro è proseguito nei fine settimana successivi, grazie alla disponibilità dei dipendenti (ma in produzione si sono ritrovati anche i manager per fare la propria parte). E per utilizzare tutta la materia prima possibile, temendo diventasse scarsa, è stata sospesa la produzione di profumi: «Quella dei gel era una produzione marginale, ma quando abbiamo compreso che iniziava a scarseggiare anche nelle strutture sanitarie e che molti stavano speculando sui prezzi rendendo ancor più complessa e onerosa la reperibilità del prodotto, abbiamo deciso di dedicare interi slot di produzione alla realizzazione del gel, scusandoci con i nostri clienti che, in virtù di questa nostra decisione, hanno subito dei leggeri ritardi nella consegna dei loro ordini», racconta il presidente Germano Scarpa, che ha lanciato un appello, accolto dallo Stato, «perché, almeno transitoriamente, vengano sospese le accise sull’alcol impiegato». Curiosamente, la quarantena non sta frenando le vendite sul mercato italiano e straniero di prodotti per il benessere, non solo creme per le mani, ma anche per viso e corpo: «È possibile che il maggiore tempo trascorso in casa ne renda più frequente l’utilizzo. Accade in Italia, ma anche in Germania, dove un nostro cliente - che commercializza tramite un canale Tv una linea di creme prodotta da noi - ha aumentato le vendite».
Nel Veneziano a prendere l’iniziativa è stata Mavive Spa – acronimo di Massimo Vidal Venezia, fondata nel 1986 sulle orme della storica Vidal Profumi: «Grazie allo sforzo di tutto il personale è stata possibile la riconversione della produzione dall’alta profumeria ai prodotti igienizzanti. Sono già stati distribuiti nel mercato da 700mila a 1,5 milioni di prodotti igienizzanti mantenendo l’alta qualità Made in Italy e con prezzo calmierato». L’Organizzazione mondiale della sanità mette al primo posto del decalogo contro il coronavirus l’igiene personale e delle mani. La produzione avviene mettendo al primo posto la salute del team: «Già da fine febbraio, Mavive ha operato in conformità con il decreto di sicurezza del personale, permettendo a dipendenti e collaboratori di lavorare in sicurezza, con mascherina Ffp2 e guanti oppure in modalità smart working».
Fra le riconversioni produttive, da citare quella della storica Nardini, la più antica distilleria d’Italia. Una linea di produzione è stata destinata a realizzare una soluzione igienizzante a base di alcol etilico, a cqua e aromi naturali ottenuti dagli oli essenziali utilizzati per la preparazione del liquore Acqua di Cedro, in formato tascabile nebulizzabile a 79 gradi (gradazione che richiama il 1779, anno di fondazione). L’igienizzante è stato donato agli ospedali di Bassano del Grappa e Treviso, «dove l’azienda ha rispettivamente il quartier generale e il principale stabilimento di distillazione».
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