Gelateria Sogni di Ghiaccio a Bologna: due artisti che organizzano mostre nel loro studio
Fondato a Bologna a gennaio 2016 per iniziativa di Filippo Marzocchi (1989) e Mattia Pajè (1991), Gelateria Sogni di Ghiaccio ha iniziato l'attività espositiva a ottobre 2016. «Lo spazio è nato dall'esigenza di avere un nostro studio, poiché siamo entrambi artisti» spiega Filippo Marzocchi, «ma volevamo anche arricchire la proposta artistica di Bologna. Non siamo curatori, ma organizzatori di mostre».
Lo spazio è un ex-magazzino di 80 m2 nel centro con vetrina su strada. È stato ristrutturato dai due artisti con fondi propri. «Il programma è in continua definizione - spiega Marzocchi, - ma si basa sulla ricerca nelle varie discipline, dal suono alla pittura all'installazione. Cerchiamo di sviluppare format e presentazioni non convenzionali». Gli artisti possono essere emergenti, affermati (per esempio a FuturDome mostreranno un'opera di un artista già scomparso) o anche studenti, come Gabriel Stoeckli, che studia in Naba a Milano. Altri con cui hanno lavorato sono Francesco Fonassi, che lavora col suono e ha già esposto al Palais de Tokyo, o Rachele Maestrello, che lavora con la fotografia (il price range delle sue opere in mostra andava da 800 a 3.000 euro), o Roberto Fassone, che ha ideato il nome.
Lo spazio è in affitto e condiviso con un terzo artista, Marco Casella. «Siamo stati fortunati a trovare uno spazio in centro con un affitto basso - dice Marzocchi, - abbiamo usato fondi nostri perché era la nostra esigenza di avere uno studio. Per ora continuiamo così, all'anno impieghiamo 5-10.000 euro, è il nostro contributo alla cultura». E il crowdfunding? «Non fa per noi, per il futuro c'è in programma di presentare il progetto al Comune insieme ad un'associazione». Anche la vendita delle opere (in media quotano sui 1.500 euro) finora è stata esclusa. «Se c'è compratore lo mettiamo in contatto con l'artista e sta all'artista, se vuole, darci una percentuale».
I due artisti hanno, però, iniziato una collezione. «Per ora è piccola e umile, ma apprezziamo il contributo degli artisti, se capita».