Gelato, il business vola con la riapertura di bar e ristoranti
Ricavi nel retail da 1,2 miliardi di euro. Secondo Unione Italiana Food il prodotto industriale nel 2021 ha venduto in Italia oltre 3,6 miliardi di porzioni, lavorando 174.136 tonnellate.
di Maria Teresa Manuelli
I punti chiave
5' di lettura
La ripresa del canale bar e ristoranti e un’annata calda fanno tornare in positivo le vendite di gelato confezionato del fuoricasa. Secondo i dati di Unione Italiana Food il mercato complessivo del gelato industriale nel 2021 ha venduto in Italia oltre 3,6 miliardi di porzioni, con una produzione di 174.136 tonnellate (+5,1% sul 2020). A colpire, però, è soprattutto la crescita dei volumi a doppia cifra nel canale out of home. Dai dati raccolti dall’Igi (Istituto del Gelato Italiano) lo scorso anno le vendite di gelato industriale nel fuoricasa hanno avuto un aumento del +57,3%.
«Si tratta – commentano dall’Istituto – di un rimbalzo atteso dopo la brusca contrazione avvenuta nel 2020 a seguito delle restrizioni alla socialità̀ e alle attività̀ del settore horeca imposte con il lockdown nazionale e le successive misure di contenimento della pandemia». Di converso le vendite nella Gdo, che nel primo anno di epidemia avevano in parte beneficiato dell’incremento nei consumi domestici e degli acquisti “per scorta”, nel 2021 sono rimaste stabili. Ad aumentare è stato il valore: +2,6 punti sull’anno precedente, pari a 1,2 miliardi di euro di vendite retail.
Le dinamiche di mercato del gelato confezionato sono ancora più̀ chiare analizzando l’andamento di alcune tipologie chiave. Nell’out of home hanno fatto la parte del leone le confezioni singole da passeggio (+69,5%), lo sfuso (+41,9%) e le specialità ̀da tavola in confezione singola (+37,1%). Nel canale retail l’andamento sostenuto delle rotazioni a scaffale dei multipack (+3,6%) è ̀andato a compensare la flessione nelle vendite di vaschette e secchielli (-6,6%).
I classici rivisitati
Da un’indagine condotta per Froneri - joint venture tra la multinazionale inglese specializzata nella produzione di gelati R&R e la divisione gelati Nestlé - il gusto della tradizione e i sapori “dell'infanzia” continuano a conquistare i consumatori (37%) che sempre più spesso si aspettano, però, un’offerta che si rinnova a ogni stagione con combinazioni di gusti nuove (36%). «Negli ultimi anni gli italiani guardano con maggiore attenzione all’innovazione e all’originalità soprattutto in tema di gusto – commenta Luca Regano, ad di Froneri Italia –. La ricerca e la sperimentazione di nuovi sapori condurrà a combinazioni sempre più intriganti e crossover inaspettati tra i vari formati». L’azienda questa primavera ha lanciato Extrême Cookie Cone, un nuovo cono la cui cialda è fatta da biscotto cookie, che va a sostituire il tradizionale wafer. In Italia è disponibile in quattro varianti: vaniglia e caramello, nocciola, panna e pistacchio.
Ferrero prosegue invece nella versione sottozero dei suoi celebri prodotti-icona e propone i nuovi coni Kinder Bueno Classico e Kinder Bueno White, lo stecco Pocket Coffee e il ghiacciolo Estathè Ice Menta & Lime. Sammontana e Loacker hanno stretto un accordo per cui l’azienda toscana produrrà una nuova linea di gelati ispirati ad alcune delle più note bontà dell'azienda altoatesina: i wafer Classic Napolitaner, al Latte Alpino e la Tortina Loacker.
Salutismo anche sottozero
Gelateria Callipo, l'azienda nata nel 2008 per far conoscere la tradizione gelatiera di Pizzo di Calabria, nota come la “città del gelato”, spinge sulla valorizzazione dei prodotti della tradizione e sul trend salutistico con il gelato Vegano Dairy Free: prodotti senza glutine, grassi idrogenati e ingredienti Ogm per i consumatori vegani o intolleranti al lattosio. Disponibile nei gusti nocciola, gianduja, bianco variegato alla fragola in barattolini da 310 grammi. Negli ultimi anni l’azienda ha scelto di indirizzare le proprie scelte sul trend salutistico con prodotti free from e solo ingredienti naturali. «Abbiamo scelto di dedicare la giusta attenzione a chi deve seguire un'alimentazione particolare, bilanciando al meglio gusto e salute. Inoltre, la lavorazione è seguita e controllata con cura artigianale, in alcune fasi svolta rigorosamente a mano», dichiara Giacinto Callipo, quinta generazione della famiglia.
Gelati italiani all’estero
La ligure Tonitto 1939, da poco ufficialmente inserita all'interno del Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale, è leader in Italia per il sorbetto e per il mercato dei gelati senza zuccheri aggiunti. Dopo il recente sbarco in Cina, a Shanghai, all’interno della Pearl Tower, e i successi in diverse nazioni europee – per esempio nei Paesi Bassi all'interno della storica catena di supermercati Albert Heijn, in Irlanda con Dunnes Stores, in Lettonia con Rimi Baltic – ha stretto una partnership commerciale con due dei più grandi negozi d’Europa della Gdo e online: il belga Ahold-Delhaize e il portoghese Prozis.
Un italiano su tre lo mangia tutto l’anno
L’indagine svolta da Bva-Doxa e commissionata da Igi-Istituto del Gelato Italiano delinea le abitudini di consumo e le principali convinzioni degli italiani sui gelati confezionati. Il 99% li consuma e il 93% li considera alimenti prodotti in ambiente igienicamente sicuro. I pregi più̀ rilevanti sono la porzionatura e la certezza di trovare sempre e ovunque il gusto a cui siamo affezionati, senza deludenti sorprese.
Alimento simbolo delle giornate più̀ calde, il gelato viene consumato in prevalenza nella stagione estiva (98%). Ma si assiste a una almeno parziale destagionalizzazione dei consumi: due italiani su tre lo consumano anche in primavera e quasi uno su tre perfino in inverno.
Il gelato preferito è il cono (57%), al secondo posto troviamo le vaschette formato famiglia (41%). Oltre un italiano su tre dichiara di prediligere lo stecco o il biscotto mentre le mini-porzioni sono indicate tra le preferenze da un italiano su 10.
Parlando di innovazione, il 60% degli italiani ritiene che ci sia più̀ varietà̀ e più̀ possibilità̀ di scelta, rispetto a cinque anni fa. Dato che sale al 67% tra i 55-74 anni. Il 41% ritiene che siano formulati con ingredienti sempre più̀ adeguati ai vari regimi alimentari (ipocalorici, vegan, senza lattosio, senza glutine, ecc.), in particolare secondo l’opinione femminile (46%). Il 28% ritiene che abbiano più̀ formati e che quindi le aziende siano più̀ sensibili rispetto alle esigenze dei single e delle famiglie numerose.
Il gusto preferito degli italiani è un grande classico: il cioccolato con il 27% delle preferenze. Seguono pistacchio (14%) e nocciola (11%). Tra i gusti, invece, più̀ inusuali che vorrebbero assaggiare, il 43% del campione è incuriosito dal panettone, seguito da zenzero (21%) e peperoncino (11%).
Complice anche la maggiore frequentazione delle proprie abitazioni durante la pandemia, il luogo in cui si consuma prevalentemente il gelato confezionato è la casa: il 58% del campione dichiara di consumarlo prevalentemente tra le mura domestiche, contro un 18% che dichiara di mangiarlo per lo più̀ al bar o passeggiando all’aperto.
La principale opinione errata relativa al gelato confezionato, che ha espresso ben l’81% degli italiani, è la convinzione che il gelato industriale contenga conservanti. «Tra i luoghi comuni più̀ difficili da estirpare troviamo anche la convinzione che i gelati contengano grassi idrogenati: ben il 71% del campione ne è convinto e anche questo è lontano dalla realtà̀. La parte “grassa” di questi alimenti è rappresentata dai grassi del latte o da olii e grassi vegetali non idrogenati», commenta Giovanna Rufo, tecnologa alimentare dell’Igi.
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