Gellify entra in Arad e Temsi e cresce nella digitalizzazione industriale
Il gruppo prevede di chiudere il bilancio 2023 con un fatturato pro-forma di 37 milioni di euro, dopo i 24 del 2022, con una crescita del 60% lo scorso anno e un Ebitda raddoppiato
di Ilaria Vesentini
2' di lettura
«L’operazione di buy & build che ci vede oggi entrare con quote di minoranza del 10% in Arad e del 20% in Temsi è il prodromo di un percorso attraverso il quale consolideremo queste e altre società all’interno della famiglia Gellify con l’obiettivo di arrivare a essere il principale operatore dell’innovazione in Italia entro i prossimi 24 mesi». Così Francesco Ferri, amministratore delegato di Gellify commenta la doppia acquisizione annunciata ieri dal quartier generale di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, dove l’”innovation factory” nata nel 2017 come piattaforma B2B per consolidare start-up ad alto contenuto tecnologico connettendole ad aziende tradizionali ha il suo “Phygital Hub”.
Il fulcro plastico di tecnologie e soluzioni digitali a servizio della manifattura che stanno alimentando la scalata del gruppo, pronto a chiudere il bilancio 2023 con un fatturato pro-forma di 37 milioni di euro, dopo i 24 del 2022 (con una crescita del 60% lo scorso anno e un Ebitda raddoppiato) e un +15% di crescita organica anche nel primo semestre di quest’anno.
«Arad e Temsi sono due pezzi che mancavano alla nostra catena del valore dell’innovazione dedicata alla digital transformation dei clienti end-to-end, nel ruolo sia di system integrator sia di sviluppatori di software e soluzioni su misura – spiega l’ad -. Arad ha una solida esperienza nell’omnicanalità e una fortissima competenza nel lusso, nella moda e nel design in cui non eravamo presenti. Temsi è da 45 anni un nome di riferimento nel lean consulting e quindi in tutte le soluzioni che permettono di coniugare l’innovazione con l’ottimizzazione dei costi e il miglioramento di efficienza e sostenibilità di tutti i processi aziendali».
La partnership mette insieme tre realtà bolognesi con raggio d’azione internazionale: Gellify, che nel 2019 ha aperto le porte ad Azimut, il primo gruppo italiano indipendente del risparmio gestito al fianco dei fondatori e di investitori privati, e da allora è passata da 30 a 300 dipendenti (con le due operazioni annunciate ieri) con 12 sedi tra Italia, Spagna e Medio Oriente; Arad, una boutique di consulenza indipendente con circa 3 milioni di euro di fatturato e sedi anche a Milano e Padova; Temsi (Tecniche Management Sviluppo Impresa), storica realtà di ingegneri dell’organizzazione, 6,5 milioni di euro di fatturato quest’anno e oltre 300 clienti attivi tra Italia e Brasile.
«Siamo cresciuti fin qui solo con i nostri capitali, senza ricorrere a investitori istituzionali – rimarca Ferri – ora si apre una nuova fase di rapido sviluppo grazie a ulteriori acquisizioni buy & build per consolidare al nostro interno società sinergiche. E sono molto orgoglioso del piano di stock option che abbiamo lanciato da qui al 2025 per promuovere il progresso e l’inclusività all’interno del nostro ecosistema di innovazione: apriamo il capitale a tutti i collaboratori di Gellify, premiando in particolare le fasce più giovani: la quota maggiore di stock option (il 57,5%) è riservata ad analisti e consulenti associati.
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