Genenta, l’anti-cancro debutta al Nasdaq
L’ex spin off del San Raffaele approda a New York dopo un percorso di crescita che l’ha vista raccogliere circa 30 milioni di euro dal 2015 a oggi
di M.Me.
2' di lettura
La biotech company milanese Genenta debutta al Nasdaq, dopo la Ipo da circa 36 milioni di dollari che l’ha vista lo scorso 15 dicembre approdare in Borsa. Un traguardo che arriva dopo un percorso di sviluppo che ha visto la società, spin off del San Raffaele, raccogliere nella sua breve storia (è stata fondata nel 2015) circa 30 milioni da investitori italiani ed esteri in tre round di finanziamento.
La società, che sta sviluppando terapie contro il cancro basate sulle cellule staminali ematopoietiche con ricerca basata al San Raffaele e a New York, è stata fondata nel 2014 dal ceo Pierluigi Paracchi, insieme a Luigi Naldini, direttore della Divisione di Medicina rigenerativa, cellule staminali e terapia genica dell’Ospedale San Raffaele di Milano e a Bernhard Gentner, ematologo e medico ricercatore del San Raffaele. Il marzo scorso la società ha accolto nel board Anthony Marucci, presidente e ceo di Celldex therapeutics, e ha nominato come cfo Richard Slansky, ex cfo di Biological Dynamics e di OncoSec Medical.
La società, fondata nel 2015, ha raccolto al debutto nel primo round di investimenti circa 10 milioni di euro; dopo due anni c’è stato un secondo round da 7 milioni. Nel settembre 2019, Genenta ha portato a termine un round da 13,2 milioni di euro, il terzo, guidato oltre che dall’italiana Fidim, dal private equity cinese Qianzhan investment management, operatore con un affermato track-record nel biotech con partecipazioni in diverse aziende del settore tra cui la cinese Wuhan Hiteck e le californiane Cappella Therapeutics, Denovo Biopharma.
L’ipo è stata di 2,4 milioni di azioni a un prezzo di 11,50 dollari l’una. Genenta ha anche venduto 720mila azioni riservate ai suoi attuali azionisti, sempre al prezzo di 11,50 dollari, per un ricavato atteso di circa 36 milioni di dollari. Inoltre, la società ha anche aperto un’opzione per acquistare altre 360 mila azioni che dovrebbero portare i proventi lordi dell’offerta pubblica iniziale sopra ai 40 milioni di dollari. La quotazione della biotech è «una conferma importante - ha commentato il presidente di Federchimica-Assobiotec Riccardo Palmisano - del valore della ricerca e delle capacità imprenditoriali» italiane, oltre che «una ulteriore dimostrazione per il comparto delle biotecnologie della volontà di guardare avanti e di impegnarsi per rispondere alle esigenze dei pazienti e per la costruzione di un futuro migliore. L'impegno e la competenza delle imprese, superando i limiti ancora presenti all'interno dell'ecosistema nazionale - ha aggiunto - si dimostrano vincenti nell'obiettivo di suscitare interesse anche oltre confine e nel riuscire a raccogliere importanti risorse finanziarie».
Genenta è la seconda società partecipata dal Club degli investitori - uno dei principali gruppo di business angels in Italia partecipato da oltre 200 tra imprenditori, manager e professionisti - ad arrivare alla quotazione, dopo DirectaPlus alla Borsa di Londra nel 2016.
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