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Generali chiude su Cattolica: Leone primo socio al 24,4%

di R.Fi.

(ANSA)

2' di lettura

Generali diventa il primo azionista di Cattolica Ass, sottoscrivendo l’aumento di capitale riservato da 300 milioni e ricevendo in il 24,46% della compagnia veronese. L’ingresso nel capitale rappresenta l’ultimo passaggio degli accordi siglati lo scorso 24 giugno, che assegnarono al Leone di Trieste il ruolo di cavaliere bianco di Cattolica, bisognosa di essere ricapitalizzata dopo che l’Ivass aveva sollecitato la compagnia a raccogliere mezzo miliardo per puntellare l’indice di solvibilità, avvicinatosi pericolosamente al minimo regolamentare durante la prima ondata dell'epidemia di Covid-19. «Oggi scriviamo una nuova pagina nella storia di Cattolica. Siamo soddisfatti di aver posto in sicurezza Cattolica Assicurazioni e di proseguire il nostro cammino con un’azienda leader a livello internazionale», ha commentato il presidente Paolo Bedoni. Per l’ad, Carlo Ferraresi l’ingresso delle Generali «rafforza il gruppo e ci consente di guardare con ancora maggior fiducia alla crescita futura, iniziando un nuovo percorso di sviluppo».

La sottoscrizione dell’aumento - al prezzo di 5,55 euro ad azione, sopra i corsi di Borsa (4,45 euro) - segue la trasformazione in spa di Cattolica, posta come condizione dal Leone e votata dall’assemblea a fine luglio. E chiude un percorso non privo di ostacoli, a causa dell’opposizione di una parte della base sociale - capitanata da Casa Cattolica - all’ingresso delle Generali e per l’irrompere dell’inchiesta della magistratura, che ha indagato diversi esponenti di Cattolica, tra cui Bedoni e Ferraresi, per illecita influenza sull’assemblea.

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A tutela del suo investimento, Generali ottiene tre rappresentanti in cda - Stefano Gentili, Roberto Lancellotti ed Elena Vasco, con i primi due nominati alla presidenza del comitato Governo societario sostenibilità e creazione di valore e di quello Remunerazione - e una serie di poteri di governance. In base agli accordi parasociali l’intesa potrebbe sfociare in altre «operazioni straordinarie», finalizzate al «rafforzamento della partnership» e al «consolidamento delle sinergie». Formule dietro le quali il mercato guarda a una possibile opa. Prima però Cattolica dovrà completare il rafforzamento patrimoniale, con l'aumento in opzione da 200 milioni che verrà lanciato a giorni.

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