Generali, numeri in crescita spinti dal Danni
Premi e risultati in aumento grazie al segmento P&C che registra anche un forte miglioramento del Combined ratio in discesa al 90,7%. La Solvency sale al 227%
di Laura Galvagni
I punti chiave
2' di lettura
Sui conti delle Generali, calcolati per la prima volta con i nuovi principi contabili Ifrs 17 e 9, si fa sentire la spinta del settore danni, sia sul fronte della raccolta sia sul piano dei risultati, in forte crescita rispetto al primo trimestre del 2022.
I numeri
In particolare, i premi lordi sono saliti 22,2 miliardi (+1,3%) trainati dalla robusta crescita del segmento Danni, +10,1% a 8,92 miliardi, mentre il Vita ha segnato il passo registrando una contrazione del 3,7% a 13,23 miliardi con la linea unit linked in discesa del 17,4% soprattutto in Italia, Francia e Germania mentre la linea puro rischio e malattie è balzata del 6,4%.
Il forte contributo del Danni
In questo contesto il risultato operativo è cresciuto a 1.820 milioni, in aumento del 22,1%, grazie in particolare al forte contributo del Danni che da solo ha generato 847 milioni di risultato operativo (+74,6%), complice il netto miglioramento del combined ratio, sceso al 90,7% (-5,6 p.p.). Resiliente il settore Vita che nonostante la contrazione della raccolta ha segnato un risultato operativo in lieve progresso (+1%) a 924 milioni. Eccellente il New Business Margin a 5,72% (+0,32p.p.) mentre il valore della nuova produzione vita è sceso del 10,5% a 657 milioni.
Sul fronte dei profitti Generali ha introdotto una nuova definizione di risultato netto normalizzato, che neutralizza i seguenti impatti: la volatilità derivante da utili o perdite su strumenti finanziari misurati a fair value a conto economico detenuti sui portafogli diversi da quelli a diretta partecipazione agli utili, l'effetto dell'iperinflazione ai sensi del principio IAS 29, l'ammortamento di attivi immateriali connessi a fusioni e acquisizioni e l'impatto di utili e perdite derivanti da acquisizioni e cessioni. In ragione di ciò, il risultato netto normalizzato si è attestato a 1.229 milioni contro gli 821 milioni del primo scorcio del 2022. Ciò è dovuto, oltre che al contributo significativo del Danni, a un paio di partite straordinarie. In particolare, il Leone ha potuto beneficiare della cessione di un complesso immobiliare londinese (per 193 milioni al netto delle imposte), e non ha subìto l’impatto delle svalutazioni sui titoli a reddito fisso russi che lo scorso anno avevano pesato per 96 milioni.
Solida la posizione di capitale con una Solvency Ratio in ascesa al 227% (221% a fine 2022).
Le prospettive
Grazie ai risultati raggiunti, il gruppo ha confermato tutti gli obiettivi del piano strategico ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth'. «Generali si conferma in linea per raggiungere con successo gli obiettivi della strategia - ha commentato il Group cfo di Generali, Cristiano Borean - La performance del segmento Danni riflette il nostro impegno a mantenere l'eccellenza tecnica, mentre nel segmento Vita, nonostante il contesto complesso, prosegue il ribilanciamento del nostro mix produttivo verso le linee di business più profittevoli. Il Gruppo conferma inoltre la sua posizione di capitale estremamente solida, grazie alla forte generazione organica di capitale».
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