Generali nelle polizze dell’arte, il mercato vale 2,3 miliardi $
In Italia il mondo del collezionismo privato resta sottoassicurato. Obiettivo raccolta premi a quota 50 milioni entro il 2024 in Europa
di Marilena Pirrelli
5' di lettura
Dopo l'annuncio del Gruppo Generali nel novembre 2019 con il testimonial Maurizio Cattelan della creazione della divisione ARTE Generali , da inizio dicembre 2020 la compagnia dedicata è diventata operativa nel mercato del collezionismo italiano. ARTE Generali, dopo aver già avviato la distribuzione in Germania, Francia ed Emirati Arabi Uniti con il partner Oman Insurance basato a Dubai, propone un pacchetto assicurativo innovativo dedicato alla protezione delle opere d'arte, che verrà esteso anche in altre aree nel mondo nei prossimi anni. Gli studi fatti da Roland Berger prevedono che il mercato dell'assicurazione per l'arte varrà circa 2,3 miliardi di dollari nel 2022 a livello internazionale, sebbene queste proiezioni dopo lo stop della circolazione e degli scambi a causa della pandemia potrebbero essere riviste. In questa intervista esclusiva a doppia voce a Il Sole 24 Ore Jean Gazançon, ceo di ARTE Generali, e Italo Carli, nominato Head of ARTE Generali Italia, raccontano il progetto e la sua realizzazione. Generali con il progetto Valore Cultura in Italia è impegnata dal 2016 anche a valorizzare il patrimonio artistico e culturale sostenendo l'attività dei grandi teatri lirici italiani e le mostre dei grandi maestri dell'arte a Roma a Palazzo Bonaparte, storico edificio di Generali, divenuto dopo il restauro polo per grandi eventi artistici.
“ARTE Generali punta a diventare uno dei tre principali player europei dell'assicurazione per l'arte – spiega Jean Gazançon, ceo di ARTE Generali – con un obiettivo di raccolta premi, secondo il piano strategico, entro il 2024 di 50 milioni di euro in Europa con un target Combined Ratio dell'85%. Pensiamo sia un business profittevole e intendiamo diventare leader in termini di volumi in Italia”.
Dott. Gazançon come?
Mettiamo a disposizione di Generali Italia e dei clienti italiani la nostra competenza per soluzioni assicurative uniche, grazie alla combinazione di eccellenza tecnica assicurativa, servizi di assistenza e consulenza, e innovazione. Il lancio in Italia rappresenta un momento storico per ARTE Generali, ad un anno dall'avvio del nostro business. L'Italia non è solo il principale mercato per il Gruppo Generali, ma anche la culla mondiale dell'arte, della cultura e della creatività. In questo contesto, attraverso le nostre soluzioni, perseguiamo l'obiettivo di promuovere la condivisione dell'arte come valore per la società.
Dott. Gazançon siete partiti dalla Germania, perché?
Abbiamo iniziato a cavallo tra il 2019 e il 2020 nel primo mercato europeo, sede di Generali Deutschland, di cui è ceo Giovanni Liverani, global sponsor del progetto ARTE. Abbiamo potuto superare le difficoltà poste dal Covid nel contatto con i clienti e nell'analisi dei rischi grazie alla tecnologia: l'app presentata in maggio rappresenta un unicum nel settore. In Italia, nonostante le restrizioni, in sei mesi siamo riusciti - grazie a un forte spirito di gruppo - a mettere a un punto un'offerta esclusiva. Italo Carli, nominato Head of ARTE Generali Italia, guida un team superspecializzato.
Dott. Gazançon, in Europa in quali altri mercati entrerete?
Con differenti set-up, in Spagna, Portogallo, Austria e Benelux, poi nei paesi nordici e in Svizzera nel 2021. Dal 2022 punteremo su Cina e in particolare Hong Kong, una piazza molto attrattiva proprio per la dinamicità che sta mostrando nel mercato dell'arte anche in tempi di Corona, per poi dal nostro hub asiatico spostarci sulla terraferma e su altri mercati asiatici.
Dottor Gazançon è cambiata la valutazione del mercato con il lockdown?
Vi è una differenza tra art market e art insurance market. Il primo ha sofferto la cancellazione di fiere, biennali, mostre… e i volumi di scambio si sono contratti, sebbene le vendite online stiamo mostrando maggiore resilienza. L'art insurance market, invece, si basa su uno stock stabile, privato solo del circuito delle mostre, che immaginiamo possa riprendere una volta superata la pandemia. Il segmento di mercato “core” per ARTE Generali non è quello delle mostre ma dei collezionisti privati, ed è pertanto un segmento che riteniamo sia stato meno impattato dalla crisi.
Ingegner Carli chi veicolerà l'offerta di ARTE Generali?
L'offerta di Generali Italia e ARTE Generali è proposta ai privati attraverso 1.300 agenzie del Gruppo. Il lancio di soluzioni specifiche per istituzioni artistiche e culturali come musei, fondazioni e collezioni d'impresa è previsto nei primi mesi del 2021. Generali Italia è responsabile per l'attività sottoscrittiva e per la gestione dei sinistri, mentre ARTE Generali, grazie ai suoi esperti e ad un network di professionisti dell‘arte, fornirà servizi di assistenza e “conciergerie”.
Ingegner Carli che tipo di polizza proponete?
La prima soluzione per i collezionisti è ARTE Generali Private: una copertura “all-risk” per collezioni d'arte accompagnata da servizi di assistenza e “conciergerie”. A ciò il cliente può aggiungere, facoltativamente e a seconda delle sue esigenze, ulteriori “moduli” per estendere la copertura assicurativa al contesto in cui la collezione è inserita (ad esempio, contenuto dell'abitazione e fabbricato in cui la collezione si trova, gioielli e preziosi, auto classiche solo se fanno parte del rischio statico, responsabilità civile per danni a terzi). Per i clienti di ARTE Generali Private l'app ARTE Generali consente in sicurezza, proteggendo i dati anche attraverso Blockchain, di accedere ai servizi “MyCollection”, per gestire la collezione in una galleria virtuale, e “MyEvaluation”, per ottenere valutazioni di opere d'arte in remoto, senza la necessità, in questo difficile momento, della presenza fisica.
Ingegner Carli, oltre all'offerta assicurativa, proponete servizi di consulenza?
La nostra rete di professionisti supporta il collezionista nella gestione della collezione in quattro aree: protezione, conservazione (restauro, trasporto, custodia), valutazione e valorizzazione. Ci occupiamo di tutto il ciclo di vita della collezione: dalla catalogazione alla valutazione di singoli pezzi da remoto, alla prevenzione e sicurezza, tutto in una logica digitale. Tra i partner, ci sono Artdefender , per la valutazione in remoto, una cinquantina di aziende e professionisti del restauro su tutto il territorio nazionale, ed ulteriori esperti di valutazioni (dai gioielli alle antichità) e nell'ambito della consulenza nel settore dell'arte e degli oggetti da collezione.
Ingegner Carli le coperture assicurative quali sono?
La polizza all risk sarà su misura, in caso di sinistro coprirà anche il titolo di proprietà viziata, le sculture all'aperto con alcune limitazioni e ovviamente il furto con destrezza e il deprezzamento delle opere. Ragioniamo con un approccio anglosassone: se hai subito una perdita non importa quale sia la causa, noi interveniamo coprendo il restauro e il deprezzamento dell'opera.
Ingegner Carli nessuna esclusione?
Quelle obbligatorie, come il dolo e la mutazione dell'atto, ad esempio, e le altre esclusioni comuni nelle formule all risk, ove tutto quello che non è escluso, è compreso.
Ingegner Carli l'opera d’arte è coperta anche quando è in movimento?
È possibile spostare le opere da un'ubicazione all'altra, o ad esempio dal restauratore, entro dei limiti di valore. Se vengono prestate più opere per una mostra, e con valori più elevati, bisognerà fare una polizza da chiodo a chiodo.
Ingegner Carli, avete di fronte un mercato forse tutto da scoprire?
In Italia, si parla del 60-70% del mercato scoperto. Il riscontro che ci arriva anche dagli agenti Generali è che c'è un grande interesse e una grande domanda per coperture per collezioni.
Ingegner Carli, qual è il patrimonio artistico privato potenziale da assicurare in Italia?
Si stima che l'Italia sia tra i primi sette mercati al mondo per l'arte. La penetrazione assicurativa in questo segmento, tuttavia, è significativamente più bassa rispetto a quella di altri mercati avanzati. I clienti italiani se paragonati a quelli esteri sono sotto-assicurati e manca un'offerta davvero completa, come quella di ARTE Generali, con un'ampia rete distributiva. Il potenziale di crescita è elevato per l'Italia.
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