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Generali si rialza. Broker: ok solidità patrimoniale con mercati volatili

Oltre ai risultati del conto economico 2019 e all'aumento del dividendo, le case di investimento sottolineano i coefficienti patrimoniali sopra le attese e che sembrano garantire anche con BTp in tensione. Donnet: non vendiamo titoli di Stato italiani

di Andrea Fontana

(REUTERS)

2' di lettura

Le azioni Generali sono in forte recupero grazie ai risultati del IV trimestre e alla solidità patrimoniale particolarmente apprezzata dai broker vista la fase di tensione dei mercati finanziari. Le quotazioni, che hanno perso il 36% nell'ultimo mese (a fronte del -40% del Ftse Mib e del -38% dello Stoxx Insurance) si sono riportate a 12,6 euro guadagnando anche oltre il 7%.

Utile netto per 2,7mld in 2019, cedola a soci sale a 96 cent
Prima dell'avvio delle contrattazioni, la compagnia ha pubblicato i conti 2019 chiuso con un risultato operativo record a 5,2 miliardi di euro (+6,9%) e un risultato netto positivo per 2,7 miliardi di euro (+15,7%). Aumentata del 6,7% la cedola proposta ai soci che sarà di 0,96 euro. Superiori alle attese i coefficienti patrimoniali con un Solvency ratio al 224% a fronte del 217% di fine 2018 e 204% di settembre 2019.

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Analisti apprezzano coefficienti patrimoniali
«Set di risultati positivo con un profitto operativo del IV trimestre a 1,258 miliardi, 2% sopra il consensus" e un solvency ratio molto più forte delle previsioni (210% il consensus), un fattore positivo oggi data la volatilità del mercato accompagnato dalla fiducia del management sui target finanziari esistenti" è il commento di Ubs. Generali ha indicato che al 6 marzo i ratio patrimoniali erano scesi al 200% e gli analisti di Credit Suisse stimano che, alla luce dei recenti movimenti di mercato, fondamentalmente l'ampliamento degli spread sui BTp, il Solvency ratio possa trovarsi ora a circa il 188%: questo, per gli analisti elvetici, costituisce un "buffer" sufficiente di supporto che potrebbe sostenere le quotazioni del titolo in Borsa.

Il ceo Donnet: Non preoccupati per spread, stabili sui BTp
Secondo quanto dichiarato dal ceo di Generali, Philippe Donnet, al momento la compagnia non ha particolari preoccupazioni sull'andamento dello spread e non ha piani per cedere titoli di Stato italiani. «È presto per anticipare le possibili conseguenze delle dichiarazioni di Lagarde, ci siamo preparati da un po' di tempo ad affrontare un mondo con tassi bassi, il nostro portafoglio è stabile attorno a 60 miliardi di euro, non abbiamo preoccupazioni particolari sullo spread - ha detto - Non ci sono piani per cambiare questo ammontare, è stabile».

Modifiche alla governance: il cda potrà proporre una sua lista
La compagnia ha anche comunicato un importante cambiamento nella governance che sarà discussa in assemblea: la modifica proposta riguarda le modalità di nomina del cda. Tra i cambiamenti previsti c'è il riconoscimento della possibilità per il board di presentare una sua lista di candidati, da depositare almeno cinque giorni in anticipo rispetto alla scadenza fissata per gli azionisti. Tra le altre modifiche c'è la riduzione dell'intervallo numerico minimo e massimo dei componenti del cda, fissati, rispettivamente, in 13 e 17; un sensibile incremento del livello di rappresentanza degli amministratori da trarsi dalle liste di minoranza, che potranno nominare 4 o 5 consiglieri; l'incremento del numero minimo di consiglieri indipendenti alla metà dei componenti in carica; e il fatto che gli amministratori di minoranza potranno essere nominati dalle due liste classificate dopo la prima e che abbiano ottenuto voti pari ad almeno il 5% del capitale.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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