Caso marò: tutte le tappe di una vicenda iniziata nel 2012
Gennaio-dicembre 2013/Le incertezze italiane e le dimissioni del ministro Terzi
Il 18 gennaio la Corte Suprema dispone la creazione di un tribunale speciale a New Delhi per esaminare la questione della giurisdizione, togliendola allo Stato del Kerala. A marzo l'Italia decide che i marò, in Italia per votare, non rientreranno in India perché New Delhi ha violato il diritto internazionale. Il premier indiano Singh minaccia «seri provvedimenti». Segue la decisione di farli ripartire, ospiti però dell'ambasciata italiana a Delhi. Per De Mistura «c'è la garanzia che non ci sarà pena di morte». A fine marzo il ministro degli Esteri Giulio Terzi si dimette in «disaccordo con la decisione di rimandare i due marò in India». L'India annuncia che affiderà nuove indagini all'Agenzia nazionale di investigazione antiterrorismo (Nia), mentre il premier esclude la pena capitale in caso di condanna.