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Genova, debole l’economia a inizio 2023 ma con ripresa a primavera

Nel secondo semestre 2022, Confindustria ha registrato una crescita, trainata dalla cantieristica, ma l’export è in frenata

di Raoul de Forcade

(chachamp - stock.adobe.com)

3' di lettura

Cresce l’economia genovese nel secondo semestre del 2022, trainata dalla cantieristica navale (produzione a +5,6%) e dall’high tech (+8,1%), anche se l’export frena. A metterlo in luce sono gli indicatori economici raccolti dal Centro studi di Confindustria Genova, presentati dal presidente dell’associazione, Umberto Risso. E le previsioni per il 2023, raccolte tra le aziende iscritte, prefigurano un’attività economica che risentirà, in parte, della debolezza dell’andamento dell’ultimo periodo del 2022, la quale si protrarrà nei primi mesi di quest’anno ma si attenuerà in primavera.

Per il semestre in corso, dunque, le aziende genovesi prevedono, rispetto al secondo semestre del 2022, una crescita più robusta degli ordini (+4,5%), ma export ancora in flessione (-1,7%). Continua ad ampliarsi, come aveva fatto nella seconda parte del 2022, l'occupazione, che è prevista in salita ma a un ritmo moderato (+0,7%).

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Per i prossimi mesi, dunque, le aziende genovesi ritengono che l’attività economica risentirà del fatto che il commercio mondiale rallenterà in misura significativa nel 2023, a causa degli effetti dell’elevata inflazione e dell’incertezza connessa con il conflitto in Ucraina. Ma il fatturato delle imprese reggerà (+0,2%).

Fatturato cresciuto nel secondo semestre 2022

Nel secondo semestre del 2022, comunque, secondo il report di Confindustria Genova, il fatturato è cresciuto oltre le attese (ricavi in Italia a +9,2% e su estero a +4,4%); al netto dell’effetto dei rialzi dei prezzi (che fanno segnare la variazione positiva più elevata dal 2006), la domanda ha tenuto, permettendo alle aziende di allontanare i timori di una contrazione dell'attività. Ne è prova la crescita degli ordini da clienti italiani (+1,9%), che compensa la flessione delle commesse dall’estero (-2,5%).

In sostanza, aumentano le preoccupazioni circa la dinamica dell’export, con commesse in calo e prospettive più incerte. Nell’industria, comunque, cresce la produzione: a trascinare è il settore della cantieristica navale, ma anche i comparti di elettronica, automazione e information technology.

«Genova - sottolinea Risso - ha vissuto una crescita quasi inaspettata, perché nella seconda parte dell’anno, quando si temeva una situazione molto complessa e ci si aspettava il peggio, si è registrato invece un calo graduale e limitato. La nostra economia resta in linea con l’andamento di quella italiana».

Impiantistica e metalmeccanica in caduta

Per contro, faticano, a Genova, le aziende dell’impiantistica e metalmeccanica: rispetto al secondo semestre del 2021, la produzione è calata dell’8,6%. Gli ordini da clienti italiani sono diminuiti dell’11,2% e quelli esteri del 17%. In questo contesto, semilavorati e materie prime hanno subito un ulteriore incremento di costi, del 5,6%. Il risultato complessivo sono margini lordi in ampia flessione: -26,8%.

In particolare, ha detto Risso, l’andamento poco brillante della metalmeccanica a Genova «può essere accentuato» dal momento di crisi in cui si trovano due realtà importanti, come Acciaierie d’Italia e Ansaldo Energia.

Bene logistica e turismo

L’andamento dei servizi, invece, risulta più piatto. Bene logistica (con fatturato Italia a +4,2% ed estero a +0,7%) e turismo (fatturato Italia a +19,4% e fatturato estero a +1,1%); meno brillanti i risultati nel terziario avanzato (con ordini dall’Italia a +1,3% ma sull’estero a zero) e nella sanità privata(dove il fatturato segna +1,8% ma le prestazioni sono a -0,4%).

In questo contesto, le aziende hanno spazio per ampliare i propri organici: per il settore industria e servizi è prevista una crescita degli occupati dell’1,3%. Ma le imprese continuano a faticare nel reperire personale, in particolar modo profili specializzati.

Non si trovano operai specializzati

Il report di Confindustria Genova mette in evidenza, infatti, che, nell’industria manifatturiera, le imprese arrivano a impiegare anche cinque mesi per reperire personale adeguato: tecnici e operai specializzati.

Se nel 2021 le assunzioni, complessivamente, sono state 55.340 e il 37,4% delle imprese genovesi aveva difficoltà a trovare le figure professionali che cercava, nel 2022 i numeri sono saliti rispettivamente a 61.770 e 43,2%, secondo quanto riportato dai dati del sistema Excelsior Unioncamere-Anpal.

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