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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - In un contesto in cui non manca chi fa previsioni sconfortanti sul futuro dell'economia, bisogna opporsi alle «profezie di sventura», lavorando invece per tenere i vari Paesi europei sulla via della stabilità e della crescita. L'Italia, in particolare, deve dare un messaggio sulla stabilità politica e gli obiettivi del debito, senza appesantirlo con misure permanenti. E' questo il messaggio che il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, ha lanciato dal palco di uno dei panel organizzati nell’ambito della 17esima edizione del Festival dell’Economia, in corso a Trento.
«Io non sono d’accordo con queste profezie di sventura, penso che certamente la situazione sia difficile, l’incertezza dominante, ma le profezie di sventura vanno tenute sotto controllo, soprattutto da parte di personalità che hanno ruoli importanti», ha detto, facendo riferimento alle parole dei giorni scorsi del numero uno di JPMorgan, Jamie Dimon, che ha anticipato «un uragano economico in arrivo» e, più in generale, alle indicazioni di chi anticipa scenari drammatici a causa delle crisi in corso. «Siamo di fronte a un periodo difficile, ma non dobbiamo confonderlo con una catastrofe incombente. Soprattutto non dobbiamo, con parole e azioni, non dico favorire, ma non contrastare i rischi, che ci sono», ha detto Gentiloni.
Patto stabilità: ipotesi obiettivi debito per singoli Paesi
Tra le ipotesi di riforma del Patto di stabilità, c’è quella di stabilire dei programmi diversi per singoli Paesi con «obiettivi differenziati per ridurre il debito per lungo termine. E ci potrebbe essere un accordo tra una gradualità pro crescita e l’impegno a far rispettare questo schema», ha detto il Commissario. Si tratta, a livello decisionale, del «metodo del Pnrr applicato al Patto di stabilità». L’idea, ripete più volte, è quindi di un piano di riduzione del debito ma tarato sul singolo Paese, con «obiettivi realistici» senza più un paletto uguale per tutti. «Io penso di essere in grado di presentare una proposta, cercando di costruire un consenso nel collegio della Commissione Ue e poi tra i Paesi membri, dopo l’estate», ha aggiunto.
Pnrr è metodo per altre sfide, suo successo fondamentale
Gentiloni ha anche aperto alla possibilità di applicare il metodo Pnrr anche per risolvere altri problemi. «Si potrebbero fare piani a lungo termine diversi per ogni Paese, per esempio per la riduzione del debito. Potrebbero essere discussi con il Consiglio, approvati e attuati, non dovrebbero entrare nella dinamica di come schivare le regole facendo ricorso alle mille flessibilità» ha detto Gentiloni, spiegando che questo consentirebbe di intraprendere strade «più condivise dai parlamenti e dai vari attori, più realistiche, si potrebbero trovare meccanismi per sostenere investimenti strategici e ci potrebbe essere un accordo tra le diverse sensibilità per mettere insieme la gradualità pro crescita e l'impegno a far rispettare i piani».
In 2022 possibile buona crescita, inflazione giù da 2023
Guardando alle prospettive di crescita, Gentiloni ha detto che «l’Italia ha avuto un primo trimestre non negativo, crediamo ci possa essere anche un secondo trimestre non negativo e, se aggiungiamo il trascinamento della crescita dell’anno scorso, potremmo avere un buon livello di crescita anche nel 2022». Invece per quanto riguarda l'inflazione è atteso un calo dall'anno prossimo. «Nell'Eurozona abbiamo un tasso di inflazione attorno all’8% (+8,1% a maggio su base annuale stando ai dati Eurostat, ndr), l'Italia non è il Paese che lo ha più alto (+6,9% a maggio su base annua, stando ai dati Istat, ndr). Per i Paesi europei, nelle nostre previsioni, l'inflazione andrà a calare l’anno prossimo, ma previsioni vanno prese con le molle», ha detto il Commissario, sottolineando che «bisogna tenere conto del fatto che materie prime hanno avuto un'impennata dei costi e che c’è mancanza forniture e questi sono fattori che possono incidere sulle stime».
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