ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl commissario Ue al Festival dell’Economia

Gentiloni: «L’Italia abbassi le tasse sul lavoro. La terza rata Pnrr? Arriverà»

Il commissario Ue: «Il Mes non è la Spectre, andare verso la ratifica»

di Mariolina Sesto

2' di lettura

«È importante che l’Italia riduca le tasse sul lavoro e recuperi competitività. Credo che solo in questo modo la manifattura italiana, come quella tedesca, può avere le carte in regola per crescere». È l’invito rivolto al governo dal commissario Ue Paolo Gentiloni, intervenuto al Festival dell’economia di Trento. Gentiloni ha rassicurato sulla terza rata del Pnrr non ancora arrivata all’Italia. «Tranquilli, arriverà - risponde il commissario Ue al Sole 24 Ore -. Ne stanno discutendo il governo e i servizi della commissione Ue». E ancora il Mes: «In Italia il Mes non so perché è vissuto come la Spectre. Ma così non è».

Le tasse sul lavoro

«È importante che l’Italia riduca le tasse sul lavoro e recuperi competitività. Credo che solo in questo modo la manifattura italiana, come quella tedesca, può avere le carte in regola per crescere», ha detto Gentiloni facendo notare che nell’ultimo periodo sono stati «i Paesi del Sud Europa, come l’Italia a crescere di più». Il commissario Ue si è comunque detto ottimista anche sulle prospettive di crescita della Germania sostenendo che «la recessione tecnica in cui è entrata Berlino è motivata dalla precedente di pendenza dal gas russo. Questo quindi non preclude che i tedeschi tornino a crescere rapidamente».

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Pnrr, la terza rata arriverà

«La terza rata del Pnrr arriverà. Ne stanno discutendo il governo e i servizi della commissione Ue» assicura Gentiloni. «Per noi italiani e noi della Commissione, che siamo sulla stessa barca, il Pnrr è fondamentale. In termini assoluti l’Italia è il Paese che riceve più quattrini». Quanto ai ritardi, il commissario Ue ritiene che «il problema non è quello di denunciare ritardi ma lavorare per evitare che si producano. Sotto il profilo strettamente legato alla tabella di marcia formale, il governo italiano ha fatto la richiesta per la terza erogazione. Dobbiamo essere consapevoli che nei prossimi mesi, nel 2023 e 2024, la parte fondamentale del programma dovrebbe svilupparsi e per noi è una sfida consistente».

Il Mes non è la Spectre

«In Italia il Mes non so perché è vissuto come la Spectre. Ma così non è. Io li conosco e posso dire che è un organismo intergovernativo che è servito ad affrontare la crisi del debito sovrano di alcuni Paese. L’Italia sarà costretta ad usarlo? Direi di no. Nessuno pensa che l’Italia lo debba utilizzare. Il problema è duplice. Il primo è di reputazione di uno Stato, nel senso che se si condivide un accordo la ratifica è successiva. Gli impegni internazionali vanno mantenuti. Il mio suggerimento è di andare verso la ratifica», caldeggia Gentiloni.

Allentare gli aiuti di Stato è pericoloso

«Credo che allentare le regole sugli aiuti di stato sia una strada sbagliata e pericolosa, anche perché la risposta squilibra i rapporti di forza tra i paesi» sottolinea il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. «Anche liberando totalmente i diversi paesi, a livello nazionale non ce la fai a essere competitivo», aggiunge. Gentiloni fa l’esempio dell’elettrificazione della mobilità. «Oggi abbiamo 15-20 meccanismi diversi di incentivazione delle auto elettriche» e questo non fa che avvantaggiare la concorrenza, come quella cinese, spiega. Il fatto è che «se si squilibra la capacità di partecipare alla competizione» sui mercati globali «e se l’Ue resta indietro si rischia di passare dalla dipendenza dal gas russo a una sui materiali rari dalla Cina» conclude.

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