Gentiloni: senza accordo su nuovo Patto si torna a quello precedente
Il commissario europeo all’Economia: buone notizie da inflazione e resilienza del mercato del lavoro, negativa la leggera contrazione dell’attività economica nel terzo trimestre
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«Se si raggiunge un accordo sulle nuove regole fiscali ci sarà un assestamento tra la fase attuale e la fase successiva, se non si raggiunge un accordo sulle nuove regole tornano in vigore quelle precedenti». Lo ha detto il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. Sulla trattativa per riformare il Patto di stabilità, ha avvertito, «il tempo non è illimitato».
Sulle prospettive macroeconomiche dell’area euro, Gentiloni ha detto: «Ci sono notizie buone e notizie meno buone: tra le prime l’inflazione al più basso livello da due anni (2,9% a ottobre – ndr) e la resilienza del mercato del lavoro, tra le seconde la leggera contrazione dell’attività economica nel terzo trimestre». Il commissario all’Economia ha precisato come sia «presto per capire che tipo di atterraggio avrà l’economia: per ora è chiaro che abbiamo evitato una recessione, tuttavia abbiamo dati che indicano una crescita molto, molto bassa: sappiamo che l’anno prossimo ci sarà una ripresa, ma quanto velocemente passeremo da una fase di contrazione alla ripresa della crescita è molto presto dire».
In una nota preparata per la riunione dell’Eurogruppo il Single resolution board, l’autorità di risoluzione europea, alza una segnale di allarme anche per il Mes: «Se il trattato del Meccanismo europeo di stabilità non dovesse essere ratificato, il rischio di non avere abbastanza liquidità per una risoluzione aumenterà e potrebbe diventare rilevante anche per le banche più piccole delle banche globali». L’Italia è il solo paese a non aver ratificato il nuovo trattato in base al quale il Mes avrà il ruolo di salvagente finanziario di ultima istanza per le risoluzioni.
Donohoe: inflazione finalmente in calo, ma ancora molto lavoro da fare
Nell’Eurogruppo di oggi «inizieremo la nostra discussione con la situazione economica all’interno dell’area dell’euro. Esamineremo i segnali che indicano che stiamo iniziando a vedere un calo dell’inflazione, il che ovviamente è positivo, ma abbiamo ancora molto lavoro da fare”. Lo dice il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe, a margine della riunione odierna a Bruxelles. «Dobbiamo abbassare l’inflazione per non rimanere poveri più a lungo, cosa che non vogliamo che accada», aggiunge. «Discuteremo anche del punto in cui siamo riguardo alla crescita e all’occupazione all’interno dell’area dell’euro - prosegue - che, nonostante le numerose sfide che stiamo affrontando, continua a reggere, con più persone che lavorano in Europa di quante non abbiamo mai avuto prima», conclude.
La presidenza di turno spagnola: per il Patto proporremo una “zona di atterraggio”
Sulla riforma del Patto di stabilità si è espressa oggi anche la presidenza spagnola di turno questo semestre, che si appresta a presentare ai ministri delle Finanze dell’Ue una «proposta di zona di atterraggio». È «chiaro» che la riforma, spiega la ministra dell’Economia spagnola Nadia Calviño a Bruxelles a margine dell’Eurogruppo, è «un dossier estremamente complesso, in cui ci sono punti di partenza e situazioni molto diverse tra i vari Stati membri, ma abbiamo fatto molti progressi sotto la presidenza spagnola. Abbiamo fatto progressi e abbiamo intensificato questo lavoro nelle ultime settimane ed è per questo che ci accingiamo a presentare ai ministri delle Finanze una proposta per una pista o un terreno di atterraggio, che possa fungere da base per raggiungere un accordo politico equilibrato e che ci permetta di portare a termine i lavori sui testi legislativi».
«La presidenza spagnola ha lavorato, fin dal primo momento - continua la ministra - con grande ambizione e ha promosso l’intero processo di dialogo e negoziazione, perché ci sembra essenziale raggiungere quanto prima un accordo generale qui, in seno al Consiglio, e che possiamo avere al più presto un nuovo quadro di regole fiscali che risponda alla realtà attuale, che consenta e risponda anche alle esigenze dei diversi Paesi». Serve, aggiunge, «un testo equilibrato, che ci permetta di avere una sostenibilità fiscale e finanziaria, con credibili percorsi di riduzione del deficit e del debito e che, allo stesso tempo, promuova la crescita economica e la creazione di occupazione, che consenta gli ingenti investimenti necessari per riuscire nella doppia transizione verde e digitale e rispondere al resto delle priorità e dei beni pubblici europei, nonché per tutelare della sicurezza dell’intera Unione», conclude.
Sulla prossima nomina del nuovo presidente della Bei, la ministra Calviño, che è una dei candidati, interrogata sui tempi della nomina, ha affermato che spetta al ministro delle Finanze belga, Vincent Van Peteghem, che detiene la presidenza del consiglio dei governatori della Bei, «gestirli», ma che sarebbe auspicabile che la Banca avesse un nuovo presidente «dal 1 gennaio del 2024», quando terminerà il mandato di quello attuale.
Lo stesso Van Peteghem ha detto che sulle candidature per la presidenza della Banca europea degli investimenti «i grandi azionisti dovrebbero render chiara la propria posizioni in modo che si possa avanzare rapidamente» sulla selezione. Il Belgio è alla guida di turno della Bei e per questo sta conducendo le consultazioni sulla selezione. Per la nomina serve il voto favorevole del 68% del capitale sottoscritto e 18 azionisti. Tra i cinque candidati figura anche, oltre alla ministra spagnola, anche l’italiano Daniele Franco.
Dombrovskis: «Economia debole, evitata recessione ma crescita molto bassa»
A margine dell’Eurogruppo è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, che ha sottolineato le difficoltà che incontra ancora l’economia europea: «È chiaro che siamo in un momento di debolezza economica» in Europa, ha sottolineato. «Siamo riusciti ad evitare una recessione, ma la crescita è ancora molto lenta: vediamo qualche modesta ripresa l’anno prossimo», ma «vediamo anche una robustezza che perdura nell’economia, come un robusto mercato del lavoro. Tutto considerato, pensiamo che vedremo una ripresa graduale dell’economia».
Interpellato sulla eventualità di un’allargamento dell’Unione anche all’Ucraina, Dombrovskis ha detto: «Vorrei congratularmi» con «il Paese, il governo e il popolo» ucraino per il risultato di oggi e «anche per tutti gli sforzi che stanno facendo per arrivare a questo passo». Dal punto di vista economico «abbiamo visto anche dai precedenti allargamenti che si tratta di situazioni reciprocamente vantaggiose, che permettono ai nuovi Paesi di accelerare il loro sviluppo economico e sociale, ma che offrono anche molte opportunità ai Paesi già presenti nell’Ue in termini di nuovi mercati per le loro aziende e di nuove possibilità di impegno economico. Per cui questo può essere uno scenario vincente sia per i Paesi Ue esistenti e sia per quelli potenziali». Dombrovskis ha così commentato la decisione odierna della Commissione europea che ha raccomandato di aprire i negoziati, tra gli altri, con Kiev sull’allargamento.
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