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La gestione della catena del freddo passa per la telematica e il processo dell’industria 4.0. Ossia, logistica e intelligenza artificiale per contenere i costi, le emissioni, e allo stesso tempo, fornire un servizio di alto livello a committenti e destinatari. È la rivoluzione che mette assieme Geotab, Doloitte e la flotta Tirso Logistica Mediterranea Spa, azienda specializzata nel settore dei trasporti e della logistica. Al centro di questo piano di collaborazione c’è l’ottimizzazione del monitoraggio e della gestione della flotta dell’azienda, che ha base a Oristano e attività in tutta Italia. «Tirso è un’azienda specializzata nel settore dei trasporti e della logistica che, soprattutto con la pandemia da Covid-19, ha visto un’importante accelerazione del proprio business - dice Franco Viganò, Director Strategic Channel Development e Country Manager di Geotab Italia -. In particolare, il mercato si è sviluppato orientandosi sempre di più verso la necessità di tracciare le merci in tempo reale». Non solo, determinante è stato anche il fatto che «il numero considerevolmente elevato delle richieste - argomenta Viganò - ha comportato un aumento dei carichi, delle flotte circolanti e, di conseguenza, delle informazioni necessarie per l’organizzazione dell’intera catena logistica, che nel caso degli alimenti e dei prodotti termosensibili è diventata quanto mai cruciale». Da qui la necessità di trovare uno strumento in grado di consentire una gestione complessiva dei mezzi attraverso una «interconnessione ai sistemi aziendale». «La piattaforma di fleet management offerta da Geotab si è quindi rivelata ottimale per stare al passo con le nuove esigenze del mercato - argomenta il manager -, poiché ha permesso a Tirso non solo di monitorare in modo attento e preciso la motrice e il semirimorchio frigorifero dei mezzi, ma, soprattutto, di sfruttare l’aggregazione del microdato per ottenere successivamente un’analisi altamente strategica». Quindi l’avvio della collaborazione che “rientra” nel percorso di trasformazione digitale avviato dall’azienda di trasporti. «Il progetto - prosegue ancora Viganò -ha portato risultati significativi, con un risparmio derivato dalla contribuzione pari al 37 per cento e un ritorno sull’investimento del 6 per cento».
Un tassello importante in uno scenario in cui tendono a incrociarsi sempre più tecnologia e trasporti e che guarda all’intero panorama nazionale e internazionale. «In questo settore i mezzi sono l’asset fondamentale e saperli gestire efficacemente è la chiave del successo per le aziende che operano in questo campo - argomenta il manager -. In particolare, nell’ambito del trasporto di generi alimentari e prodotti termosensibili, come i farmaci, diventa cruciale poter garantire anche l’intera catena del freddo». L’avvento della pandemia ha poi determinato una crescita delle richieste e anche la necessità di una maggiore sicurezza e tracciabilità per tutto il settore delle spedizioni. «In questo contesto, gli operatori hanno bisogno di garantire che i prodotti vengano trasportati nel modo più rapido, sicuro ed efficiente possibile, ed è qui che entra in gioco la telematica - aggiunge -. Per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti finali e restare competitive sul mercato, le aziende hanno ormai capito di non poter più prescindere dall’adozione di software per la gestione della propria flotta, tanto che si prevede che entro il 2025 i dispositivi di monitoraggio dei mezzi refrigerati in Europa passeranno dalle 170.000 unità del 2021 a 275.000».
E qui, entrano in gioco Big Data, IoT, Machine Learning e Artificial Intelligence. «La telematica - prosegue - è in grado di abilitare non solo il monitoraggio dei mezzi, ma anche l'analisi approfondita dei dati provenienti dai veicoli». Quanto al futuro, l’obiettivo dell’azienda è quello di «continuare a sviluppare le soluzioni più innovative per sfruttare appieno il potenziale dei dati e dell’intelligenza artificiale e offrire una migliore analisi predittiva». Il tutto senza dimenticare la decarbonizzazione che interessa il settore dei trasporti e l’orizzonte delle emissioni zero per il 2040.
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