Austria in lockdown generale, da febbraio vaccino obbligatorio
Vienna imporrà l’obbligo di vaccinazione da febbraio 2022. I casi in aumento per l’addio alle protezioni e tassi di copertura vaccinale troppo bassi
di Roberta Miraglia
I punti chiave
4' di lettura
«L’emergenza sanitaria è lungi dall’essere superata» perché ci sono tre fattori concomitanti che stanno causando l’aumento dei casi di Covid-19, e di conseguenza di ricoveri e decessi, nel vecchio Continente. Li ha riassunti il direttore per l’Europa dell’Oms, Hans Kluge: l’insufficiente copertura vaccinale; l’abbandono delle misure di distanziamento e protezione individuale; la variante Delta che ha un indice di riproduzione di base di 7-8 a fronte del 2-3 del ceppo originario.
Nonostante l’efficacia dei vaccini - senza i quali l’aumento dei casi e dei morti sarebbe stato esponenziale - l’arrivo del freddo, che favorisce tutti i virus a trasmissione aerea incluso Sars-Cov-2, insieme agli altri fattori ha fatto dire a Kluge che «ci aspetta un inverno molto duro». La risalita dei casi è particolarmente brusca in Germania e Austria. Berlino ha deciso per nuove restrizioni insieme ai presidenti dei Länder, Vienna farà scattare da lunedì un lockdown nazionale di 10 giorni.
Per approfondire: In Germania e Austria terapie intensive come un anno fa
Il modello 2G e la crescita dei casi in Germania
Tra i primi ad accorgersene sono stati i tedeschi che hanno deciso un nuovo approccio alla pandemia con la regola 2G, ovvero restrizioni che scattano per i non vaccinati, quando venga superata una prima soglia di ospedalizzazioni e 2G+ (tampone anche per immunizzati e guariti) quando si vada oltre un successivo livello di ricoveri.
Meno colpiti dalle prime ondate della pandemia, i tedeschi da settimane vedono salire i numeri in maniera costante fino all’ennesimo record di casi registrato ieri (65.371). Hanno abbandonato ogni protezione, comprese le mascherine al chiuso, e hanno una quota di immunizzati con doppia dose del solo 67,7 per cento. Secondo Lothar Wieler, direttore del Robert Koch Institut, è necessario superare il 75 per cento.
Baviera: lockdown di 3 settimane nelle aree più colpite
Situazione molto delicata in Baviera. «Serve un freno di emergenza duro» nelle zone del Land più colpite dal Covid, ha detto il ministro presidente, Markus Soeder annunciando che sarà «chiuso tutto, fino al 15 dicembre, tranne scuole e asili infantili». Le misure valgono per le zone in cui l’indice di contagio settimanale supera i 1000 casi positivi su 100 mila abitanti.
Il numero di nuove infezioni, sottolinea un’analisi di Commerzbank Research, ha portato l’incidenza a 336,9 casi settimanali per 100mila abitanti e sempre nell’ultima settimana sono stati riportati 5,15 ricoveri per 100mila abitanti, un dato destinato a raddoppiare a 10 stante l’attuale aumento dei contagi. Al picco di inizio anno il tasso aveva raggiunto quota 15.
Scattano i lockdown, blocco totale per l’Austria
Le autorità regionali sono costrette a tornare ai lockdown: in Sassonia, dove solo il 57,6% della popolazione è vaccinato, è allo studio un piano della durata di due-tre settimane che prevede la chiusura di ristoranti, hotel e negozi. Anche l’Alta Austria e Salisburgo avevano già deciso di andare in lockdown per «alcune settimane» per abbattere incidenze che oscillano tra 1.500 e 1.700. Il 19 novembre è arrivato l’annuncio che l’intero Paese opterà per il lockdown a partire da lunedì, per un periodo di 10 giorni con «valutazione» su rinnovi. Dal 1 febbraio 2022 scatterà anche l’obbligo vaccinale.
In Germania l’approccio regionale non viene più considerato sufficiente e i premier dei Länder si sono riuniti il 18 novembre con la cancelliera Angela Merkel per approvare restrizioni uniformi in tutto il Paese per l’accesso ai pubblici servizi e misure per incentivare la vaccinazione. Il via libera formale alle misure è arrivato oggi al Bundesrat, l’organo di rappresentanza dei.Länder. Tra le decisioni del pacchetto, oltre alla soglia che fa scattare 2G e 2G+, c’è l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e in particolare per chi lavora nelle Rsa.
«La situazione è fortemente drammatica», ha ribadito la cancelliera. «È assolutamente tempo di agire. Non avremmo dovuto ricorrere alle misure attuali se più persone si fossero vaccinate e non possiamo permetterci il raddoppio dei posti letto occupati nelle terapie intensive» ha concluso Merkel.
Al Bundestag nuova legge per regolare le restrizioni
Intanto il Bundestag, il parlamento federale, ha approvato in prima lettura la nuova legge per regolare le restrizioni che va a sostituire quella sorta di “stato di emergenza”, in scadenza il 25 novembre e in vigore da marzo 2020, che ha permesso ai Länder di varare misure di contenimento sui base locale.
I tre partiti in procinto di formare il prossimo governo - Spd, Verdi e liberali - hanno deciso che le misure potranno essere solo nazionali. E hanno previsto la richiesta di un Green Pass (vaccino, guarigione recente o test negativo) ai dipendenti che si recano al lavoro in presenza e a chi usa i mezzi pubblici.
Verrà di nuovo introdotta la raccomandazione di lavorare da casa, quando possibile. Ai 16 stati federati sarà permesso di varare ulteriori restrizioni ma solo con riferimento alle attività ricreative e sportive, alla vendita di alcolici e alle lezioni universitarie. Non ci sarà più la possibilità di chiudere le scuole o introdurre limitazioni ai viaggi. Infine, la falsificazione dei Green Pass, problema molto diffuso in Germania, verrà punita con la reclusione fino a cinque anni.
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