emergenza covid

Germania: i focolai nei mattatoi fanno schizzare l’indice R0 a 2,88

Lo scoppio del focolaio nel mattatoio Tönnies in Nordreno-Vestfalia, con oltre 1300 contagi, fa schizzare l’indice R0 a quattro giorni al 2,88 e a sette giorni a 2,03

di Isabella Bufacchi

La Germania manda l'esercito nel mattatoio-focolaio di Guetersloh

3' di lettura

Il focolaio di contagi da coronavirus scoppiato nel mattatoio Tönnies nelle località di Gütersloh e Warendorf nel Nordreno-Vestfalia, con 1331 casi risultati positivi finora, fa tremare la Germania perché fa tornare il timore di una nuova ondata di misure di restrizioni, quarantene e isolamenti a livello regionale.

L’istituto Robert Koch (RKI) ha rilevato un forte aumento dei due indici di contagio R0 maggiormente utilizzati in Germania, che indicano un valore medio su quattro e sette giorni: domenica 21 giugno il fattore R0 a quattro giorni è balzato da 1,79 di sabato a 2,88 e quello a sette giorni, che mercoledì 17 giugno era 0,89 confermando una situazione sotto controllo, è salito sabato da 1,55 a 2,03. Un R0 a 2,88 significa che ogni persona infetta ne contagia quasi tre.

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Secondo il RKI, l’aumento del fattore R0 a livello nazionale che negli ultimi giorni è oscillato tra 2 e 3, dipende principalmente da quattro focolai, dei quali in particolar modo quello del mattatoio in Gütersloh. Un solo caso problematico con oltre 1.000 contagi, sia pur isolato, fa salire enormemente la media della contagiosità a livello nazionale perchè sul resto del territorio l’aumento dei contagi è molto basso o quasi nullo. Questa mattina, per esempio, la tabella dei contagi al 22 giugno su scala nazionale rileva zero nuovi contagi su base giornaliera nel Baden-Württemberg, 29 a Berlino, 3 in Assia compresa Francoforte.

L’evoluzione dei contagi in Nordreno-Vestfalia è comunque tenuta sotto stretto controllo e monitorata da vicino, per evitare che le infezioni si estendano all’intero Land e oltre. Il presidente della Renania settentrionale-Vestfalia Armin Laschet, che è in corsa per diventare leader della Cdu, ha detto che si farà tutto il possibile per evitare che il virus si diffonda ulteriormente.

Il ministro della sanità Jens Spahn ha ammonito che «la catena dei contagi va spezzata subito in Nordreno-Vestfalia per evitare che le infezioni dilaghino in tutta la Germania». Spahn, che rappresenta l’ala più a destra della Cdu, si è ritirato dalla corsa per la leadership del partito e ha appoggiato la candidatura di Laschet. Laschet finora è stato criticato per la gestione della pandemia, avendone sottostimato inizialmente i rischi.

Le misure di contenimento

Il mattatoio Tönnies con oltre 1.300 casi è stato chiuso e tutti i dipendenti, comprese le loro famiglie, sono in quarantena. Tutte le scuole e gli asili nella località di Gütersloh sono state chiuse il 18 giugno e non riapriranno prima dell’11 agosto. Nella città di Verl, nel distretto-focolaio, ha messo in quarantena tutta l’area dove risiedono i dipendenti di Tönnies. Ma non è escluso che, per bloccare l’escalation dei contagi, il Land focolaio sia dichiarato zona rossa, con restrizioni sul transito con gli altri Land.

Il caso Tönnies

Il focolaio nel mattatoio Tönnies ha riaperto un caso noto in Germania. Già più volte in passato le pessime condizioni di lavoro dei dipendenti con subcontratti nei mattatoi, in larga parte provenienti dall’Europa dell’Est, avevano fatto gridare allo scandalo. Nel caso di Tönnies, la forza lavoro proviene da 87 Paesi, secondo SZ: la società, posseduta e gestita dai membri della famiglia Tönnies e dilaniata da lotte intestine tra nipote e zio, non ha registrato l’identità dei dipendenti con contratto di subappalto, complicando e rallentando la gestione del contenimento dei contagi.

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