Germania, per le autostrade restyling da 5 mld: 500 cantieri e 4mila ponti nuovi
Il punto di Stephan Krenz, presidente di Autobahn GmbH, sul piano di ristrutturazione della rete autostradale tedesca
di Isabella Bufacchi
I punti chiave
4' di lettura
Più di 500 cantieri aperti, per l'esattezza 552, pari al 9% circa dei 13.200 chilometri di autostrade: è questa la cartina autostradale in Germania adesso. E sarà così in futuro: 500 cantieri resteranno aperti per i prossimi anni. I lavori di manutenzione e rinnovamento delle autostrade continueranno senza sosta: nel 2022 gli investimenti sono costati alle casse dello Stato 5,4 miliardi, con un aumento di mezzo miliardo rispetto al 2021. A fare il punto sulle autostrade in Germania è Stephan Krenz, presidente di Autobahn GmbH, la società srl che dall'inizio del 2021 è responsabile della gestione, dell'ammodernamento e dell’ampliamento della rete autostradale tedesca.
Autobahn GmbH rappresenta un grande sforzo di centralizzazione e di applicazione dei principi della gestione privata in un settore tradizionalmente dominato dalla mano pubblica e dalle procedure pubbliche. Fino al 2020, i 16 stati federali hanno gestito nel loro territorio la rete per conto del governo federale.
Krenz è il manager del cambiamento. Non è un ex-politico ma un tecnico con una carriera alle spalle nell’industria e nelle società di consulenza internazionali. In un'intervista con F.A.Z. a firma di Corinna Budras e Tobias Piller, Krenz illustra le grandi sfide dei cantieri aperti e della ricostruzione e sostituzione di molti ponti, oramai troppo vecchi.
Fino a 4mila ponti da ricostruire
Il Governo federale ha identificato le tratte prioritarie, circa metà della rete autostradale, per il rinnovo o ricostruzione di 4000 ponti. «Un tempo si pensava che i ponti durassero da 80 a 100 anni. Oggi ci rendiamo conto che molti ponti con grandi problemi hanno solo 60 anni. Abbiamo iniziato di recente a ricostruire il ponte Thalaubach sulla A7 a sud di Fulda: questo ponte ha solo 54 anni e deve già essere sostituito oggi a causa di deficienze tecnicamente non riparabili».
E-mobility: la grande sfida autostradale
Altra grande sfida, la e-mobility, le auto elettriche, le ricariche, le energie rinnovabili lungo la rete autostradale. Alla domanda su cosa farà Autobahn srl per la protezione del clima, Krenz preannuncia che le autostrade in Germania saranno attrezzate adeguatamente per le auto elettriche e l’infrastruttura di ricarica nei pressi delle autostrade sarà potenziata.
«Con il programma Deutschland-Netz doteremo 400 aree di sosta e di pompe di benzina con stazioni di ricarica e in una prima fase interverremo su 200 dei 1500 parcheggi che non hanno ristorante o pompa di benzina. Non abbiamo più la polifonia dei 16 Stati federali, quando ognuno gestiva le autostrade a modo suo. Possiamo costruire le stazioni di ricarica rapida per auto elettriche o la rete mobile 5G in modo più mirato da un’unica fonte. Anche la forma giuridica GmbH di Autobahn ci aiuta».
Autobahn GmbH ha aperto un dialogo con l'industria per la standardizzazione delle costruzioni. Per Krenz, «la mobilità è parte della libertà fondamentale. Ecco perché dobbiamo essere molto coerenti nel rendere le strade rispettose del clima. Dobbiamo costruire un’infrastruttura di ricarica rapida per le auto elettriche. E dobbiamo utilizzare le aree vicine all’autostrada in modo più intelligente, ad esempio per le comunicazioni mobili e il fotovoltaico».
Cantieri turbo per velocizzare
Una sfida che resta aperta e che va vinta è quella dell’accelerazione dei cantieri autostradali. Sono nati i “Cantieri Turbo” che lavorano per 90 ore senza sosta per rifare velocemente tratte di autostrada.
Il rallentamento della guida nei pressi dei cantieri autostradali è logorante: si scende solitamente a una velocità di 100 chilometri all'ora, ma in molte tratte anche 80 e 60 chilometri all'ora. E questo è sì uno stress per il guidatore tedesco, amante delle tratte senza limiti di velocità che caratterizzano ancora il 70,4% della rete autostradale.
La larghezza delle carreggiate, dall'altro lato, allevia i disagi dei cantieri: su 13.155 chilometri di autostrade, 8.700 hanno quattro corsie, 3.500 sei corsie, 580 cinque corsie e 150 chilometri 7 o almeno 8 corsie. Le corsie inoltre sono sempre più ampie, raggiungono ora i 2,20 metri compresi gli specchietti retrovisori, per tollerare i Suv.
Italia, Paese modello
In quanto alla velocità dei cantieri, nell'intervista a Krenz viene menzionata l'Italia come modello da copiare: dopo il crollo del ponte di Genova, le travi del ponte e i piloni sono stati costruiti in parallelo. I vettori sono stati costruiti nei cantieri navali, quindi tutto è andato più veloce, sono bastati 18 mesi per costruire il nuovo ponte di 1,1 chilometri. Possiamo farlo anche noi in Germania, viene chiesto a Krenz?
«Costruire non è il problema – risponde il manager che è anche ingegnere industriale -. Dobbiamo prima avviare la costruzione, questo è il problema». Per l'industria delle costruzioni, bastano due anni per fare un nuovo ponte. Ma, sottolinea Krenz, serve il progetto giusto, con le dovute autorizzazioni. E queste richiedono tempo, fino a tre anni. E poi altro tempo va per le gare d’appalto secondo la legge sugli appalti.
Più autostrade? Cento o 200 chilometri in più
Quello che Krenz non potrà fare è ampliare di molto la rete: secondo lui resterà più o meno così com'è. «Abbiamo un totale di 13.200 chilometri di autostrade in Germania. Potrebbero essere 100 o 200 in più, ma certamente non saranno 14mila o addirittura 16mila».
Resta il fatto che rispetto alla rete ferroviaria (che verrà ampliata e avrà il traffico potenziato quest'anno dall'introduzione del biglietto mensile da 49 euro per viaggiare sulle linee locali e regionali in tutta la Germania), le autostrade restano e resteranno la principale infrastruttura in Germania per la mobilità dei cittadini: l'alto tasso di inquinamento autostradale sarà ridotto con l'aumento delle auto elettriche e non con la diminuzione del traffico.
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