emergenza covid

Germania, grande piano di rilancio dei consumi. Giù Iva al 16% e bonus 300 euro per figlio

Il governo tedesco vara una maxi-manovra di stimolo pari al 4% del Pil che punta su consumi e investimenti anche verdi, taglia IVA e bollette, aiuta imprese e famiglie per contrastare la più violenta recessione dal dopoguerra

di Isabella Bufacchi

Angela Merkel e il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz (Afp)

3' di lettura

“Der Wumms”, cioè, boom o big bang. E’ questo il termine, un gergo senza formalità, con il quale il governo della grande coalizione guidato da Angela Merkel ha definito ieri la maxi-manovra di stimolo da 130 miliardi, pari al 4% del Pil, per rilanciare l’economia «con ottimismo» ma sulla quale pesa per quest’anno la più violenta recessione dal dopoguerra provocata dalla pandemia del coronavirus.

In quella che la cancelliera e i leader di Cdu, Csu e Spd ancora ieri hanno ripetutamente definito «una crisi senza precedenti», il governo GroKo dopo 21 ore di trattavive ha deciso di non badare a spese per mettere il turbo all’economia e tentare il grande rimbalzo nel 2021, una ripresa “a razzo” in un momento in cui il lockdown sta finendo, i contagi appaiono sotto controllo.

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Il “pacchetto per la congiuntura” che parte nella seconda metà del 2020 e si estende al 2021 è infatti composto da 57 interventi in 15 pagine, che iniettano denaro o danno incentivi e sollievi ad ampio raggio: per rafforzare i consumi scuotendo la psicologia del consumatore impaurito dalla pandemia, per potenziare gli investimenti dalle auto elettriche alle ferrovie, dalla digitalizzazione all’alta tecnologia, per sostenere ancora le imprese e anche i comuni più indebitati, colpiti dai blocchi e i rallentamenti e le chiusure provocate da Covid-19.

Tra tutte le misure, spicca «il più grande taglio alle tasse da decenni», con l’Iva che è stata tagliata dal 19% al 16% e dal 7% al 5% per sei mesi, con un costo da 20 miliardi.

Se tutto andrà bene, la grande scommessa di Berlino è che già l’anno prossimo la Germania tornerà a crescere con la stessa forza con la quale il Pil è crollato quest’anno.

Ecco le misure principali dei 130 miliardi di cui 120 saranno stanziati dallo Stato federale:

Iva: taglio dal 19% al 16% e dal 7% al 5% (molti prodotti alimentari hanno in Germania già una tassa ridotta) per un periodo di sei mesi dal primo luglio al 31 dicembre 2020, con un costo stimato in 20 miliardi per le casse dello Stato.

Taglio costi elettricità per famiglie e imprese. Taglio alle tasse per promuovere le centrali elettriche verdi. Sovvenzioni dallo Stato per 6,5 centesimi di euro nel 2021 e 6 centesimi nel 2022 per kilowattora.

Investimenti: 50 miliardi per l’econonomia sostenibile, energie rinnovabili, digitalizzazione, mobilità. Si guarda al futuro, con investimenti nell’industria dell’auto elettrica (i tanto attesi investimenti per i punti di ricarica) mentre non ci sono incentivi alle auto a benzina o diesel, aiutate indirettamente dal taglio dell’IVA. Più investimenti nella rete ferroviaria e aiuti a trasporti locali. Per Deutsche Bahn in arrivo 5 miliardi di ricapitalizzazione, dopo perdite stimate tra 11 e 13,5 miliardi di euro e crollo dei viaggiatori del 90%.

Famiglie: un bonus per ogni figlio, da 300 euro, che sale a 600 euro per casi particolari, genitori singoli.

Imprese: 25 miliardi per le imprese, soprattutto Pmi, più colpite dalla crisi. In conferenza stampa nominate le agenzie viaggi.

Impatto sul debito pubblico: il debito pubblico aumenterà ma il ministro delle Finanze Olaf Scholz ha detto che ha una dote da 60 miliardi da spendere dal precedente pacchetto di aiuti di emergenza e quindi i 130 miliardi non si trasformeranno tutti in nuovo debito.

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