ACCORDO CON ig metall

Germania: sì alla settimana da 28 ore per esigenze familiari

di Isabella Bufacchi

Afp

2' di lettura

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
FRANCOFORTE - Un aumento salariale del 4,3%, più flessibilità per i lavoratori che potranno ridurre l’orario di lavoro settimanale fino a 28 ore per un periodo minimo di sei mesi fino a 24 mesi. E più flessibilità per i datori di lavoro che potranno aumentare contestualmente i contratti con 40 ore di lavoro settimanali. Una tantum di 100 euro pagata ad aprile per i mesi gennaio-marzo 2018 e la possibilità dal 2019 per i lavoratori che riducono le ore di lavoro per assistere genitori anziani o per occuparsi dei figli di rinunciare all’integrazione del salario perso in cambio di giornate di ferie fino a 8 giorni.

Questi i punti principali dell’accordo raggiunto ieri notte, tra il 5 e il 6 febbraio dopo 13 ore di trattative non-stop, tra il potente sindacato dei metalmeccanici IG Metall e l’associazione dei datori di lavoro Sudwestmetall nello stato del Baden-Württemberg. Il nuovo contratto collettivo, che durerà fino al 31 marzo 2020, riguarda 900mila metalmeccanici ma è considerato un accordo-pilota per l’intero settore e in prospettiva dovrebbe essere adottato per tutti i 3,9 milioni di lavoratori rappresentati da IG Metall.

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IG Metall ha messo sul tavolo della trattativa un aumento salariale del 6% ma un accordo sul 4,3% era stato previsto dai commentatori economici tedeschi già dalle prime ore dei negoziati. L’industria manifatturiera rappresenta tuttavia il 20% circa del mercato del lavoro in Germania, dominato dai servizi.
L’accordo è stato raggiunto proprio mentre i negoziati per la Grande Coalizione si stanno concentrando in queste ore sull’ultimo punto di maggior divario ancora irrisolto tra il centrodestra e il centrosinistra: la riforma del mercato del lavoro. L’Spd chiede un raggio più ampio per la trasformazione dei contratti a tempo determinato in posti di lavoro a tempo indeterminato ma Cdu/Csu non sono disponibili a grandi concessioni perché gli imprenditori e la confindustria locale ammoniscono che questo tipo di flessibilità avrebbe ripercussioni dannose per la crescita e l’economia.

Secondo Barclays, l'accordo di IG Metall è moderato: l'aumento salariale medio annuale fino a marzo 2019 è calcolato del 3,35% ed esteso a tutti i salari coperti da questo tipo di contrattazione si tradurrà in un incremento del 2,2% l'anno prossimo. Di conseguenza, il costo del lavoro per unità di prodotto, secondo Barclays, potrebbe aumentare solo dell'1,5% contro il 2% del target della Bce.

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