Gilda: l’algoritmo per le nomine dei supplenti sembra non aver funzionato
Il sindacato sollecita il ministero affinché fornisca i criteri di funzionamento della Chiamata Unica, con cui si sta procedendo alle nomine tempo determinato del personale docente
di Redazione Scuola
1' di lettura
Anche per quest'anno scolastico l'algoritmo per l'assegnazione delle nomine a tempo determinato sembra non aver funzionato a dovere. L'algoritmo della Chiamata Unica scuola primaria e secondaria avrebbe come obiettivo quello di assegnare a ciascun docente un incarico in base alle proprie preferenze (graduazioni), cercando di assegnare a ciascuno la miglior scelta possibile, compatibilmente con la posizione in graduatoria dello stesso. Per questo la Gilda degli Insegnanti sollecita il ministero affinché fornisca al Sindacato i criteri di funzionamento della Chiamata Unica, con cui si sta procedendo alle nomine tempo determinato del personale docente.
In linea con i ricorsi già avanzati e di fronte ai dati solo parziali avuti dal ministero, forte di una sentenza che condanna lo stesso ministero a fornire le informazioni richieste, il sindacato sta procedendo con un nuovo ricorso. «Il fatto che il ministero non abbia ottemperato alla sentenza in questione avvalora i sospetti di malfunzionamento dell'algoritmo» afferma il coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti, Rino Di Meglio.
La Gilda continuerà a difendere gli insegnanti perché siano ripristinati i diritti di graduatoria e di merito.
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