Zegna e Bonomi: ecco le ragioni della quotazione e della scelta di New York
Oggi il debutto al Nyse. Il veicolo scelto è una Spac di diritto americano. La famiglia resta azionista di maggioranza. Attesa una capitalizzazione di 2,4 miliardi di dollari
di Giulia Crivelli
I punti chiave
- La sorpresa (doppia) di inizio estate
- L’inedita business combination
- I numeri appena confermati
- Gildo Zegna: «Guardiamo ai prossimi 100 anni»
- Affinità di intenti e personale con Andrea Bonomi
- Bonomi: in Zegna c’è la vera integrazione verticale
- Le incognite del 2022 e il rischio materie prime
- La percezione del Paese e delle sue aziende
- L’ampliamento della platea di investitori
- Le sfide per il futuro
- Il punto di vista di Bonomi, osservatore della moda dall’esterno
- Alle 17 ora italiana il “punto a tre”
8' di lettura
È da molto tempo, forse addirittura vent’anni, che giornalisti economici e finanziari chiedono a Gildo Zegna, amministratore delegato del gruppo fondato da suo nonno Ermenegildo, se la Borsa sia all’orizzonte, se la famiglia pensi all’ingresso di soci esterni, se la governance sia solida. Era il 2000 quando Diego Della Valle decise di quotare il gruppo Tod’s, guidato peraltro dalla seconda generazione – e non terza, come nel caso di Zegna. Una scelta per l’epoca inedita nel settore della moda e del...
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