ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùBraccio di ferro tra Regione e Governo

Giochi del Mediterraneo: Puglia impugna a Consulta nomina del commissario

La decisione del governatore Emiliano arriva a poche ore dalla scelta dell'imprenditore Massimo Ferrarese

di Domenico Palmiotti

(ANSA)

4' di lettura

Strappo tra la Regione Puglia e il Governo sulla nomina del commissario per la ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo in programma a Taranto a giugno 2026.

La Regione ha infatti dichiarato che solleverà la questione di legittimità alla Consulta. La nomina del commissario, voluta dal Governo, è prevista da un articolo del decreto sul Pnrr, recentemente convertito in legge, al fine di velocizzare la realizzazione delle opere ed acquisire certezze sui tempi, stante i ritardi che, ad avviso del Governo, esistono sul piano temporale e organizzativo.

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Ritardi che mettono a rischio lo svolgimento della manifestazione. Inoltre il Governo ha anche contestato mancata chiarezza sui costi dell'evento e sul relativo impatto economico, tant'è che i 150 milioni deliberati a marzo 2022 col decreto “Sostegni Ter” non sono stati ancora erogati.

Nelle scorse ore è stato reso noto il nome del commissario: si tratta dell'imprenditore delle costruzioni Massimo Ferrarese, 61 anni, già presidente di Confindustria Brindisi, Provincia di Brindisi e Invimit, la società pubblica del patrimonio immobiliare, e con esperienze anche nel campo delle società sportive (basket).

Con riferimento allo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) di nomina del commissario straordinario nazionale per la tempestiva realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo di Taranto, il 6 maggio il capo di Gabinetto della Regione Puglia, Giuseppe Catalano, ha trasmesso una lettera al capo del Dipartimento per il coordinamento amministrativo (Dica) della presidenza del Consiglio, informandolo appunto della volontà della Regione di andare alla Corte Costituzionale.

La Regione: non siamo stati coinvolti

La Regione sostiene che il provvedimento “è lesivo delle prerogative della Regione Puglia”, che si ritiene “non adeguatamente coinvolta nella procedura di nomina del commissario straordinario”.

Il testo, si osserva, si limita “a prevedere che il presidente della Regione Puglia sia soltanto “sentito” sulla scelta unilaterale effettuata dal Governo”. Analogamente - rileva la Regione - il “testo appare lesivo delle competenze regionali nella parte in cui non prevede che la individuazione delle opere da realizzare ad opera del commissario straordinario avvenga d'intesa con la Regione Puglia”. “Per questi motivi - si annuncia - il presidente della Regione Puglia intende promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte Costituzionale e, pur non avendo alcuna riserva sulle qualità e competenze del commissario straordinario prescelto, ritiene di non voler esprimere alcun “avviso” sullo schema di decreto trasmesso”.

L'intervento della Regione alla Consulta apre dunque un nuovo fronte polemico sul caso Giochi del Mediterraneo dopo lo scontro dei mesi scorsi tra le istituzioni locali e quelle centrali sul mancato arrivo dei 150 milioni. Tra l'altro, la Regione ha anche contestato al ministro degli Affari europei, coesione e Pnrr, Raffaele Fitto (che insieme al titolare dello Sport, Andrea Abodi, a marzo aveva evidenziato al comitato organizzatore i ritardi accumulati), il mancato sblocco per la Puglia, così come per le altre Regioni, delle risorse del Fondo coesione.

Da qui, infatti, la Regione vorrebbe dirottare 70 milioni sui Giochi del Mediterraneo per rimpinguarne il budget, visto che l'iniziale master plan è attestato su 290 milioni. Da aggiungere che nella mattinata del 5 maggio il governatore pugliese Michele Emiliano era a Taranto e interpellato a margine di un evento sulla nomina di Ferrarese a commissario, aveva detto di non volersi pronunciare e di voler rinviare la sua valutazione all'indomani per non sminuire l'importanza dell'evento a cui stava partecipando: la stabilizzazione, con l'assunzione da parte di Sanitaservice, società in house dell'Asl di Taranto, di 384 operatori del 118. La valutazione di Emiliano è poi arrivata ed è il ricorso alla Consulta.

Al sindaco di Taranto la nomina va bene

Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, del Pd, politicamente vicino al governatore, non ha invece contestato la scelta del Governo e già il 5 maggio ha dichiarato: “Accogliamo favorevolmente la nomina del Governo, pronti a collaborare”.

Anche il sindaco, che è a capo del comitato organizzatore dei Giochi, aveva inizialmente contestato il commissariamento quando è stato presentato il relativo emendamento dai senatori di FdI al decreto Pnrr, emendamento in seguito riformulato dal Governo. Poi, però, sono prevalsi toni più concilianti e collaborativi. E buon lavoro al commissario Ferrarese ha anche augurato Vincenzo Di Gregorio, consigliere regionale Pd, nominato nei mesi scorsi dallo stesso Emiliano consigliere del presidente della Regione con delega ai Giochi del Mediterraneo, tant'è che in questa veste Di Gregorio ha già svolto alcuni sopralluoghi sui cantieri degli impianti sportivi.

Attesi 4mila atleti

Per i Giochi del Mediterraneo, la cui ultima edizione si è svolta nel 2021 ad Orano in Algeria, sono atteso a Taranto 4mila atleti dai 26 Paesi dell'area mediterranea. L'impiantistica dei Giochi sarà su Taranto, Brindisi e Lecce ma si tratterà per lo più di strutture esistenti da riallestire e riorganizzare. Poche, invece, le nuove realizzazioni tra cui la piscina olimpionica e il nuovo stadio a Taranto. Per Giovanni Malagò, presidente del Coni, “le Olimpiadi Milano-Cortina e i Giochi del Mediterraneo di Taranto sono gli eventi sportivi di punta del 2026 in Italia”.

Emiliano: Governo modifichi la norma

A seguito della “disamina da parte dell'Avvocatura regionale è emersa l'illegittimità costituzionale delle norme che hanno inaspettatamente disposto il commissariamento dei Giochi del Mediterraneo, eliminando qualsiasi forma di collaborazione con la Regione Puglia per la scelta degli interventi da realizzare nel nostro territorio”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Per il governatore, “il commissario non è bloccato dall'eventuale ricorso dinanzi alla Corte e può proseguire il suo lavoro”. “Tuttavia, nello spirito di leale collaborazione che dovrebbe ispirare tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda, auspico che il Governo modifichi al più presto la normativa frettolosamente varata perchè la realizzazione di interventi infrastrutturali che trasformeranno irreversibilmente il nostro territorio non può prescindere dalla necessità di una collaborazione istituzionale con gli enti territoriali”, conclude Emiliano.

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