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Gioco, solo il 4% dei giocatori è meno consapevole. L’illegalità fa perdere all’Erario 1 miliardo

Servono programmazione e investimenti per contrastare gli illeciti

Gioco, Scurria (FdI): Ue antiriciclaggio può favorire illegale

2' di lettura

Il gioco illegale fa perdere all’Erario 1 miliardo di euro. L’industria del gioco, nel 2022, si caratterizza per un’occupazione diffusa su tutto il territorio nazionale e registra un fatturato complessivo di 9,1 miliardi di euro. Lo attesta il secondo rapporto di ricerca sul settore del gioco in Italia, presentato al Senato, nato dalla collaborazione tra la Luiss Business School e Ipsos. Il report analizza il settore del gioco pubblico in Italia, focalizzandosi sugli aspetti legati alla sostenibilità, alla responsabilità e alla legalità.

Solo il 4% dei giocatori appare meno consapevole

La grande maggioranza dei giocatori, segnala il report, agisce in modo pienamente consapevole, animato principalmente da spirito ricreativo, in cerca di distrazioni, attratto dall’incertezza dell’esito o dalla possibilità di una grande vincita. Soltanto il 4% dei giocatori appare meno consapevole e considera il gioco come un modo rapido per fare soldi, o ritiene che continuando a giocare sia eventualmente possibile recuperare le perdite subìte.

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Gioco illegale: l’Erario perde 1 miliardo

Sulla base delle informazioni raccolte, relative al 2021, si può stimare che l’importo speso giocando illegalmente – dato dal valore delle giocate complessive meno quello delle vincite realizzate – sia stato pari a circa 1,9 miliardi di euro. Una stima piuttosto conservativa, individua in oltre un miliardo di euro la perdita per l’erario causata da gioco illegale. Il settore del gioco, segnala il report, «può contribuire fattivamente al raggiungimento degli obiettivi di interesse pubblico alla base del meccanismo concessorio». I concessionari , segnala ancora il report, «svolgono un’interlocuzione sempre più attiva per contribuire al superamento delle criticità esistenti: la tutela dei giocatori più fragili e il mantenimento di profili di trasparenza e legalità. Allo stesso tempo, una sempre maggiore collaborazione tra tutte le parti coinvolte nell’analisi quantitativa e qualitativa del fenomeno del gioco permetterebbe di individuare più rapidamente le problematicità esistenti al fine di proporre i necessari correttivi».

Programmazione e investimenti per combattere l’illegalità

«Il report individua alcuni ambiti - ha spiegato Alberto Pozzolo, Osservatorio Mercati Regolati, Luiss Business School - su cui è opportuno agire concretamente: il contrasto all’illegalità, lo sviluppo della consapevolezza dei giocatori e la stabilità del quadro normativo. Le azioni necessarie, però, richiedono programmazione e investimenti in capitale fisico e umano. Dalle evidenze raccolte emerge come interventi di policy mirati potranno assicurare che il gioco pubblico nel nostro Paese si affermi come un’attività sostenibile, legale e responsabile».

Cruciale fornire ai giocatori una formazione adeguata

E’ un settore su cui, a nostro avviso - ha sottolineato Andrea Alemanno, Head of Corporate Reputation and Public Affairs di Ipsos Italia - è importante fornire le dovute informazioni non solo ai soggetti direttamente coinvolti come i giocatori, ma anche al target allargato della popolazione, per ridimensionare elementi pregiudiziali legati al gioco eccessivo o illegale, che limitano la percezione del settore del gioco come un settore industriale, quale è a tutti gli effetti. É anche cruciale fornire ai giocatori una formazione adeguata che consenta loro di avere un approccio al gioco che sia responsabile ed equilibrato».

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