Gioia 22: ingegneria avanzata e verde, il debutto della «Scheggia»
Il nuovo palazzo milanese di Intesa Sanpaolo – 30 piano dai garage al tetto – si trova via Gioia 22 e ospiterà la neonata fintech e le divisioni Private del Gruppo
di Laura Cavestri
3' di lettura
Laddove c’era la sede (abbandonata) dell’Inps, ora c’è la “Scheggia”. Nella Milano che da circa 15 anni scommette di crescere in altezza, anche Intesa Sanpaolo non poteva rinunciare alla sua verticalità meneghina. Ultimi ritocchi, dunque, per la “Scheggia”, alias Gioia 22 – il ristorante è già attivo, la palestra lo sarà dall’autunno – che, a regime, accoglierà 3mila dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo. Ovvero, sarà la sede della nuova Isybank (presentata ieri, si veda il pezzo sopra) e delle tre divisioni Private (Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking), Asset Management (Eurizon), Insurance (Intesa Sanpaolo Vita) e delle rispettive società controllate.
Situato a Porta Nuova (appunto in via Melchiorre Gioia 22) – e visitato in anteprima da Il Sole 24Ore – «è progettato internamente – ha spiegato Luca Tedesi, che di Intesa Sanpaolo guida la direzione centrale Immobili e Logistica – a misura d’uomo, per accogliere ogni giorno circa il 60% dei 3mila colleghi di questa sede e garantisce una vita lavorativa di qualità superiore con soluzioni ingegneristiche di avanguardia in termini di illuminazione, acustica e comfort di spazi».
Il grattacielo (completato nel 2021 e consegnato a Ubi Banca, Gruppo Intesa Sanpaolo) è alto 121 metri, 26 piani fuori terra di cui due piani tecnici, più quattro interrati di parcheggi, con ricariche per auto elettriche (attualmente 30 ma a regime saranno 120) e stalli per biciclette per 26.400 metri quadri di superficie lorda di pavimento. Al primo piano, una caffetteria e la palestra, con attrezzature Technogym di ultima generazione, saranno inaugurate dopo l’estate. Al secondo piano, un ristorante da 200 posti, disponibile anche per riunioni informali, incontri, eventi, un bar e un’ampia terrazza panoramica.
Eliminate le postazioni personalizzate, le scrivanie (per aree professionali omogenee) sono prenotabili, con ampia flessibilità, via app. Ciascuno ha un locker personale in cui riporre i propri effetti a fine giornata. In ampi open space, arredati con abbondanti pannelli fonoassorbenti, convivono spazi relax con vista sul parco “Biblioteca degli Alberi”, aree snack e sale riunioni multimediali.
«L’edificio – ha aggiunto Tedesi – è il primo grattacielo a Milano NZEB – Nearly Zero Energy Building, con certificazione Leed Platinum, il livello massimo per il rispetto dei parametri ambientali, anche grazie a 6mila mq di pannelli fotovoltaici integrati in facciata per un totale di 225mila pannelli fotovoltaici. Il 65% del fabbisogno energetico dell’immobile è prodotto da fonti rinnovabili consentendo di risparmiare circa 3mila tonnellate di CO2 ogni anno. Stiamo infine finalizzando l’ottenimento della certificazione Well Gold per una progettazione attenta al benessere delle persone che ci lavorano. Le aree di relazione, realizzate ad ogni piano, hanno l’obiettivo di trasformare il modo in cui si vive il momento di pausa favorendo l’incontro e l’inclusione».
Il progetto dell’involucro è firmato dallo studio Pelli Clarke Pelli Architects per Coima, che ha in mano le chiavi di sviluppo e gestione del patrimonio immobiliare di tutta l’area circostante. E che ha anche collaborato al progetto tramite la sua società del Gruppo, Coima Image. Mentre lo studio Pelli Clarke Pelli Architects, fondato nel 1977, ha progettato alcuni degli edifici più famosi al mondo, tra cui il World Financial Centre di New York, le Torri Petronas di Kuala Lumpur e il Centro Internazionale di Finanza a Hong Kong.
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