Giorgetti: il rallentamento dell’economia globale coinvolge l’Italia, la crisi in Medioriente aggiunge instabilità
Sui saldi della Nota «faremo una riflessione se la situazione peggiora». Famiglie e imprese sono solide, dice il ministro dell’Economia. Le banche sono ben capitalizzate
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
- La guerra aggiunge instabilità a un quadro complicato
- Sui saldi Nadef faremo riflessione se la situazione peggiora
- Avanti il calo della pressione fiscale: al 41,8% nel 2026
- Con extraprofitti stop scuse per non fare credito
- In manovra cuneo, Irpef, natalità e rinnovi Pa
- Operazione Lufthansa trova ostacoli imperscrutabili
- Nuovo incontro con Vivendi? Se sarà necessario
- Privatizzazioni, ci sono settori in cui possiamo entrare
- Segnali positivi da mercato del lavoro
- La sostenibilità del debito è la sfida più importante
- Imperativo ineludibile un ferreo controllo della spesa
- Pensioni al 16% del Pil. E spuntano i centenari
- Famiglie e imprese solide, banche ben capitalizzate
5' di lettura
«Il rallentamento dell’economia globale coinvolge l’Italia» e «la crisi Mediorientale aggiunge instabilità». Lo dice il ministro dell’ Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’audizione in Parlamento sulla Nadef. «La prospettiva - spiega il ministro - è che già nella seconda parte dell’anno sia possibile riprendere con gradualità un percorso di crescita, anche se resta da valutare l’impatto dei piu’ recenti avvenimenti».
La guerra aggiunge instabilità a un quadro complicato
«La crisi in Medioriente aggiunge instabilità in un quadro già complesso», sottolinea il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. «L’incertezza che caratterizzava il contesto esaminato nell’ambito del Def non si è diradata. Al contrario, ha contribuito a determinare un generale rallentamento dei ritmi di crescita globali. In questo contesto si inseriscono i recenti eventi che hanno caratterizzato l’area mediorientale, che aggiungono ulteriore instabilità ad un quadro già reso complicato da conflitti e tensioni geopolitiche», spiega il ministro dell’Economia dinanzi alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla Nadef.
Sui saldi Nadef faremo riflessione se la situazione peggiora
«Noi abbiamo previsto degli scenari avversi, tra cui anche soprattutto l’aumento del prezzo del petrolio: vediamo la situazione come va, è chiaro che se la situazione peggiora, non solo in Italia ma a livello globale bisognerà fare altre riflessioni», risponde il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a chi gli chiede se, alla luce della guerra, i saldi della Nadef potrebbero cambiare. «Se ne discuterà in Marocco giovedì - sottolinea - alla riunione del Fmi vediamo quali sono le tendenze e le aspettative».
Avanti il calo della pressione fiscale: al 41,8% nel 2026
«La pressione fiscale a legislazione vigente è prevista al 42,5%nell’anno in corso, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Tale andamento, che è atteso proseguire con la stessa evoluzione nella media nel triennio successivo, porterà a un livello del 41,8 per cento nel 2026», dice il ministro dell’Economia.
Con extraprofitti stop scuse per non fare credito
«Pensiamo che la via più giusta sia patrimonializzare le imprese e garantirgli la possibilità di affrontare il rischio di credit crunch. Quella tassa su cui commentatori ironizzano che renderà poco o niente, fin dall’inizio non è stata mai scontata nei conti pubblici, e vi sfido a dimostrare il contrario, perché con quella misura noi abbiamo fatto una misura giusta nei confronti delle banche, ma anche nell’interesse dell’intero sistema economico perché così le banche non hanno più la scusa per non fare più credito alle imprese», ha detto il ministro Giorgetti rispondendo sulla tassa sugli extraprofitti delle banche. La tassa sugli extraprofitti delle banche «credo che non possa essere valutata nella prospettiva dell’oggi. Penso che tra 2-3 anni se la situazione di politica monetaria va nel modo in cui sta andando, forse verrà molto rivalutato la scelta del Parlamento di patrimonializzazione sistema bancario italiano».
In manovra cuneo, Irpef, natalità e rinnovi Pa
Taglio del cuneo fiscale, accorpamento delle prime due aliquote Irpef, politiche per contrastare la denatalità e avvio del rinnovo dei contratti della Pa. Sono i quattro pilastri che andranno a formare la prossima legge di bilancio, spiega il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione. In particolare sarà avviato «il percorso di rinnovo dei contratti» della Pa relativo al triennio 2022-2024, e «particolare attenzione sarà posta al personale medico-sanitario, nell’ambito delle ulteriori risorse destinate» al finanziamento della spesa sanitaria. «La proroga per il 2024 della riduzione del cuneo fiscale, che assorbirà di fatto le risorse rese disponibili dallo scostamento di bilancio per interventi discrezionali, è un intervento che riteniamo doveroso, anche alla luce dei recenti dati Istat, che mostrano il peggioramento delle condizioni economiche di alcune fasce della popolazione. La proroga rappresenta quindi un valido sostegno ai redditi e ai consumi delle famiglie con redditi più bassi, che potrà anche contribuire al contenimento delle aspettative di inflazione».
Operazione Lufthansa trova ostacoli imperscrutabili
L’operazione Ita-Lufthansa «trova ostacoli imperscrutabili alle menti dei più ingenui», dice il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nelle risposte durante l’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Nadef.
Nuovo incontro con Vivendi? Se sarà necessario
«Se sarà necessario sì, se non sarà necessario no. Noi intanto continuiamo a lavorare sul dossier su cui abbiamo avuto il via libera da parte del Governo», dice il ministro Giorgetti, su un possibile nuovo incontro con Vivendi su Tim. «Noi - sottolinea Giorgetti al termine della audizione sulla Nadef in Senato - incontriamo, compatibilmente con i tempi e soprattutto interlocutori così importanti, tutti quelli che chiedono di incontrarci. Abbiamo fatto uno scambio di vedute sul settore e sulla società. É un asset importante per il Paese. Noi siamo in qualche modo azionisti, anche loro lo sono.Dobbiamo trovare la soluzione nell’interesse di una infrastruttura fondamentale e che non danneggi tutti gli azionisti: Vivendi ma tutti gli azionisti».
Privatizzazioni, ci sono settori in cui possiamo entrare
Sul fronte delle privatizzazioni «in alcuni settori possiamo entrare, ci sono concessioni importanti che giungono a scadenza e potranno dare entrate straordinarie», ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella sua replica al Senato in audizione sulla Nadef, citando citando il caso Ita-Lufthansa e Monte dei Paschi “che ha una tempistica di vendita già programmata»
Segnali positivi da mercato del lavoro
«Segnali positivi sono arrivati dal mercato del lavoro, che mostra una sostanziale tenuta», sottolinea il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sulla Nadef.
La sostenibilità del debito è la sfida più importante
«La sostenibilità del debito pubblico rappresenta la sfida più importante che il Paese è chiamato ad affrontare, in considerazione della particolare attenzione riservata dalle nuove regole di bilancio europee e, soprattutto, per rafforzare la fiducia degli investitori», ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sulla Nadef. «La riduzione dello stock finora accumulato è uno degli obiettivi del governo, che deve però essere contemperato con le esigenze allocative e redistributive del bilancio». E aggiunge: «trovare un efficace punto di equilibrio è l’unico modo per migliorare le prospettive di crescita e, pertanto, stabilizzare le aspettative dei mercati».
Imperativo ineludibile un ferreo controllo della spesa
«Anche alla luce delle nuove regole che si stanno delineando per la governance economica europea - ricorda il ministro Giorgetti - il ferreo controllo dell’andamento della spesa diventerà un imperativo non più eludibile».
Pensioni al 16% del Pil. E spuntano i centenari
«Altra voce rilevante nella costruzione del quadro di finanza pubblica è quella delle prestazioni sociali in denaro e, in particolare, delle pensioni. Queste ultime, che si attestano intorno al 16%del pil, rappresentano ormai l’indice più visibile della composizione demografica del nostro Paese», afferma il ministro dell’Economia in audizione. «Se si guarda alla piramide della popolazione mondiale tra il 1950 e oggi, - aggiunge - la sua stessa forma si è assottigliata mostrando allo stesso tempo l’aumento della longevità e la forte contrazione delle nascite, basti pensare che la popolazione tra 0 e 29 anni si è ridotta di circa il 20% e quella tra i 65 anni e gli 80 è aumentata di circa il 50%. Ha fatto anche la sua comparsa la categoria dei centenari e questo, devo dire, è una buona cosa».
Famiglie e imprese solide, banche ben capitalizzate
«La situazione patrimoniale delle famiglie continua a essere solida, con un debito che si attesta su valori nettamente inferiori alla media dell’euro area. I bilanci delle imprese risultano solidi e il settore bancario è ampiamente capitalizzato e potrà esserlo ancor di più alla luce dei recenti interventi normativi del Governo», afferma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
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