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Rientro dei cervelli, Giorgetti: le nuove norme non pregiudicano la sanità

Il ministero dell’Economia: bozze non autorizzate, discuteremo quando le proposte del governo verranno codificate correttamente

Rientro dei cervelli, la paura e la delusione di chi ora teme di non rientrare

2' di lettura

«Il nuovo impianto normativo» sulla detassazione per i lavoratori impatriati «non pregiudicherà l’ingresso dei lavoratori dei settori della sanità e formazione. Il requisito è l’elevata qualificazione e specializzazione». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time al Senato ad un’interrogazione sulla normativa fiscale sul rientro dei lavoratori all’estero.

«Bozze non autorizzate, discutiamo quando codificate»

Il ministro dell’Economia ha poi sottolineato: «In questi giorni c’è una miriade di commenti su bozze più o meno autorizzate, anzi non autorizzate, che circolano sui media su questo decreto e altri provvedimenti di bilancio. Discuteremo ampiamente delle proposte del governo quando verranno codificate correttamente».

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«Impatriati quasi tutti top manager, stop distorsioni»

Giorgetti (che rispondeva a un’interrogazione del leader di Italia viva Matteo Renzi) ha anche detto che «gli impatriati sono quasi tutti top manager» e ha chiesto di «porre fine alle distorsioni sul mercato». «Quando ha concepito questa misura non aveva in testa la piega presa» ha detto ancora il ministro rispondendo a braccio a Renzi. «Noi - ha aggiunge - abbiamo applicato il nostro modesto cervello a fenomeni da censurare» dalle pratiche elusive.

«Dei 24.450 impatriati i ricercatori sono 1.800, gli altri sono top manager che hanno sfruttato un’agevolazione» che costa «1,3 miliardi di euro l’anno. «Applico il mio modesto cervello per i redditi medio bassi» e le «modifiche del dlgs presentano un regime pari o migliore agli altri paesi Ue ed eliminare distorsioni» e «credo che tutta aula non potrà che convenire», la sua conclusione.

«Riflettere su rientro calciatori, danno a vivai»

«Sul caso del rientro dei cervelli - h anche detto Giorgetti - sui calciatori una riflessione andrebbe fatta perché non c’è solo il vantaggio per i grandi campioni ma l’effetto distruttivo per il vivaio di calciatori italiani che trovano una concorrenza impropria».

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