Giorgetti: stime Pil 2023 saranno riviste verso l’alto
Per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenuto al Workshop Ambrosetti, «combattere l’inflazione con la politica monetaria non basta e la recessione non può essere il prezzo da pagare per domare l’inflazione»
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«Le previsioni per il 2023 sono in miglioramento, ci aspettiamo variazioni congiunturali positive del Pil nella prima metà dell’anno, che ci porteranno a rivedere leggermente verso alto l’obiettivo di crescita per il 2023 precedentemente indicato dello +0,6%». Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti al Workshop Ambrosetti. «Per il prosieguo dell’anno pur essendo possibile una ulteriore accelerazione dell’attività economica per motivi prudenziali continueremo ad assumere un ritmo moderato di crescita», ha aggiunto.
Giorgetti: recessione non sia prezzo da pagare per inflazione
Per il ministro dell’Economia «combattere l’inflazione con la politica monetaria non basta e la recessione non può essere il prezzo da pagare per domare l’inflazione». L’inflazione «sembra aver preso una curva discendente e in particolare grazie ai prezzi dell’energia ma per chi ha responsabilità politica non può non preoccupare la dinamica del carrello della spesa, prodotti alimentari in primis»
«Pnrr è priorità del governo, polemiche senza senso»
Quanto all’attuazione del Pnrr «è la priorità del governo, concordo tuttavia sulla necessità di effettuare un'analisi che consenta di avere un quadro preciso sulla realizzabilità complessiva degli interventi previsti per migliorare, quanto possibile, gli aspetti più problematici e nel caso rivedere i piani iniziali», ha detto il ministro dell'Economia. «È una posizione per me non nuova e che ho già espressa in qualità di ministro dello Sviluppo economico e osservo, in questi giorni, polemiche che non hanno alcun senso», rileva il ministro che aggiunge: «Rispetto all'impostazione iniziale c'è stato lo scoppio di una guerra nel cuore dell'Europa con i riflessi in materia. E se proprio vogliamo trovare una causa della difficoltà di implementazione del Pnrr dobbiamo trovarlo semplicemente nello stress - spiega - a cui abbiamo sottoposto la struttura burocratica della pubblica amministrazione che probabilmente non era e non è all'altezza di sostenere questo tipo di choc di domanda».
«Valutiamo misura per migliorare Pa e aiutare imprese»
Ad ogni modo «si sta valutando un provvedimento per migliorare l’organizzazione della struttura della Pubblica Amministrazione per il Pnrr» ha aggiunto Giorgetti a margine del Workshop Ambrosetti. Sul fronte imprese le «garanzie sono invece allo studio del Mef: è una proposta che vorremmo portare anche in Europa per contribuire a migliorare il sistema che permette alle imprese, soprattutto quelle che affrontano grandi progetti infrastrutturali, di avere un sistema più ’friendly’, e avere la possibilità quantomeno di partire con il cantiere, altrimenti oggi diventa complicato»
«Sostituire bonus spot con taglio sistematico tasse»
Capitolo fisco. «La filosofia di fondo è quella di sostituire tutti gli interventi spot, in forma di bonus per qualsiasi cosa, con una linea più sistematica di riduzione dell'imposizione fiscale, lasciando al cittadino la scelta di come utilizzare quello che gli rimane in tasca». E ancora: «Abbiamo vissuto questi 3 anni in una situazione in cui le regole europee di disciplina di bilancio del patto di stabilità era sospeso», ha ricordato. Durante il covid, «è stato possibile immaginare forme di intervento, bonus, crediti d'imposta di ogni tipo, al di fuori di ogni regola. Basta vedere i livelli di indebitamento sul pil fatti nel 2021-2022 e anche gli effetti in termini di crescita». Questo mondo «si chiude nel senso che, al di là delle posizioni della Germania e dei nordici che sono molto fermi sul punto, dall'anno prossimo le regole torneranno in vigore, e quindi noi dobbiamo immaginare un'uscita graduale e il più possibile ordinata da questo sistema di sussidi».
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