Giornata mondiale del grissino, per Vitavigor fatturato a +32% ed export a +28%
I mercati esteri valgono il 45% del giro d’affari dell’azienda milanese che punta sulla forte crescita del segmento stimata negli Usa nei prossimi tre anni
di E.Sg.
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In occasione del Breadstick Day – la giornata internazionale del grissino che si celebra il 27 ottobre – Vitavigor annuncia il buon andamento registrato quest’anno. Il fatturato realizzato in Italia nei primi 10 mesi del 2023 è infatti incrementato del 32%, a quota 3 milioni di euro. E le esportazioni dell’azienda milanese specializzata nel settore dal 1958 ormai rappresentano più del 45% del giro d’affari, che è aumentato del 28% rispetto al 2022.
A proposito di mercati esteri, buone notizie arrivano dagli Stati Uniti, dove – secondo i dati di Global Market Insights riportati da Vitavigor – si stima che il business del pane e i suoi derivati arriverà a 24 miliardi di dollari entro il 2026. Alla fine di questo periodo i grissini deterranno una quota del 15% del fatturato «grazie alla versatilità dimostrata dal prodotto».
«La nostra realtà si conferma sinonimo di alta qualità, gusto, genuinità e tradizione, grazie all’expertise maturata nell’offrire linee di prodotto in grado di soddisfare i gusti di sempre più consumatori – commenta Valentina Croci, nipote del fondatore Giuseppe Bigiogera e export Dpt di Vitavigor – e alla formulazione di ricette capaci di soddisfare le mutevoli esigenze dei clienti in tutto il mondo».
Il tutto in un contesto difficile in cui l’inflazione non può che condizionare i consumi delle famiglie. Fare la spesa, secondo i dati dell’Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, nel primo semestre 2023, è costato infatti agli italiani il 10% in più rispetto allo stesso periodo del 2022, a partire dal comparto dei derivati dei cereali (+15,6%) e a trainare il trend è proprio il segmento del “pane e sostituti” (+17,8%).
«Reagire al clima d’incertezza con l’autorevolezza della tradizione è la nostra risposta al rincaro generale dei prezzi delle materie prime, forti del fatto che a livello internazionale e in Italia i consumatori non smettono di ricordare come l’amore per i grissini non conosca confini», conclude Croci.
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