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Giornata degli Oceani, da Msc il decalogo a tutela della pesca sostenibile

L’organizzazione no profit Marine Stewardship Council spiega come la pesca sostenibile abbia un ruolo cruciale nella sfida per garantire la sicurezza alimentare globale

di Emiliano Sgambato

Giornata degli oceani: l'importanza della pesca sostenibile

4' di lettura

 L’8 giugno è la Giornata Mondiale degli Oceani, risorsa preziosa che va rispettata e protetta ogni giorno. Un obiettivo che Msc – che sta per Marine Stewardship Council, organizzazione non profit che promuove la salute del mare attraverso il suo programma per la pesca sostenibile – ha voluto declinare attraverso un decalogo che ricorda le ragioni per cui è necessario proteggere i prodotti del mare.

Gli oceani ricoprono due terzi del pianeta, forniscono l'ossigeno che respiriamo e il cibo di cui ci nutriamo, contengono un'immensa biodiversità per lo più ancora inesplorata e assolvono una indispensabile funzione di regolazione climatica. Tutti aspetti, ricorda Msc, che si basano su un presupposto fondamentale, come ricorda Msc: «che essi siano in salute, e gli ecosistemi e le risorse in essi contenuti siano equilibrio tra loro. Un equilibrio che oggi è messo in pericolo da inquinamento, cambiamento climatico e pesca eccessiva, e che deve essere salvaguardato attraverso scelte sostenibili a tutti i livelli decisionali, consumatori, aziende, attività di pesca e istituzioni».

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«Vogliamo richiamare l’attenzione di tutti sugli oceani, perché la vita del Pianeta è intrinsecamente legata ad essi e perché essi non solo svolgono un ruolo fondamentale a livello ambientale, ma possono svolgere anche un ruolo cruciale nella sfida per garantire la sicurezza alimentare globale – commenta Francesca Oppia, direttrice del Programma Msc in Italia –. Le Nazioni Unite stimano che i sistemi alimentari debbano aumentare la propria produttività del 70% per soddisfare una crescita di popolazione che supererà i 9 miliardi di persone nel 2050. In questo scenario, la gestione sostenibile della pesca può fornire proteine e nutrienti ai milioni di persone che oggi soffrono di carenze nutritive o di insicurezza alimentare. Per questo motivo è necessario che tutti, dai pescatori alle aziende che operano nel comparto alimentare, dai consumatori ai governi nazionali e locali, mettano la protezione degli oceani in cima alla propria lista delle priorità».

Ecco dunque i dieci motivi principale per cui vanno aumentati gli sforzi a tutela della pesca sostenibile secondo Msc.

1. Pesce ricco di nutrienti

Pesce e frutti di mare sono ricchissimi di nutrienti come zinco, ferro, vitamine A e B12 e acidi grassi omega-3, essenziali per la salute umana. I pesci grassi come il salmone e le aringhe contengono più nutrienti essenziali di noci, cereali, carne, verdure a foglia o semi.

2. Basso impatto ambientale

Rispetto all'allevamento a terra, la pesca consuma pochissima terra o acqua, né richiede fertilizzanti o mangimi. Il consumo di prodotti ittici pescati comporta meno di un decimo della quantità di anidride carbonica associata alla carne rossa. Ha anche un’impronta di carbonio inferiore a quella del formaggio o del pollo.

3. Consumo in Italia sopra la media

Gli italiani consumano 30kg di pesce fresco pro capita per anno, mentre la media europea si attesta intorno ai 23kg. Le specie più consumate nel 2020 in Italia sono state il tonno pinna gialla, il calamaro, il salmone, la cozza, il tonnetto striato e il merluzzo nordico (dati Eumofa).

4. Biodiversità da provare

Sono 2.200 le specie di pesce pescato e 600 di pesce allevato, eppure la maggior parte di noi consuma le stesse poche specie: variare le specie consumate allevia la pressione su quelle più comuni, aiutando a preservare la biodiversità.

5. Il pesce è fonte di sussistenza

Seicento milioni di persone dipendono almeno in parte dal settore della pesca e dell'acquacultura e più della metà è rappresentata da donne; la maggior parte di queste persone si trova nei Paesi in via di sviluppo.

6. La domanda raddoppierà entro il 2050

Per soddisfare questa domanda in continua crescita è necessario sostenere pratiche di pesca sostenibile e un allevamento responsabile di prodotti ittici.

7. Pescando meglio si pesca di più

Pescare sostenibilmente e porre fine alla pesca eccessiva potrebbe far aumentare la produzione annuale globale di pesce di 16 milioni di tonnellate, sufficienti a soddisfare il fabbisogno proteico di 72 milioni di persone in più all’anno.

8. Un cibo ancestrale

Le prime prove del consumo di pesce da parte di un essere umano risalgono a 1.95 milioni di anni fa e sono state ritrovate in Kenya. È in questo periodo che gli esseri umani con un cervello più grande hanno iniziato a evolversi.

9. Il ruolo nella cultura e nelle religioni

Tradizionalmente, il pesce viene consumato il Venerdì Santo dai cristiani, mentre nell’ebraismo il pesce è un simbolo di fertilità e fortuna che si mangia durante il Capodanno ebraico.

10. Tutti noi possiamo proteggere gli oceani

Scegliendo di consumare prodotti ittici da pesca sostenibile, riconoscibili dal marchio blu Msc, supporti i pescatori che implementano pratiche di pesca sostenibili su base scientifica, permettendo agli oceani di prosperare per il bene delle generazioni future.

Il marchio Msc

Il marchio blu pesca sostenibile Msc indica che «i prodotti derivano da un'azienda di pesca certificata indipendentemente, su base scientifica, seguendo lo standard MSC per la sostenibilità ambientale della pesca»; che i prodotti sono tracciabili e riconducibili a un approvvigionamento sostenibile». Più di 516 attività di pesca nel mondo sono coinvolte nel programma Standard Msc e 20.075 prodotti ittici con il relativo marchio blu nel mondo sono a disposizione dei consumatori.

Dall’ultimo Annual Report (novembre 2022) le catture da attività di pesca coinvolte nel programma Msc sono rimaste al di sopra delle 15 milioni di tonnellate, e rappresentano il 19% di tutte le catture di pesce globali: di queste, 15% sono certificate, 2% in valutazione e 2% sono state sospese perché non più conformi ai criteri dello Standard.


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