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Giovani in azienda: Deles dà il via a uno «Youth Advisory Board»

Un team di sei membri tra i 25 e i 32 anni che sarà in carica per 12 mesi, dovrà occuparsi di progetti strategici e portare il proprio punto di vista nelle riunioni del cda

di Giovanna Mancini

2' di lettura

In un Paese che fa troppo poco per trattenere i suoi giovani e garantire loro non soltanto un lavoro, ma anche prospettive di crescita professionale qualificanti e gratificanti, fa notizia l’iniziativa di una media azienda della provincia di Varese, Deles, di istituire uno Youth Advisory Board a cui parteciperanno sei giovani dipendenti di età compresa fra i 25 e i 32 anni.

La decisione si inserisce nel processo di crescita e cambiamento previsto dal piano di sviluppo 2023 -2026 del gruppo, specializzato nel settore delle soluzioni per imballaggi e supply chain. «Abbiamo attivato da alcuni anni un percorso di trasformazione aziendale in cui sono centrali il futuro e l’attenzione ai giovani – spiega l’ad del gruppo, Stefano Scaroni –. Già nel 2017 avevamo avviato l’esperienza di un’Academy interna, in collaborazione con il Politecnico Milano, per creare un punto di incontro tra i giovani neolaureati e il mondo lavoro».

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Un tema molto importante per un’azienda come Deles, specializzata nel B2B e quindi poco visibile al di fuori del mondo degli addetti ai lavori e poco attrattiva per i giovani in cerca di occupazione. «In questi anni siamo riusciti a creare una base importante di ragazzi che stanno crescendo in azienda: gli under 30 sono circa il 10-15% dei 600 dipendenti complessivi. Ora sentiamo la necessità di ascoltare le loro esigenze, così come loro chiedono di essere ascoltati», aggiunge Scaroni.

Da qui l’idea di creare questo Advisory Board che coinvolge i giovani anche nelle scelte strategiche dell’azienda. L’anno scorso sono state aperte le candidature e ora si sta procedendo alla selezione dei sei membri scelti equamente tra le diverse sedi europee di Deles (Italia, polonia e Ungheria), che per 12 mesi faranno parte del team.

«Affideremo a questi giovani sei progetti strategici su cui lavorare per tutto l’anno, con l’impegno di presentarne lo stato di avanzamento al cda ogni trimestre – spiega l’ad Scaroni –. Inoltre, ogni mese uno di loro, a turnazione, parteciperà agli incontri del nostro Strategic Leadership Committee, ovvero il nostro cda, e darà punto di vista dello Youth Advisory Board sulle scelte e le strategie dell’azienda».

Insomma: non solo un organo puramente formale o un’iniziativa di facciata, ma un soggetto operativo e con la possibilità di influenzare (ovviamente solo con un ruolo di advisor) anche scelte importanti a livello di gruppo.

Non solo: l’impegno di questi sei giovani sarà motivato e premiato anche economicamente. «Vogliamo riconoscere il loro lavoro e premiarlo con un bonus, che sarà distribuito tra i sei membri – conclude Scaroni –. La grande aspettativa che riponiamo nello Youth Advisory Board è che sia una vera e propria fonte di pensiero interfunzionale, cruciale per la sostenibilità, l’innovazione, l’empowerment e l’avanzamento della nostra organizzazione. Ci aspettiamo che assuma la responsabilità della leadership, diffonda la cultura
aziendale e partecipi attivamente al processo di cambiamento e miglioramento continuo».


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