Giovani, crescono l’odio e le truffe in rete ma diminuisce il bullismo
Secondo la survey del Movimento etico digitale due ragazzi su tre non ha regole in famiglia per l’utilizzo dei social e un quarto è sempre connesso
di A.Mac.
I punti chiave
3' di lettura
Aumentano gli episodi di odio (+10%) e le truffe (7%) in rete mentre continua a calare il cyberbullismo in Italia. È quanto emerge dalla survey condotta dall'Osservatorio Scientifico della non profit “Movimento Etico Digitale, in occasione del Safer Internet day. Inoltre due ragazzi su tre appartenenti alla fascia di età tra i 12 e i 16 anni dichiarano di non avere regole in famiglia rispetto all'utilizzo dei social e ben il 26% (+5% rispetto allo scorso anno) dichiara di essere sempre connesso.
Quasi un ragazzo su quattro coinvolto nel cyberbullismo
Secondo l’indagine, che nel 2022 ha raggiunto oltre 20mila studenti e 8mila genitori, lasciati soli a tu per tu con il web, i ragazzi sicuramente trovano una prateria da scoprire, ma anche un territorio franco dove soprattutto i più giovani, se non controllati, sono maggiormente esposti ai pericoli. Circa il 19% del campione,infatti, ha subito esperienze negative online, dato che si discosta di poco da quel 20% dell'anno precedente.Tra quelli che vengono definiti episodi spiacevoli c'è sempre la presenza del cyberbullismo che continua a interessare ancora il 23% degli adolescenti, anche se dalle rilevazioni degli ultimi anni il fenomeno appare in costante diminuzione (-7% rispetto all'anno precedente e -12% se raffrontato con il 2021). Questo, secondo il Movimento Etico Digitale, è un segnale positivo che la prevenzione nelle scuole è stata, e continua ad essere, fondamentale.
Di contro, cresce il dato relativo al tema dilagante degli insulti e degli attacchi da parte di haters che riguarda quasi 2 ragazzi su 3, una conferma del fatto che il web può diventare un ambiente senza regole dove l'insulto e lo sfogo sono molto comuni. Non meno preoccupanti sono i dati relativi all'adescamento e alla diffusione di materiale privato a scopo di vendetta (revenge porn) che hanno coinvolto rispettivamente il 5% e il 10% degli intervistati. Infine, aumentano gli episodi legati a truffe (+7%) e attacchi informatici ai danni dei più giovani (+12%)
«I dati ci confermano come il web sia vissuto per tanti come una sorta di “far west”,
dove tutti possono sfogarsi o insultare - spiega Davide Dal Maso, fondatore della non profit e membro della Digital Skills and Jobs Coalition della Commissione Europea - Essendo consapevoli che questa modalità può derivare anche per imitazione di modelli familiari che agiscono gli stessi comportamenti - basti guardare i commenti di molti adulti su Facebook - o che risultano fragili nella regolazione di tali aspetti, siamo convinti che l'unica strategia sia sensibilizzare i giovani puntando sempre più ad offrire loro spazi di crescita sia sul piano dell'educazione affettiva che digitale».
Poche regole rispetto ai social e al web
Due ragazzi su tre appartenenti alla fascia di età tra i 12 e i 16 anni dichiarano
di non avere regole in famiglia rispetto all'utilizzo dei social e ben il 26% (+5%
rispetto allo scorso anno) dichiara di essere sempre connesso. Il 40% non ha vincoli di orario e naviga più di 4 ore al giorno, ovvero più di 2 mesi all'anno sul telefono. Un ragazzo su 10 naviga anche di notte senza alcun controllo o regola da parte di un genitore. «Diverse testimonianze portate dagli studenti, descrivono i genitori come “cattivi modelli educativi”: sono i primi ad abusare di smartphone e social media - commenta il referente dell'Osservatorio Scientifico sull'Educazione Digitale Gregorio Ceccone. - Noi genitori dobbiamo essere consapevoli del nostro uso eccessivo dello smartphone e lavorare su noi stessi per cambiare queste abitudini e agire come buoni modelli per i nostri figli. Solo in questo modo, saremo in grado di fornire una guida positiva e supportare i nostri figli nell’uso equilibrato e responsabile della tecnologia».
I più usati sono TikTok e Instagram
TikTok ed Instagram rimangono i social media più utilizzati tra gli studenti tra i 12 e
i 16 anni in Italia, insieme a Youtube. WhatsApp è utilizzato da quasi il 93% dei ragazzi, mentre quelli meno utilizzati sono LinkedIn e Facebook. Discord e Twitch sono utilizzati da un numero significativo di loro, sebbene spesso risultino delle piattaforme totalmente sconosciute da parte degli adulti. È interessante notare un incremento di Twitter (+5%) e che i social media con contenuti visuali la fanno sempre più da padrone.
Dal sondaggio, inoltre, emerge da parte dei ragazzi una significativa lacuna, in quanto a consapevolezza e competenze digitali, anche considerando il loro futuro lavorativo: il 44% degli intervistati non ha mai pensato che i contenuti pubblicati sui social potranno essere valutati da chi li esaminerà per una selezione di lavoro, nonostante sia noto che i recruiter partano proprio da questi canali per avere più informazioni sul candidato, eliminando dalla selezione i giovani con una reputazione on-line negativa.
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