Giovanni Malagò rieletto presidente del Coni con l’80% dei consensi
di Tiziana Pikler
4' di lettura
Giovanni Malagò si riconferma alla guida del Coni per il suo terzo, e ultimo, mandato. La vittoria del presidente uscente è avvenuta alla prima votazione quella con il quorum, inamovibile, a 38 voti. Malagò ha ottenuto 55 preferenze (79,71% dei voti validamente espressi) contro le 13 di Renato Di Rocco (18,84%) e 1 di Antonella Bellutti (1,45%). Presenti nella sala del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa dove si è tenuto il Consiglio nazionale elettivo, 72 dei 74 aventi diritti, assenti per motivi di salute, il n. 1 della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre e il collega della Federazione Italiana Danza Sportiva, Enzo Resciniti. A completare lo scrutinio anche una scheda bianca e una nulla oltre al Commissario dell’Unione Italiana Tiro a Segno, Igino Rugiero, che ha scelto di non esprimere il proprio voto. Nelle due precedenti tornate elettorali che lo hanno visto prevalere, Malagò aveva ottenuto 40 voti contro i 35 di Raffaele Pagnozzi nel 2013 e ben 67 voti sui 75 aventi diritto quattro anni fa.
Le dichiarazioni
«Non mi risparmierò, cercherò quelle tredici persone che hanno votato per Renato per raccontargli cosa si potrà fare ancora insieme, gli dirò che si può essere forti e credibili anche in questi momenti di tempesta», le prime parole di Malagò dopo la vittoria. Nei discorsi dei tre candidati che hanno preceduto la votazione diversi i temi affrontati. Renato Di Rocco ha rilanciato l’idea di una televisione del Coni. «La chiusura del secondo canale di Rai Sport la tolto la possibilità di dare visibilità a tante discipline», ha dichiarato l'ex n. 1 della Federciclismo, «occorre un canale televisivo del Coni, anche attraverso Sport e Salute, perché pure pochi minuti in onda sono fondamentali per tutte le discipline. È possibile lavorare sul digitale, sul web o sull’ott».«Il pil dello sport rispetto a quello del paese paradossalmente è cresciuto, anche se di poco», ha sottolineato invece Malagò, «per questo possiamo andare a chiedere qualcosa in più e di diverso al Governo per la filiera dello sport. La politica ha due aspetti: è forte se siamo deboli e divisi, è debole se siamo uniti e mostriamo di avere le idee chiare». «Tante le persone che mi hanno chiesto di candidarmi, persone che si sentono invisibili nel contesto sportivo italiano», ha detto Antonella Bellutti, «L’attenzione per una candidatura al femminile si è ben presto trasformata in un'attenzione per una voce fuori dal coro». Per una donna presidente del Coni, invece, bisognerà ancora attendere.
La nuova Giunta
Entrano nella nuova Giunta nazionale del Coni per il prossimo quadriennio Silvia Salis (vice presidente vicario), Norma Gimondi, Gabriele Gravina (Federazione Italiana Giuoco Calcio), Luciano Rossi (Federazione Italiana Tiro a Volo), Luciano Buonfiglio (Federazione Italiana Canoa Kayak), Giovanni Copioli (Federazione Motociclistica Italiana), Marco Di Paola (Federazione Italiana Sport Equestri), l'ex pallavolista Antonella Del Core e lo schermidore Paolo Pizzo in quota atleti, Emanuela Maccarani (Federazione Ginnastica d'Italia) tra i tecnici, Sergio D'Antoni per i Comitati regionali, Claudia Giordani (vice presidente) per i Delegati provinciali e Giovanni Gallo per gli Enti di promozione sportiva (Polisportive Giovanili Salesiane). Confermato Carlo Mornati come Segretario generale. «Cinque donne in Giunta, di cui due vice presidenti, sono un segnale meraviglioso», ha affermato Malagò, «oggi sarebbe un suicidio di politica sportiva non essere uniti per portare avanti le nostre istanze. Mercoledì (19 maggio, ndr) incontro il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali. Il Governo deve salvare il nostro sistema, almeno fino a quando non risolveranno il problema dello sport nelle scuole».
Criticità
Le criticità sono tante a cominciare da quel 55% di società sportive che ancora non hanno riaperto, oltre a quell'8% che non riaprirà più. «Il Coni dovrà cercare risorse anche fuori da quelli che sono i circuiti tradizionali, servirà una cultura d'impresa», ha proseguito il presidente, «abbiamo una casa e vogliamo farla ancora più bella e ricca di contenuti». Un plauso anche per il ritorno del calcio in Giunta. «Sono contento per la compattezza della squadra», ha risposto Gravina, «credo si possano fissare dei ritmi innovativi per ridare al mondo dello sport la centralità che merita». Infine, un passaggio sul professionismo. «Non si tratta di una lotta di genere ma di civiltà del nostro paese», ha specificato la neo vice presidente Salis, «non dobbiamo pensarlo solo per le donne ma anche per gli uomini, è una battaglia che va portata avanti insieme». Primo appuntamento per la nuova Giunta il 20 maggio quando verrà resa nota la portabandiera ai Giochi olimpici di Tokyo, tre giorni dopo è prevista la consegna del Tricolore al Quirinale.
Il bilancio di mandato
Al termine delle operazioni di voto è stato presentato il Bilancio di mandato del quadriennio olimpico 2017-2020. La crescita dei ricavi commerciali è del 40%, con un’incidenza triplicata dei ricavi dei partner del Cio rispetto al quadriennio precedente. Nel 2019, inoltre, è stato raggiunto il picco storico degli sportivi praticanti in maniera continuativa: 15 milioni 605 mila, il 26% della popolazione italiana dai tre anni in su con un incremento, dal 2013, di oltre tre milioni di unità.
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