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Giro d’Italia, al belga Evenepoel la prima maglia rosa. Secondo Ganna a 22 secondi

Remco Evenepoel, 23enne belga campione del mondo, aveva ragione quando venerdì, alla vigilia del Giro, aveva detto che era pronto a conquistare subito la maglia rosa per portarla fino all'ultima tappa di Roma

di Dario Ceccarelli

(ANSA)

3' di lettura

Che partenza! Un fulmine! Da lasciare senza fiato.

Sembrava sfacciato, un po'”ganassa”, come dicono a Milano. Invece Remco Evenepoel, 23enne belga campione del mondo, aveva ragione quando venerdì, alla vigilia del Giro, aveva detto che era pronto a conquistare subito la maglia rosa per portarla fino all'ultima tappa di Roma.

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Se la porterà fino alla capitale non lo sappiamo, si vedrà più avanti, certo in questa cronometro inaugurale della ciclovia dei Trabocchi (19,6 km da Fossacesia a Ortona) in Abruzzo, il belga ha esploso subito un botto che ha lasciato il segno nella carovana.

Non solo ha realizzato il miglior tempo (21minuti e 18 secondi) con uno stile e una potenza da cronoman consumato alla media di 58km all'ora.

In più Remco, 50esimo belga a conquistare la maglia rosa, ha sferrato una legnata micidiale al suo rivale più pericoloso, lo sloveno Primoz Roglic, arrivato sesto con 43 secondi di ritardo rispetto al vincitore.

Una differenza notevole, certo non prevista, visto che lo stesso Roglic non è un pivello a cronometro. È un segnale pesante, quello che ha lanciato Eveneopel. In una sfida di pugilato è come mandare l'avversario al tappeto al primo round.

Roglic certo si è rialzato, ha ancora 20 tappe per rovesciare questa falsa partenza, però psicologicamente questi 43 secondi possono diventare punti pesantissimi. Si vedrà presto, magari nelle prime frazioni in salita come quella del Lago Laceno (martedì 9 maggio) e poi sul Gran Sasso d'Italia (venerdì 12 maggio).

Lo sloveno ha pagato soprattutto nella prima parte del percorso, quella pianeggiante. Nella seconda, dove c'era anche un tratto in salita, ha limitato i danni.

Allibito, quasi senza parole, anche il nostro Filippo Ganna, molto atteso ma arrivato secondo con un ritardo di 22 secondi.

«Che cosa devo dire? E' stato più bravo Evenepoel. Non c'è molto altro da aggiungere. Io ho dato il massimo, lui qualcosa più di me. Non ho nulla da rimproverarmi, Remco è andato meglio Rivincite? Vedrò strada facendo».

Rabbia, amarezza, anche un certo stupore nel commento di Ganna, un fuoriclasse che in due edizioni del Giro (2020-2021) ha vinto tutte e cinque le cronometro facendo anche meglio di Francesco Moser.

Ganna, insomma, è uno che di lancette se ne intende. Diciamo che, davanti a un marziano, Ganna è stato il primo degli umani. Il verbanese non è abituato in queste prove a beccarsi 22 secondi. Questo significa che il belga, al suo 42esimo successo in carriera, ha realizzato un exploit fuori del comune, Lo si era già visto alla Liegi-Bastogne-Liegi che andava il doppio degli avversari.

Però un Giro d'Italia dura tre settimane. Per partire in questo modo bisogna davvero sentirsi più forti di tutti. Evenepoel nel 2022 ha già vinto la Vuelta. Il Giro però presenta un finale molto più impegnativo. Bisognerà vedere se il belga riuscirà a mantenere fino a Roma una condizione così brillante. E se Roglic, più esperto, con i suoi 33 anni, riuscirà a dosare meglio le forze.

Ma queste sono supposizioni. Al momento, il re è lui, Evenepoel, Poi si vedrà perchè il Giro è appena cominciato. Per concludere, va segnalato Joao Almeida, autore di una prova sontuosa che gli ha permesso di guadagnare il terzo posto con 29 secondi di distacco dal belga, Anche il suo - cerco un posto sul podio- è un segnale lanciato ai naviganti del Giro.

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