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Giubileo 2025, con il decreto Pnrr si prova ad accelerare: ecco le opere con il turbo

Nella bozza del provvedimento si autorizza la procedura negoziata senza gara per i cantieri più complessi e per la realizzazione della Città dello Sport

di Manuela Perrone

Papa Francesco apre la Porta Santa in occasione del Giubileo della Misericordia (foto Agf)

4' di lettura

È corsa contro il tempo per arrivare pronti al Giubileo del 2025. In attesa del secondo Dpcm che il governo ha promesso entro fine febbraio per licenziare la seconda tranche di opere dopo quelle «indifferibili e urgenti» già approvate e finanziate, anche il primo decreto legge Pnrr dell’esecutivo Meloni prova ad accelerare l’apertura dei cantieri e la realizzazione degli interventi.

“Caput Mundi”, via libera ad altre stazioni appaltanti

Nella bozza del provvedimento circolata nelle ultime ore, è dedicato ai progetti su Roma l’articolo 33, dal titolo «Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 e disposizioni per l’attuazione di “Caput Mundi-Next Generation Eu per grandi eventi turistici”». Il primo comma stabilisce che per i progetti dell’investimento Pnrr “Caput Mundi” (Missione 1 componente c3, investimento 4.3), che vale 500 milioni di euro per 335 interventi a Roma su 283 siti di interesse archeologico e culturale, la società Giubileo 2025 potrà essere affiancata da altre stazioni appaltanti. L’obiettivo, come si legge nella relazione tecnica, è «assicurare il conseguimento di target e milestone e degli obiettivi finanziari stabiliti nel Pnrr», nonché «una pianificazione e realizzazione delle opere e degli interventi funzionali all'evento».

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Città dello Sport, il Demanio potrà procedere senza gara

Per la riqualificazione dell’area di Tor Vergata con le Vele di Calatrava dove dovrà nascere la Città dello Sport per ospitare le celebrazioni del Giubileo, il Dl autorizza l’Agenzia del Demanio ad affidare i lavori, sulla base del progetto di fattibilità tecnico-economica, con procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara. Si tratta dei cantieri per arresto del degrado, messa in sicurezza di aree e tutte le attività necessarie a ottenere il collaudo statico dell'opera realizzata, completamento del palasport per destinarlo ad arena scoperta, superamento delle barriere architettoniche e di servizi igienici per ospitare i fedeli e gli utenti in generale, regimentazione delle acque meteoriche e di realizzazione di un'area verde per l'accoglienza dei fedeli per grandi eventi. Sempre per accelerare, si prevede che il Demanio proceda senza gara anche per affidare i servizi di ingegneria e architettura relativi agli stessi interventi. E che possa utilizzare le risorse previste a legislazione vigente (150 milioni di euro in tutto) per gli investimenti di competenza nel limite di 50 milioni di euro.

Lo sprint per realizzare le quattro opere più complesse

La medesima urgenza è ravvisata nella bozza del decreto legge per alcune delle opere più complesse previste dal dossier Giubileo presentato ufficialmente a Palazzo Chigi il 12 gennaio: il Sottovia di Piazza Pia, la riqualificazione della piazza antistante la Basilica di San Giovanni e di Piazza dei Cinquecento (assieme alle altre aree adiacenti la Stazione Termini) e il completamento del rinnovo dell’armamento della linea A .

Conferenza di servizi semplificata

Per i quattro cantieri, il commissario straordinario per il Giubileo (il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri), con un’ordinanza da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Dl, può disporre che la realizzazione degli interventi da parte dei soggetti attuatori e delle eventuali centrali di committenza avvenga ricorrendo alle seguenti procedure: una conferenza di servizi semplificata, alla quale partecipano tutte le amministrazioni interessate, comprese quelle preposte alla tutela ambientale, del patrimonio culturale, del paesaggio e della salute, per approvare il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell'opera; l’acquisizione e la valutazione della verifica preventiva dell’interesse archeologico nel corso della stessa conferenza, tenuto conto delle preminenti esigenze di appaltabilità dell'opera e di certezza dei tempi di realizzazione; trenta giorni al massimo per concludere la conferenza, prorogabile, su richiesta motivata, soltanto una volta per non più di dieci giorni. Si considera acquisito l'assenso delle amministrazioni che non si sono espresse nel termine di conclusione della conferenza, di quelle assenti o che abbiano espresso un dissenso non motivato o riferito a questioni che non costituiscono oggetto della conferenza.

In caso di impasse la palla passa al Consiglio dei ministri

Sulle determinazioni di dissenso, anche quelle che arrivino dalle amministrazioni preposte alla tutela del paesaggio, dei beni culturali o della salute, è previsto un argine consistente; gli enti devono indicare le misure mitigatrici e le prescrizioni che rendono compatibile l’opera e che devono essere determinate conformemente ai principi di proporzionalità, efficacia e sostenibilità finanziaria dell'intervento risultante dal progetto presentato. Se il “no” preclude in tutto o un parte la realizzazione dell’opera, il commissario straordinario propone al presidente del Consiglio dei ministri di sottoporre, entro i successivi cinque giorni, la questione all'esame del Cdm.

Procedura negoziata senza previa pubblicazione

Ai fini dell'affidamento dei lavori, il commissario straordinario può decidere che la selezione degli operatori economici avvenga secondo procedura negoziata senza previa pubblicazione (ex articolo 32, della direttiva 26 febbraio 2014 n. 2014/24/Ue). Il soggetto attuatore individuerà dunque gli operatori economici da consultare sulla base di informazioni riguardanti le caratteristiche di qualificazione economica e finanziaria e tecniche e professionali desunte dal mercato, nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza, rotazione, e ne selezionerà almeno cinque. A tutte le opere, infine, si applicheranno le procedure e le deroghe previste per gli interventi Pnrr.

Autorizzato il finanziamento di 110 milioni a Roma Capitale

Da ultimo, il decreto stabilisce che con Dpcm una quota pari a 110 milioni (50 milioni nel 2023, 30 per il 2024 e 30 per il 2025) del totale dei finanziamenti stabiliti per il Giubileo 2025 con la legge di bilancio per il 2021 può essere attribuita a Roma Capitale per «la realizzazione degli interventi connessi alle attività giubilari».

La società Giubileo 2025 ha varato il piano degli affidamenti

Nella seduta del 31 gennaio scorso, il Consiglio di amministrazione della società Giubileo 2025 ha approvato il piano degli affidamenti e dato mandato all’amministratore delegato di procedere con le pubblicazioni degli avvisi di preinformazione dei bandi che saranno emanati nel corso del 2023. Il 2 febbraio gli avvisi sono stati effettivamente pubblicati, con la descrizione dei servizi, della durata e della stazione appaltante.

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