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Giuslavoristi, meno ricorsi e più spazio alla mediazione

Con la negoziazione assistita accordi anche in studio. Non solo retribuzioni: focus su whistleblowing e welfare

di Valentina Melis

3' di lettura

Il debutto della negoziazione assistita nelle controversie di lavoro avviate dal 1° marzo scorso, in seguito alla riforma Cartabia del processo civile, ha tradotto in pratica una richiesta che da tempo arrivava dagli avvocati giuslavoristi. Gli eventuali accordi tra le parti del rapporto di lavoro conclusi alla fine della nuova procedura sono parificati alle conciliazioni “tombali” firmate nelle sedi protette individuate dalla legge. È un’innovazione introdotta per potenziare gli strumenti di deflazione del contenzioso, aggiuntiva rispetto alle vie di conciliazione già esistenti (sedi sindacali, ispettorati del lavoro e commissioni di certificazione). «Grazie alla riforma Cartabia – spiega l’avvocato Franco Toffoletto, managing partner dello studio Toffoletto De Luca Tamajo – e all’istituto della negoziazione assistita, fino a quest’anno non utilizzabile per le controversie di lavoro, gli avvocati, quando raggiungeranno un accordo per i propri clienti, non dovranno recarsi in luoghi diversi per sottoscrivere nuovamente l’atto che hanno negoziato e scritto, per renderlo valido e inoppugnabile in base all’articolo 2113 del Codice civile. Un po’ di burocrazia resta, come la necessità di trasmettere l’atto a una commissione di certificazione e all’Ordine degli avvocati, ma è certamente un grande risultato di semplificazione».

Le cause di lavoro e previdenza sono calate notevolmente negli ultimi anni, passando da 404.144 procedimenti sopravvenuti nel 2014 a 288.205 nel 2022 (-28,6%). Le nuove cause di lavoro privato si sono ridotte nello stesso periodo del 41,2 per cento (da 105.106 a 61.715). Un trend che ha portato gli studi focalizzati sul lavoro, negli ultimi anni, a specializzarsi sempre più su ambiti di consulenza stragiudiziale, anche con l’integrazione tra professionalità diverse. Le novità normative – in termini di riforme – e i cambiamenti nel mondo del lavoro negli ultimi anni non sono mancati, richiedendo team specializzati di volta in volta su privacy, smart working, whistleblowing, welfare, lavoro tramite piattaforme digitali, trasferimenti aziendali, operazioni di ristrutturazione.

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Lo studio Toffoletto De Luca Tamajo, 95 anni di storia, 29 soci e oltre 100 tra collaboratori e dipendenti in 12 sedi in Italia, dedito esclusivamente al lavoro, ha proseguito nella strada intrapresa nel 2017 con l’integrazione fra l’ambito fiscale e quello giuslavoristico, poi ampliata nel 2020 alla consulenza del lavoro. Le competenze sono state integrate anche nei prodotti legali e digitali per le aziende, per affrontare problematiche specifiche.

L’attività di consulenza pesa più del contenzioso anche per Elexia-Avvocati & commercialisti, nato nel 2015, che oggi conta 40 professionisti nelle sedi di Milano, Roma e Firenze. «La proporzione fra l’attività di consulenza e il contenzioso – spiega l’avvocato Gianluca Crespi, responsabile del dipartimento di diritto del lavoro – è 70%/30%, pur restando il contenzioso una palestra straordinaria per i giovani avvocati». Lo studio ha fatto dell’integrazione fra professioni diverse uno dei suoi punti di forza: «Il diritto del lavoro non è ancillare – spiega ancora Gianluca Crespi – ma fondamentale in una serie di operazioni che vedono in prima linea anche i commercialisti, come le riorganizzazioni aziendali o le ristrutturazioni del debito. Fra avvocati e commercialisti del nostro studio c’è dunque una continua circolazione del lavoro e del sapere».

La consulenza giuslavoristica si articola su piani differenziati per gli avvocati specializzati nell’assistenza ai lavoratori. «C’è una forte differenza – spiega Franco Scarpelli, professore ordinario di diritto del lavoro presso l’Università di Milano Bicocca e socio fondatore del network Legalilavoro – tra i lavoratori cognitivi, tecnici e manager (quadri o dirigenti), autonomi e collaboratori da un lato e lavoratori a bassa o media professionalizzazione dall’altro. I primi cercano sul mercato consulenze sui contratti di lavoro, sulla gestione del rapporto, sull’assistenza nell’uscita dal lavoro, talvolta con patti di non concorrenza molto vincolanti, e sull’articolazione della retribuzione, spesso più complessa dal punto di vista legale rispetto al passato. Gli altri lavoratori sentono di più il tema di salari insufficienti, della precarietà e della sicurezza personale e sociale. Spesso – continua Scarpelli – veniamo contattati anche da lavoratori che ci hanno individuato tramite il sito e che sono attenti a una trasparente informazione sulle caratteristiche dello studio». Legalilavoro è un network di dieci studi legali con 70 avvocati specializzati in diritto del lavoro che mira a offrire ai lavoratori servizi e consulenze legali di qualità.

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