ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùPenale

Giustizia riparativa: in arrivo l’elenco dei mediatori esperti

Pubblicati i decreti sui professionisti: serve una formazione di 680 ore, il doppio di quanto indicato dalla riforma. Incompatibilità per gli avvocati del distretto. Stop ai mediatori civili e familiari

di Valentina Maglione

(Gorodenkoff - stock.adobe.com)

5' di lettura

Si prepara l’elenco dei mediatori esperti in giustizia riparativa, i professionisti chiamati a condurre i programmi che coinvolgono vittima e reo per risolvere le questioni derivanti dal reato. Ma chi intende iscriversi all’elenco dovrà superare una formazione più lunga e fare i conti con più «paletti» rispetto a quelli che indicava la riforma penale, che ha introdotto nel nostro ordinamento la «disciplina organica della giustizia riparativa».

È infatti previsto un percorso di formazione di 680 ore (160 di formazione teorica, 320 di formazione pratica e 200 di tirocinio), il doppio rispetto alle «almeno» 340 ore (240 tra teoria e pratica e 100 di tirocinio) indicate dal decreto legislativo. Inoltre, è fissata l’incompatibilità per chi esercita la professione forense o le funzioni di magistrato onorario nello stesso distretto. E, tra i requisiti, figura il non essere iscritto all’albo dei mediatori civili, commerciali e familiari.

Loading...

A dare le indicazioni sono i due decreti 9 giugno 2023 del ministero della Giustizia – uno dedicato alla formazione dei mediatori esperti e l’altro all’istituzione dell’elenco – previsti proprio dalla riforma penale (decreto legislativo 150/2022) e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale 155 di mercoledì 5 luglio.

La giustizia riparativa

In base alla riforma, che generalizza l’applicazione di istituti già utilizzati da tempo in campo minorile, le disposizioni sulla giustizia riparativa si applicherebbero nei procedimenti penali e nella fase dell’esecuzione della pena dal 30 giugno scorso (dopo sei mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo 150, avvenuta il 30 dicembre 2022). La riforma ha stabilito la possibilità, per la vittima del reato e la persona indicata come autore, oltre agli altri eventuali interessati, di accedere ai programmi di giustizia riparativa in modo volontario, in qualsiasi stato e grado del procedimento e senza preclusioni per la fattispecie di reato o la sua gravità. Si tratta di una possibilità comunque mediata dal giudice, che dispone con ordinanza l’invio al Centro per la giustizia riparativa, e che può portare benefici, se si conclude con un esito riparativo. Così, nel processo, può essere valutata come circostanza attenuante o anche generare la remissione tacita della querela e, nell’esecuzione della pena, essere valutata per l’assegnazione al lavoro all’esterno o per permessi premio o misure alternative al carcere.

Nei fatti, però, per far decollare l’istituto mancano alcuni tasselli, come l’organizzazione dei Centri per la giustizia riparativa. E, sebbene siano stati pubblicati i decreti ministeriali sui professionisti, anche l’avvio dell’elenco non sarà immediato.

L’elenco

È intanto prevista una norma transitoria per il primo popolamento. Può chiedere l’iscrizione chi, al 30 dicembre 2022, aveva già acquisito formazione ed esperienza (si vedano le schede a fianco). Le domande di iscrizione andranno presentate entro sei mesi dalla pubblicazione dei modelli sul sito del ministero e il procedimento si dovrà concludere entro 45 giorni.

Per i potenziali nuovi mediatori, invece, i tempi saranno nettamente più lunghi. Le durate doppie rispetto al decreto legislativo possono mirare, ragiona Adolfo Ceretti, già coordinatore, nella scorsa legislatura, del gruppo di lavoro per la giustizia riparativa, «da un lato a escludere le persone non sufficientemente motivate e dall’altro ad assicurare la formazione più completa possibile». Ma il percorso richiederà qualche tempo per essere attivato (da Università e Centri) e poi svolto dagli aspiranti mediatori: «La rete esistente – osserva Ceretti – può reggere in alcune zone anche un numero maggiore di programmi di giustizia riparativa. Ma se ci sarà, come auspicato, un incremento di invii da parte della magistratura, servirà un adeguato potenziamento. Crea più di una preoccupazione il fatto di non poter contare su nuovi mediatori per almeno due anni».

Le nuove norme, peraltro, rischiano di disincentivare l’iscrizione degli avvocati. «Lascia perplessi l’incompatibilità con l’esercizio della professione forense nello stesso distretto – osserva Donato Di Campli, consigliere del Consiglio nazionale forense –: di fatto, sembra escludere dalla giustizia riparativa l’avvocatura, che invece ha interesse a essere coinvolta. Né convince lo stop ai mediatori civili e familiari: la mediazione è unica».

Non solo. «Ci sono professionisti – nota Demetrio Calveri, vicepresidente dell’associazione dei mediatori penali Airac – che hanno seguito un corso facendo legittimo affidamento sulla durata della formazione prevista dal decreto 150. Ora saranno esclusi dal primo popolamento dell’elenco».

Le indicazioni dei decreti ministeriali

1 - I professionisti
I mediatori esperti

Il mediatore esperto in programmi di giustizia riparativa è un professionista, imparziale e adeguatamente formato, che conduce i programmi, mediativi o comunque dialogici, a cui partecipano volontariamente la vittima, chi è indicato come autore dell’offesa, i familiari e chi vi abbia interesse, per risolvere le questioni derivanti dal reato e raggiungere un accordo per riparare l’offesa e ricostruire la relazione.

2 - La formazione/1
Università e Centri

I mediatori esperti devono svolgere una formazione teorico-pratica. Si tratta di un percorso unitario istituito presso le Università (che assicurano la formazione teorica), in collaborazione con i Centri per la giustizia riparativa (che si occupano della formazione pratica). I partecipanti al percorso possono essere al massimo 25. Per iniziare il percorso occorre essere laureati e superare un colloquio di ammissione.

La formazione/2
I tempi e i contenuti

La formazione teorica iniziale consiste in un corso di almeno 160 ore su giustizia riparativa, diritto penale e procedura penale, diritto penitenziario, diritto minorile, criminologia, vittimologia e materie correlate. La formazione pratica iniziale è di almeno 320 ore e si svolge in presenza. È poi richiesto un tirocinio di 200 ore presso i Centri, con l’affiancamento in almeno dieci programmi. Infine, previste prove finali teorica e pratica.

4 - L’elenco
Tenuto dalla Giustizia

È istituito presso il ministero della Giustizia l’elenco dei mediatori esperti abilitati alla conduzione dei programmi di giustizia riparativa. Sarà consultabile online, una parte accessibile a tutti e l’altra ad accesso riservato. In futuro potrà iscriversi chi completa il percorso formativo e supera le prove finali teorica e pratica. La domanda di iscrizione va presentata via Pec usando i modelli predisposti dal ministero.

5 - Disciplina transitoria
Le prime iscrizioni

È inserito nell’elenco chi al 30 dicembre 2022 (in alternativa):
- ha formazione sulla giustizia riparativa ed esperienza almeno quinquennale;
- ha formazione teorica e pratica in giustizia riparativa e tirocinio (almeno 160, 320 e 200 ore): va superata una prova pratica valutativa;
- ha prestato servizio presso i servizi minorili della giustizia o gli uffici di esecuzione penale esterna, ha una adeguata formazione ed esperienza.

6 - I «paletti»
Requisiti e incompatibilità

Chi chiede l’inserimento nell’elenco non può essere iscritto all’albo dei mediatori civili, commerciali o familiari. Non è possibile svolgere l’attività di mediatore esperto nello stesso distretto di corte d’appello in cui si svolgono le funzioni di magistrato onorario o si esercita in via prevalente la professione forense o la esercitano gli associati o soci, il coniuge e il convivente, i parenti fino al secondo grado o gli affini entro il primo grado.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti