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Glencore, piano con Li-Cycle per il più grande hub di riciclaggio delle batterie

Glencore e LiCycle hanno sottoscritto un accordo che punta a valutare congiuntamente la fattibilità e il successivo sviluppo di un impianto hub a Portovesme che produrrà materie prime critiche per le batterie tra cui nichel, cobalto e litio a partire dal contenuto delle batterie esauste

di Davide Madeddu

3' di lettura

Nell'impianto metallurgico di Portovesme della Glencore, il primo Recycling hub per la produzione di litio riciclato di qualità per batterie oltre che nichel e cobalto riciclati. Il nuovo corso dello smelter che lavora piombo e zinco (la prima linea è ferma dal 14 febbraio, la seconda viaggia a ritmo ridotto a causa degli alti costi energetici), guarda all'economia circolare e punta a occupare uno spazio importante nello scenario internazionale. Primo fra tutti, quello europeo.

A portare avanti il progetto attraverso uno studio congiunto è la stessa Glencore, gruppo che controlla la Portovesme srl proprietaria dello stabilimento, con la Li-Cycle azienda leader nel settore del recupero delle risorse delle batterie agli ioni di litio e «principale società di recupero di batterie agli ioni di litio nel nord America». Le due aziende, come annunciano in una nota congiunta, «hanno sottoscritto una lettera di intenti per valutare congiuntamente la fattibilità e il successivo sviluppo di un impianto hub a Portovesme che produrrà materie prime critiche per le batterie tra cui nichel, cobalto e litio a partire dal contenuto delle batterie esauste».

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La sfida del sito metallurgico

L'hub di Portovesme si avvarrà della tecnologia idrometallurgica all'avanguardia di Li-Cycle e, come sottolineano, «costituirà il più grande impianto di fabbricazione di prodotti sostenibili per batterie in Europa». Una sfida importante per il sito metallurgico dei metalli non ferrosi del sud Sardegna, attivo dai primi trent’anni del 1900, come sottolinea Kunal Sinha responsabile globale divisione recycling Glencore: «Questo progetto, unito alla nostra attuale presenza nella fornitura di materie rime e nel recupero dei metalli delle batterie rafforza la nostra ambizione di diventare partner di riferimento in materia di economia circolare per l'industria europea e delle batterie e dei veicoli elettrici».

«Ciò rappresenta un passo significativo nella nostra collaborazione con Li-Cycle, un partner privilegiato nel settore del recupero delle batterie agli ioni di litio - aggiunge Sinha -. La creazione di un hub attraverso la trasformazione del nostro sito di Portovesme che potrebbe diventare la nostra prima attività industriale di Glencore per la produzione di litio per batterie ci consentirà di chiudere effettivamente con i nostri clienti europeo Oem e gigafactory, tutti gli aspetti della catena di approvvigionamento. In questo modo, toglieremo i tempi di consegna, contribuiremo a diminuire le emissioni riducendo al minimo la logistica di trasporto e sosterremo le ambizioni dell'Italia e dell'Europa di essere protagonisti a livello globale nell'economia circolare».

Una joint venture per la gestione

Le due aziende prevedono di formare una joint venture paritaria con l’obiettivo di riutilizzare una parte del complesso metallurgico di Portovesme in cui si punta a realizzare l'hub.Il progetto prevede anche un finanziamento competitivo a lungo termine da parte di Glencore per sostenere la quota di investimento di Li-Cycle. Una volta operativo l'hub di Portovesme dovrebbe avere una capacità di trattamento pari a 50-70 mila tonnellate di Black mass all'anno o l'equivalente di 36gwh di batterie agli ioni di litio. La Black mass trattata nell'hub dovrebbe essere fornita dalla crescente rete Spoke di Li-Cycle in Europa attraverso la rete commerciale di Glencore.

Il punto di riferimento in Europa

«L’hub di Portovesme – sottolinea Tim Johnston co-fondatore e presidente esecutivo di Li-Cycle – rappresenta un progetto di riferimento per l'industria europea del recupero delle batterie e costituirà la più grande fonte di litio riciclato per batterie del continente». L'hub di Portovesme, come annunciano le due aziende, dovrebbe essere il primo impianto nel suo genere e della sua portata a entrare in funzione in Europa. Entro 60 giorni studio di fattibilità definitivo il completamento dello studio entro meta del 2024 . La costruzione e messa in funzione dell'hub è prevista tra la fine del 2026 e l'inizio del 2027.


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