Gli aggettivi dei Commissari Ue al tempo della trattativa con Roma sui conti pubblici
di Andrea Carli
2' di lettura
Se letti nel contesto e nell’atmosfera del lungo braccio di ferro tra il governo Conte e la Commissione europea, a seguito della scelta di Roma di mantenere la barra dritta sul deficit al 2,4% del Pil nel 2019, alcuni aggettivi e avverbi utilizzati dai Commissari europei Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici di recente rendono particolarmente l’idea del messaggio che hanno inteso trasmettere.
Le parole di Dombrovskis: considerevole, materialmente, coscientemente
Martedì 6 novembre, due giorni prima che la Commissione pubblicasse le previsioni economiche che taglieranno le previsioni sul pil dell’Italia del 2018 da 1,3% a 1,1% e limeranno il 2019 da 1,1% a 1,2%. Il vicepresidente della Commissione, il lettone Valdis Dombrovskis, lancia un avvertimento: la correzione della manovra italiana dovrà essere «considerevole».
E aggiunge che il Documento programmatico di bilancio dovra cambiare «materialmente». Andando indietro nel tempo, si arriva al 23 ottobre: nella conferenza stampa al termine della riunione dei commissari, ancora il vicepresidente della Commissione sottolinea che il governo italiano sta «apertamente» e «coscientement e» andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati Ue. Ancora indietro: 2 ottobre. L’Italia, spiega, ha il secondo debito in Ue dopo la Grecia e il più alto costo per il servizio del debito nella Ue quindi, continua, è importante che si attenga a politiche di bilancio «responsabili» per mantenere i tassi ad un livello accettabile.
E quelle di Moscovici: credibile, legittimo, leale, costruttivo
A delineare la posizione di Bruxelles nella trattativa sui conti pubblici è anche il Commissario agli affari economici Pierre Moscovici. Anche in questo caso gli aggettivi sono degli indicatori da prendere in considerazione. 6 novembre. All’arrivo all’Ecofin, il francese confida: «Ci aspettiamo una risposta forte e precisa da parte del governo italiano». Si va indietro. 23 ottobre. Moscovici fa riferimento a Tria, e dice che il ministro « è sempre un interlocutore credibile e legittimo». Poi, a commento della linea del governo M5s-Lega sui conti pubblici, chiosa: «Siamo di fronte a una deviazione chiara, netta e in un certo modo rivendicata». 19 ottobre. Dalla sede romana della rappresentanza Ue in Italia, il commissario ricorda che il popolo italiano ha bisogno di una spesa pubblica che sia «intelligente». E aggiunge: «Ora sono qui per una visita formale. Il giorno in cui dovessi fare una vista informale a Roma sarei felice di incontrare Matteo Salvini o Luigi Di Maio, non so se il dialogo sarà costruttivo ma sicuramente sarà amichevole e interessante. Parlarsi è sempre interessante, il dialogo è sempre utile e li vedrei volentieri». Dopo l’incontro con il ministro degli Affari esteri Moavero Milanesi, una nota della Farnesina fa sapere che i due «hanno concordato sull’importanza di mantenere la discussione in un’atmosfera improntata a un corretto, leale e costruttivo confronto delle rispettive valutazioni, in coerenza con le normative vigenti».
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