Gli aiuti dell’Europa valgono 93 miliardi e siamo impegnati per aumentarli
Questa situazione eccezionale richiede una solidarietà e un sostegno eccezionali. Stiamo intervenendo rapidamente per attutire il colpo
di Valdis Dombrovskis*
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Nel corso della storia, le pandemie hanno colpito le civiltà a più riprese. La pandemia di coronavirus si è diffusa a grande velocità provocando una grave emergenza sanitaria pubblica e uno shock nelle economie europee e mondiali.
L'impatto sui mezzi di sussistenza delle persone, sulle imprese di ogni dimensione e sulla crescita economica è estremamente negativo e le ripercussioni sociali sono gravi e molteplici. In tutta Europa le imprese sono in difficoltà e alcune lottano per sopravvivere. Molte sono costrette a ridurre il personale o l’orario di lavoro, con conseguente diminuzione del reddito dei lavoratori. Anche se, come tutti ci auguriamo, riusciremo a rallentare il diffondersi del virus, ci vorrà tempo affinché l’attività economica si riprenda. Molti settori stanno soffrendo. I trasporti, il turismo, la ristorazione e la vendita al dettaglio sono stati i primi ad essere colpiti, ma ora il calo di fiducia delle imprese è generale e i lavoratori interessati sono decine di milioni.
Questa situazione eccezionale richiede una solidarietà e un sostegno eccezionali. Stiamo intervenendo rapidamente per attutire il colpo. La nostra priorità è garantire che i sistemi sanitari europei dispongano di tutte le risorse di cui hanno bisogno, in termini sia di materiali che di denaro; che le imprese colpite abbiano liquidità sufficiente a restare a galla; e che i posti di lavoro e il reddito dei dipendenti e dei lavoratori autonomi siano tutelati. Stiamo usando tutta la flessibilità delle norme di bilancio dell’Ue per sostenere i governi nazionali ad agire con decisione per fronteggiare l’impatto socioeconomico della crisi. Abbiamo *-attivato la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita affinché le autorità nazionali siano libere di fare tutto il possibile per sostenere i sistemi sanitari, le imprese e i lavoratori. E stanno già facendo tanto. A livello nazionale, le misure di sostegno di bilancio ammontano a circa il 2,2% del Pil nell’Ue-27. Per il sostegno di liquidità arrivano all’incirca al 13,7% del Pil.
Per quanto riguarda la sanità, stiamo lavorando affinché le apparecchiature mediche arrivino dove sono più necessarie, grazie a bandi congiunti e alla libera circolazione delle merci nel mercato unico. Sosteniamo anche la ricerca per lo sviluppo di un vaccino. Per mantenere a galla le nostre imprese, la Commissione europea sta lavorando su tutti i fronti per offrire un sostegno di cassa immediato alle imprese interessate e per assicurarsi che conservino la capacità produttiva. Ciò significa usare il bilancio dell’Ue al massimo e in modo flessibile per sostenere le imprese e i lavoratori e affrontare lo stress di liquidità avvertito in particolare dalle Pmi. La nostra iniziativa di investimento in risposta al coronavirus mette 37 miliardi di euro a disposizione della risposta alla crisi (sistemi sanitari, piccole e medie imprese, lavoratori e parti vulnerabili delle nostre economie), rafforzati da altri 28 miliardi di fondi Ue non assegnati. Abbiamo anche modificato le norme sui fondi strutturali affinché i governi nazionali possano usarli in modo flessibile.
Poi, con il contributo delle garanzie di bilancio dell’Ue, il Fondo europeo per gli investimenti sarà in grado di incentivare le banche a fornire liquidità. Ciò dovrebbe far arrivare circa 8 miliardi di finanziamenti ad almeno 100milaPmi e imprese a bassa e media capitalizzazione. E la Banca europea per gli investimenti libererà altri 20 miliardi di crediti alle Pmi destinati a finanziare il capitale di esercizio.
Complessivamente, i finanziamenti a livello Ue raggiungono i 93 miliardi di euro e stiamo lavorando per aumentarli ulteriormente. Ai debitori colpiti dall’emergenza coronavirus sarà concessa una sospensione del debito per ritardare il rimborso dei prestiti e ridurre la pressione sulle finanze.
E non è tutto. Abbiamo attivato norme temporanee sugli aiuti di Stato per garantire che le imprese, di qualsiasi dimensione, ottengano la liquidità necessaria per continuare ad operare e preservare i posti di lavoro.
Gli strumenti a disposizione sono le sovvenzioni dirette, gli anticipi rimborsabili o le agevolazioni fiscali; le garanzie statali sui prestiti bancari alle imprese; o i prestiti pubblici agevolati alle imprese.
L’Italia ne ha già beneficiato. La Commissione ha approvato un regime italiano di sostegno da 50 milioni di euro per produrre e distribuire mascherine e attrezzature mediche, come ventilatori, occhiali protettivi, camici e tute di sicurezza. Il regime si applicherà alle imprese che istituiscono nuovi impianti di produzione o che espandono o trasformano quelli esistenti.
Le banche svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere l’economia reale fornendo liquidità alle imprese. La Banca centrale europea ha agito in modo deciso con l’annuncio del programma di acquisto per l’emergenza pandemica. Questo programma temporaneo di acquisto di titoli con una dotazione di 750 miliardi aiuterà a garantire che tutti gli Stati membri possano beneficiare di condizioni di finanziamento favorevoli che consentano loro di assorbire lo shock.
Quanto ai posti di lavoro, la pandemia dimostra la necessità di una piena solidarietà europea accompagnata da una risposta flessibile, ma coordinata.
Contribuiremo ai lavori dei Ministri delle Finanze su ulteriori misure per aiutare le nostre economie a superare la tempesta. Esamineremo tutti gli strumenti a nostra disposizione e per ogni misura futura avremo bisogno della piena adesione politica. Contribuiremo anche ad elaborare una strategia di uscita coordinata che ci guidi verso un percorso di ripresa economica dopo che il virus avrà raggiunto il picco.
È in primo luogo una questione di solidarietà, cooperazione e unità a livello europeo. Continueremo ad agire con decisione e insieme per superare la tempesta.
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