A Lecce nella città dorata tra luoghi iconici e nuovi indirizzi
Gli angioletti di Santa Chiara e i gladiatori dentro il MUST
Sono paffuti, quasi gaudiosi gli angioletti che danno il benvenuto a chi raggiunge Lecce in questo ultimo scorcio di ottobre, ancora benedetto dal tepore. Ti guardano dalla facciata della Chiesa di Santa Chiara, quasi volessero trasmettere la stessa gioia che provano loro lassù. Del resto, questo gioiello del barocco salentino adesso ha completato la sua metamorfosi contemporanea grazie al recupero integrale del Monastero quattrocentesco attiguo, in cui sprizza vitalità e fantasia il nuovo Museo storico della città: nei suoi lunghi corridoi, nelle sale dalle volte in pietra chiara si entra in intima confidenza con il passato messapico, romano, bizantino, svevo-normanno di Lecce, che vanta ben due anfiteatri (quello centrale, in piazza Sant’Oronzo, accanto allo scenografico Sedile, sarà riaperto presto al pubblico, mentre Rudiae è già visitabile) ad appena due chilometri di distanza l’uno dall’altro. Il Teatro, invece, si trova proprio alle spalle del MUST e dal primo piano di quest’ultimo si gode una vista spettacolare della cavea. Il cortile più grande ospita inoltre MUSTiciù, caffè bistrò in cui gustare tra strelitzie, alberelli di corbezzolo e limone quel dolce pasticciotto che ai putti lassù deve evidentemente essere stato gradito.