Gli ex devono garantire ai nonni il diritto di poter visitare i nipoti
Gli incontri: se la coppia si divide ai minori va garantita la conservazione dei rapporti affettivi. Ma il giudice valuta più fattori e decide caso per caso
di Selene Pascasi
I punti chiave
6' di lettura
Da quando mio figlio si è separato, c’è sempre qualche imprevisto che mi impedisce di stare con i nipoti. Temo che mia nuora, con la quale non ho mai avuto rapporti pacifici, accampi delle scuse per impedirmi di vederli. Ho sentito dire che non si possono estromettere senza motivo i nonni dalla vita dei nipoti. È così?
Si, è così, anche perché al diritto dei nonni di stare con i nipoti per conservare il legame affettivo corrisponde quello dei nipoti di continuare a vederli, così che l’eventuale incrinarsi dell’amore tra i genitori non possa ripercuotersi sul loro benessere. A garantirlo, c’è da una parte l’articolo 317 bis del Codice civile che prevede il diritto degli ascendenti, quindi dei nonni, di mantenere rapporti significativi con i nipoti minori e, dall’altra, le istruzioni dei giudici che ne hanno individuato modalità e limiti.
Ciò che va prioritariamente considerato è l’aspetto fondamentale della questione: il superiore interesse del minore come bussola per ogni decisione. Ciò vuol dire che in tribunale si valuteranno due aspetti. Innanzitutto, si dovrà appurare, prove alla mano, se la frequentazione dei nonni procuri dei seri pregiudizi ai nipoti. In tale evenienza, l’eventuale opposizione agli incontri da parte dei genitori sarà legittima e il giudice potrà anche formalizzarla sancendo lo stop alle visite o vietando ogni contatto. Situazioni in cui il diritto dei nonni è recessivo rispetto alla serenità dei nipoti (Cassazione, 9145/2020). Se, invece, non si ravvisino rischi per il loro benessere, e abbiano un’età tale da saper discernere e comprendere le conseguenze delle opinioni espresse, il giudice li ascolterà per acquisirne il punto di vista. Solo allora, sarà in grado di intraprendere la decisione migliore per i minori mettendo sul piatto della bilancia il rischio di lesione alla loro tranquillità ed il vantaggio derivante dalla partecipazione dei nonni al progetto educativo e formativo che li riguarda, senza imporne la presenza se i nipoti abbiano riferito di non gradirla. Per limitare il contenzioso, però, sarebbe opportuno che, in sede di divisione della coppia e regolamentazione del percorso di crescita della prole, si precisino le future modalità di frequentazione dei nonni.
Tornando al suo quesito, non le si può impedire di passare del tempo con i nipotini ma, seppure prendesse l’iniziativa di chiedere l’intervento del giudice, non è scontato che sancisca in suo favore il diritto di stare con loro. Questo perché, come spiegato, vanno soppesati più fattori prima di arrivare a una conclusione che possa soddisfare pienamente gli interessi dei minorenni, clima familiare incluso. Può accadere, per esempio, che tra consuoceri non corra buon sangue e che, magari in occasione delle festività, litighino in presenza dei nipoti. Ecco che, caso per caso, il giudice stabilirà se quei bisticci siano gravemente nocivi per i minori che vi assistano o se, invece, rientrino in una quotidianità accettabile sebbene movimentata. Tenga presente, poi, le farà piacere saperlo, che l’orientamento dei giudici è via via più garantista verso i nonni allontanati dalla vita dei nipoti o trattati come degli estranei. Non solo. Se usualmente si tutela il diritto dei nonni a mantenere saldo il legame con i nipoti, la Corte di appello di Venezia (decreto 18 febbraio 2022) va ben oltre e, ribaltando la pronuncia del tribunale, accoglie il reclamo proposto da una nonna, acconsentendo alla sua richiesta di vedere la nipote che non aveva mai incontrato. Ipotesi in cui, pur non essendoci alcun legame pregresso da custodire, alla nonna viene concessa la chance di costruirlo. Per di più, la Corte di cassazione estende la tutela riservata ai nonni a chi li affianchi, che sia il nuovo coniuge, il convivente o il partner non importa, purché idonei ad instaurare con il minore una relazione affettiva stabile che possa regalargli unicamente benefici.
Dal tribunale le soluzioni «su misura» per ogni situazione
L’ex compagna di mio figlio mi ha detto chiaramente che non è d’accordo al fatto che io voglia stare almeno un pomeriggio a settimana con i nipoti e, se provo a suonare al suo campanello, non mi risponde. Qual è la procedura per rivolgermi al giudice?
La procedura per ottenere il ripristino delle visite ai suoi nipotini, cui purtroppo si deve ricorrere quando il dialogo non è un’ipotesi praticabile come accade nel suo caso, non è complessa e relativamente rapida anche se, va detto, la tempistica dipende soprattutto dai ritmi e dai carichi processuali dei vari Tribunali. Come primo passo, le consiglio di rivolgersi ad un avvocato di fiducia che tenterà di risolvere la situazione in via bonaria almeno per quanto possibile cioè invitando la signora a consentirle gli incontri con i suoi nipoti. Se non otterrà l’esito sperato e, quindi, solo come approdo estremo, avvierà una vera a propria causa ricorrendo al Tribunale per i Minorenni del luogo di residenza abituale dei minori. Azione prevista, a tutela dei nonni, dall’articolo 317 bis del Codice civile. Il giudice esaminerà la vicenda, sentirà i minorenni se non siano troppo piccoli, non mi specifica la loro età e perciò non posso darle riferimenti precisi, e quando avrà un quadro chiaro dei fatti adotterà la soluzione che riterrà più adatta a garantirne l’interesse.
Pur tra conflitti familiari relazioni da salvaguardare
Da quando mio figlio si è sposato accade di frequente che, specie durante i pranzi domenicali, i consuoceri non manchino di rivangare vecchi aneddoti e così accendere discussioni a discapito della serenità di mia nipote adolescente. È ragione valida per chiedere loro di allontanarsi per qualche tempo da lei?
Dipende dai casi. Non esiste una risposta univoca, nel senso che bisogna sempre indagare per capire se l’animosità familiare provochi o meno ripercussioni negative sulla serenità dei minori coinvolti, tenendo conto che nella sua vicenda la ragazza è adolescente e quindi vive una fase della vita già abbastanza delicata. In linea di massima, però, la semplice conflittualità tra i rami familiari potrebbe non bastare per indurre il giudice ad adottare un provvedimento drastico come l’allontanamento dei nonni dalla nipote. Perché ciò accada, infatti, occorre portare al giudice la prova – e non sempre è compito facile – che la condotta dei nonni sia concretamente deleteria per lei.
Se i minori sono strumentalizzati si possono bloccare gli incontri
Mia figlia è divorziata e ha un bimbo di cinque anni. Spesso, però, quando i nonni paterni vanno a trovarlo ne approfittano per prenderlo in disparte e raccontargli falsità o cattiverie su sua madre tanto che ormai rifiuta persino di farsi abbracciare da lei, ed è sempre malinconico. Cosa posso fare?
Può rivolgersi al giudice che deciderà guardando innanzitutto al superiore interesse del minore. Così, se ritenga che vedere i nonni non sia proficuo per lui o gli provochi dei danni – e dal turbamento che mi riferisce, l’ipotesi è probabile – potrà, come ribadito dalla Cassazione con la sentenza 2881/2023, anche impedire ai suoi ex consuoceri di frequentarlo almeno fino a quando non cambino radicalmente modo di fare. Insomma, a fronte di casi nei quali non sia sufficiente il buon senso a far superare le frizioni fra gli adulti, il diritto dei nonni di trascorrere del tempo con il nipote può cedere se non ne comporti un arricchimento spirituale e affettivo o, peggio, gli rechi pregiudizi (Corte di appello di Milano, decreti 28 aprile e 8 giugno 2022) o disequilibrio emotivo.
Sulle scelte va ascoltato il nipote capace di discernere
Nostra nipote quindicenne è in lite con il padre che non ha intenzione di mandarla al mare con noi nonni perché siamo atei e questo lo disturba. Se dovessimo finire in tribunale, conterebbe l’opinione della ragazza?
Si. Il minore che ha compiuto 12 anni o sia più piccolo ma in grado di capire è ascoltato dal giudice nell’adottare decisioni che lo riguardino e si terrà conto della sua opinione vista l’età e il livello di maturità. L’articolo 473 bis.4 del Codice di procedura civile introdotto dalla Riforma Cartabia specifica che se il giudice non procede all’ascolto – perché lo reputi contrario all’interesse del minore, manifestamente superfluo, ne accerti l’impossibilità fisica o psichica o sia il minore stesso a dichiarare la volontà di non esprimersi – dovrà darne atto con un provvedimento motivato. L’articolo 473 bis.5, poi, precisa le modalità di ascolto del minore tra cui la possibilità per il giudice di farsi assistere da esperti, di sentirlo in orari compatibili con gli impegni scolastici e anche fuori dai tribunali.
Frequentazione allargata anche a coniugi e partners
Mi è stato riconosciuto dal giudice il diritto di vedere i nipoti dopo la separazione di mia figlia dal marito. Lui, però, pretende che io li incontri quando in casa non c’è il mio attuale compagno nonostante lo conoscano da tempo e gli siano molto legati. Può veramente impormi questa assurda condizione?
Se i rapporti tra i minori e il suo partner sono sereni, nessuno può imporle di tenerli lontani da lui. Sul punto, i giudici, sono stati chiari: il diritto dei nonni a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, che godono dello speculare diritto a stare con loro, non va riconosciuto solo ai soggetti legati al minore da un rapporto di sangue – cioè ai nonni biologici – ma anche a ogni altra persona che li affianchi. Ciò, sia che si tratti di un coniuge, sia che si tratti di un convivente di fatto. L’importante è che, come nel suo caso, la persona in questione si sia dimostrata idonea ad instaurare con i bambini un legame affettivo stabile da cui possano trarre beneficio sul piano della loro formazione ed equilibrio psico-fisico. A dirlo, richiamando i principi sanciti dall’articolo 8 Cedu, dall’articolo 24, comma 2, della Carta di Nizza e dagli articoli 2 e 30 della Costituzione, è anche la Cassazione 34566/2022.
loading...