Professionisti: dalla cancelleria alle agende, gli indizi che insospettiscono il Fisco
Gli indizi in comune per tutti i professionisti
Nella metodologia di controllo messa a punto dalle Entrate ci sono innanzitutto una serie di comportamenti, dati e situazioni comuni a tutti i professionisti che potrebbero portare a verifiche più mirate. In generale l’attenzione del Fisco si concentrerà su:
● Confronto tra fatture attive e informazioni in anagrafe tributaria su redditi da lavoro autonomo;
● verifica dell'inserimento nei costi residuali di spese non correlate all'attività esercitata o non documentate;
● fitto figurativo dello studio (se proprietà) o anti-economicità di canoni corrisposti a società riconducibili ai professionisti stessi;
● riscontro della retribuzione conseguibile da una attività di lavoro dipendente nello stesso settore rispetto ai redditi dichiarati;
● acquisizione schedario dei clienti, supporti magnetici in studio, fascicoli anche informatici e mail (se non lette occorre autorizzazione Procura);
● agende degli appuntamenti e appunti;
● analisi dei prelievi: se modesti o assenti si potrebbe confermare l'esistenza di compensi sottratti all'imposizione;
● ampiezza del rischio professionale coperto con assicurazione e volume d'affari dichiarato;
● esistenza di un sito Internet