ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùSpazio

Gli inglesi scendono dai razzi europei: il Copernicus costa troppo (ma fa gola)

Dopo la Brexit, il Regno Unito è stato escluso dal programma spaziale dei satelliti europei. Vorrebbe rientrare, ma dovrebbe finanziare 15 miliardi di euro e chiede lo sconto

di Simone Filippetti

(AFP)

2' di lettura

Gli inglesi scendono dai razzi europei. La versione “spaziale” della Brexit vede il Regno Unito più fuori che dentro da Copernicus, il progetto europeo di osservazione della Terra.
Dopo l'addio all'Unione Europea, a gennaio del 2020, il Regno Unito è stato d'ufficio escluso dal programma spaziale Ue, il sistema satellitare a bassa orbita più ambizioso al mondo. Dovrebbe rientrare, ma la partecipazione è sempre più in dubbio con Ue e Uk che contrattano sul contributo finanziario degli inglesi. Oltre a Copernicus, il Regno Unito è uscito anche dai progetti di ricerca scientifica di punta Horizon e dal programma nucleare Euratom, a causa della sua controversia con il blocco sugli accordi commerciali post-Brexit per Irlanda del Nord.

L’Accordo di Windsor non risolve

La questione sembrava risolta a febbraio, quando Londra e Bruxelles hanno firmato l'Accordo di Windsor, con tanto di viaggio di Stato di Ursula Von Der Leyen a Londra, incluso saluto con il nuovo Re Carlo III, che ha risolto il nodo dell'Ulster e rimosso un grosso ostacolo nelle relazioni tra Regno Unito e UE. Ma per rientrare in Copernicus, il Regno Unito deve ricongiungersi con tutti e tre i programmi europei, oppure accettare esclusione da tutti loro come parte del più ampio accordo post-Brexit con l’UE nel 2020. Il nodo ha poco a che vedere con la scienza e molto, invece, coi soldi.

Loading...

Il programma satellitare europeo sarà pure all'avanguardia, ma costa anche tanto: 5,4 miliardi di euro dal 2021 al 2027. Per rientrare, il premier Rishi Sunak dovrebbe versare 750 milioni di sterline, una cifra molto alta che fa gola alla Ue, che così troverebbe finanziamenti per il progetto reimbarcando il Regno Unito, ma che troverebbe lo sfavore degli elettori inglesi, che hanno scelto la Brexit anche per non finanziare più Bruxelles coi soldi dei contribuenti.

Costi e programmi alternativi

Peraltro, in questi due anni fuori dal progetto, il Regno Unito ha perso contratti chiave di Copernicus e lo scorso novembre ha dirottato 200 milioni dei 750 ad altri programmi spaziali domestici, in aperta concorrenza. Tra questi, 80 milioni sono stati utilizzati per finanziare la versione britannica del Copernicus, mentre altri 120 milioni sono stati utilizzati per aumentare il suo contributo all’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che è indipendente dall'UE. Ci sono, però, anche forti interessi contrari che spingono invece per un rientro: alcune delle più grandi aziende dell’industria spaziale britannica, come BAE Systems, sono favorevoli a rientrare nel programma, soprattutto perché entro la fine dell’anno è in arrivo una grossa gara d’appalto di Copernicus.

Se il Regno Unito non avrà aderito entro allora, la sua industria spaziale sarà esclusa dalla gara. Tutto si gioca sulla contrattazione, politica, dei costi: il Regno Unito vuole che i suoi contributi annuali al programma di ricerca Horizon siano ridotti perché l’ingresso tardivo ne ha diminuito il valore per gli accademici britannici. Prima della sua esclusione, tra il 2021 e il 2027 avrebbe dovuto finanziare circa 15 miliardi di euro del budget di 95,5 miliardi di euro. La Ue è disposta a fare un po' di sconto, ma non abbastanza per il governo inglese che dovrebbe giustificare il rientro nei programmi spaziali Ue di fronte ai suoi elettori.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti