Gli investimenti di capitale spingono la trasformazione dell’economia cinese
Il New economy index Mastercard-Caixin ha toccato in marzo quota 29,1 (+0,9): la tecnologia cresce rispetto ai settori tradizionali
di Rita Fatiguso
2' di lettura
I capitali stanno cambiando la struttura economica cinese più di quanto non possa averlo fatto l’aumento dei consumi interni, sempre auspicato dai vertici di Pechino. Lo conferma il New economy index (NEI) promosso da MasterCard Caixin che copre 140 industrie in 10 diverse categorie. L’indice a marzo si è attestato a quota 29,1: il nuovo investimento economico ha rappresentato il 29,1% dell'investimento economico totale, con un aumento dello 0,9 rispetto al mese precedente.
I settori privilegiati
NEI registra soprattutto i cambiamenti nel settore del risparmio energetico e della protezione ambientale, le nuove tecnologie dell'informazione e l’industria dei servizi di informazione, biomedica, manifatturiera di apparecchiature di fascia alta, la nuova industria energetica, l’industria dei nuovi materiali, l’industria automobilistica a energia pulita, l’alta tecnologia di servizi e industria di ricerca e sviluppo, i servizi finanziari.
L’indicatore include tre indicatori principali - lavoro, capitale e tecnologia -, con pesi rispettivamente del 40%, 35% e 25%. Tra questi, l'indice di capitale ha iniziato a diminuire a luglio 2020, ma ha rimbalzato a marzo 2021, registrando 34,8, un aumento di 3,7 rispetto al mese precedente; l'indice di input tecnologico ha registrato 28,8, una diminuzione di 1,3; l'indice di input di lavoro è leggermente diminuito negli ultimi due anni l’indice mensile ha registrato 24,3, in diminuzione di 0,3.
Le industrie più favorite
La rilevazione fa riferimento anche all’andamento registrato finora rispetto al 2020, l’ anno della pandemia.
In termini di regioni, da settembre 2020 a marzo 2021, Pechino, Nanchino, Jinan, Shanghai e Changsha si sono classificate tra le prime cinque città nella classifica media del NEI.
In termini di industrie, l'industria della tecnologia dell'informazione e dei servizi di informazione di prossima generazione, che rappresenta la percentuale maggiore di NEI, ha contribuito con 8,1 punti percentuali all'indice generale nel marzo 2021; l'industria della cultura sportiva e dell'intrattenimento si è classificata più veloce, passando dal sesto posto mese scorso.
Al terzo posto di questo mese, ha contribuito per il 5,9%; la classifica del settore dei servizi finanziari e legali è scesa più rapidamente, dal quarto posto del mese scorso al sesto di questo mese, con un contributo dell'1,1%.
Nuovi settori, nuovi lavori
Il rapporto Mastercard analizza la crescita relativa delle aziende con parole chiave diverse nel 2021 e nel 2020 e ha rilevato che ci sono sempre più nuove aziende nel settore tessile, dei grandi magazzini, degli ortaggi, dei dispositivi digitali e medici, superando il 160% dello stesso periodo dell’anno scorso.
Le aziende con “vecchie” parole chiave come pianificazione e gioielli si sono ridotte drasticamente e il numero di nuove società è inferiore al 75% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Il rapporto Mastercard osserva, infine, anche il tasso di variazione dei salari per diversi tipi di lavoro il che permette di riflettere l'elasticità della domanda delle diverse competenze lavorative nel mercato del lavoro.
Il tasso di variazione salariale della “ripetizione del lavoro” è stato a un livello basso negli ultimi anni, vale a dire, maggiore è il livello di ripetizione, minore è il salario. Una osservazione che va in direzione opposta rispetto ai meccanismi di Cina “fabbrica del mondo”.
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